TANANAI – RIVELAZIONE A CHILOMETRO ZERO
Con due singoli all’attivo, Volersi male e Ichnusa, Tananai si è già fatto notare nelle varie playlist dedicate all’indie. Siamo stati al suo debutto sul palco lo scorso 22 marzo al Circolo Magnolia
di Mariarita Colicchio
Milano, Circolo Magnolia, 22 Marzo 2019. Mancano pochi minuti all’inizio del concerto quando incontro, in backstage, un emozionatissimo Alberto, in arte Tananai. Il Circolo Magnolia è un palco importante sempre, ma se quello che stai per fare è il tuo live di debutto diventa un palco enorme. Se, come in questo caso, stai anche per aprire uno dei cantanti di punta del panorama rap (o meglio cantautorap), Dutch Nazari, accompagnato da mostri come Willie Peyote e Frah Quintale quello su cui stai per salire è un palco immenso.
Nel backstage però non si respira ansia, ma voglia di fare, di dimostrare il proprio valore, di cantare. Ed è esattamente quello che succederà di lì a pochi minuti, quando Alberto salirà sul palco e lo terrà magistralmente, stemperando l’ansia con battute e chiacchierando con le persone che già, sotto palco, cantano le sue canzoni. Quando dice: «è il mio primo live, scusate, sono un po’ emozionato» il pubblico è incredulo. Sul palco ride, scherza, stacca i cavi dai microfoni, racconta che è più bello cantare con davanti veri spettatori – «…che alle prove c’era troppo silenzio quando finivano i pezzi» – e invece ora la gente strilla anche sulle canzoni che non sa e che imparerà col tempo. Giusto così: intanto mantiene egregiamente la promessa con i due singoli già usciti Volersi male (finito anche nella classifica Viral 50 di Spotify) e Ichnusa, con cui è diventato il volto della playlist Scuola Indie. E, in quanto finalista del concorso iCompany, potremmo vederlo anche sul palco del 1° maggio.
Come ti senti a suonare qui, al Circolo Magnolia, il tuo live di debutto, come Tananai?
Ora come ora sono tranquillo, non vedo l’ora di salire sul palco. Prima, ovviamente, c’è stata tutta la preparazione del live che abbiamo fatto in un mese e mezzo/due, ed è stata abbastanza intensa! Prima non avevo nemmeno una band, quindi già solo il fatto di metterla su ha preso il suo tempo. Poi le prove, gli errori, trovare la direzione giusta… In quel periodo ero un pochino più in ansia, ora sono tranquillo. È quello che voglio fare e non vedo l’ora di farlo.
Descrivimi il progetto Tananai con tre parole ma come lo descriveresti ad un tuo amico.
Beh, Italiano, elettronico ma non troppo e con un sacco di parolacce!
Parlando di elettronica non posso che citare il tuo progetto precedente, Not For Us. Quanto c’è di quell’esperienza in Tananai?
Dipende. Le prime canzoni come Tananai avevano abbastanza poco di Not For Us, perché avevo cercato proprio di staccarmi un sacco. O meglio, non ho cercato, non è stata una volontà: è nata spontaneamente questa distanza, questa cosa tutta diversa. Però ultimamente ho fatto pace con me stesso e anche con l’esperienza Not For Us. Alla fine è quello che sono io, è quello che ho fatto dai miei 14 anni fino ad ora! Negli ultimi pezzi che sto scrivendo, quindi, c’è più elettronica e Not For Us.
Tu sei un progetto completamente indipendente (non hai major dietro o case discografiche), possiamo dire che sei a tutti gli effetti indie. Ti appartiene quell’immaginario?
Più che indipendente, direi a chilometro zero (ride, NdR). Sinceramente non mi interessa troppo a quale immaginario appartengo. Penso che per quanto tu possa studiare il tuo progetto, la tua musica, la tua estetica e la tua comunicazione, il “settore” a cui appartiene lo sceglie la gente. Ora è presto un po’ per tutti per incasellarmi, ho fatto uscire troppo poco e devo farmi conoscere di più come musicista.
Cosa ci dobbiamo aspettare adesso da Tananai?
Tanti, tanti pezzi diversi. Alcuni più indie forse, altri più incentrati sull’elettronica. Vi aspetta musica essenzialmente, cioè io quello voglio fare e spero verrà recepita bene.
Parliamo di possibilità: esiste un artista italiano o straniero con cui tu vorresti collaborare o da cui ti faresti produrre?
In realtà non mi farei produrre da nessuno in generale (ride, NdR), ma affiderei ciecamente a un produttore il mio progetto solo se fosse Alberto Ferrari dei Verdena!
E che palco sogni di calcare?
Beh, ce ne sono tantissimi di palchi, senz’altro quello del Mi Ami per esempio. Ma più che voler calcare un palco grande, quello che voglio è calcare tanti palchi, vorrei tanto andare in giro e crescere.
Ultima domanda, poi ti lascio andare a prepararti: c’è qualcosa che non ti ho chiesto e a cui vorresti rispondere?
Molti mi chiedono se i miei capelli sono tinti perché sono molto neri (ride) e no, non sono tinti, è tutto naturale. Forse più di tutto mi chiederei cos’è il mio tatuaggio: sono una serie di dipinti di Egon Schiele.
La foto di Tananai in apertura è di Cosimo Quartana
Futura 1993 è il network creativo che attraversa l’Italia per raccontarti la musica come nessun altro, attraverso un programma radio e tante diverse testate partner. Seguici su Instagram, Facebook e sulle frequenze di RadioCittà Fujiko, in onda martedì e giovedì dalle 16:30.