SASKIA VOGEL – DENTRO IL PIACERE

Si arriva a un certo punto della nostra vita in cui dobbiamo fare una conversazione con noi stessi per darci finalmente il permesso di amare chi e come desideriamo, rompendo le regole e i ruoli imposti dalla società e dalla cultura. Solo ricercando attentamente il nostro piacere possiamo costruire relazioni mature e soddisfacenti.

In questo quadro non è un caso che stia facendo il giro del mondo l’esordio letterario di Saskia Vogel, Consenso, pubblicato in Italia da Safarà Editore (nella traduzione di Alice Intelisano) e, nel corso del 2019, anche in Gran Bretagna, Stati Uniti, Spagna, Svezia, Francia. Il libro racconta la storia di Echo, una ragazza che ha appena perso il padre, precipitato in mare da una scogliera. Sullo sfondo una madre depressa che lei non sa come aiutare, un lavoro da attrice che non decolla, alcune relazioni frustranti con uomini e il ricordo di un bacio con una compagna di classe. Tutto cambia quando Orly, professione dominatrice, si trasferisce di fronte a casa di Echo.

Nata nel 1981 a Los Angeles, Saskia Vogel ha studiato prima in Svezia e poi a Londra dove ha lavorato per la rivista Granta. Traduce in inglese le opere delle più importanti scrittrici svedesi contemporanee (tra cui Lena Andersson e Karolina Ramqvist). Ha scritto di questioni di genere, di potere e sessualità per Granta, The Paris Review e altre riviste. Per alcuni anni è tornata a vivere a Los Angeles dove si è occupata del business della pornografia e di come questa influisce sul nostro immaginario. Ora Saskia Vogel vive e lavora a Berlino, ma proprio quel ritorno in patria le ha ispirato Consenso (Permission in lingua originale), che diventerà a breve un audiolibro di Storytel, letto da Florencia Di Stefano-Abichain di Radio Popolare e una serie tv.

Come nasce Consenso?
Quando a 22 anni sono tornata a vivere a Los Angeles ero piena di vita e di esperienze fatte altrove. Potevo guidare, potevo bere, mi sentivo libera. Sin da subito, però, mi sono scontrata con un sistema che mi imponeva determinate regole in quanto donna: come presentarmi, come vivere le relazioni, come esprimermi.

E questo ti ha spinto tra le braccia di una comunità BDSM dove hai raccontato di aver assaporato la libertà. Come ci sei arrivata?Grazie a una mia amica che mi ha introdotto in questo mondo meraviglioso ho sperimentato una sorta di rinascimento della sessualità, ben oltre i binari socialmente accettabili. Al di fuori della comunità BDSM sentivo collegare il sesso a qualcosa di sporco, al suo interno invece ho trovato persone che stabiliscono le regole per dare o ricevere piacere. E le rispettano.

Da qui il Permission del titolo?
Non solo. La protagonista del romanzo chiede in qualche modo il permesso di essere se stessa, di amare come meglio crede.

La cover di ‘Consenso’, l’esordio letterario di Saskia Vogel

Che tipo è Echo?
A Echo piacciono le persone, non è bisessuale. Il focus del libro è il piacere, che va al di là dell’essere uomo o donna. Vede da una parte la società patriarcale che vive alla luce del sole, ma che in realtà inscena dei comportamenti basati su ciò che è o non è socialmente ammissibile (per poi fare il contrario); dall’altra scopre una comunità più o meno nascosta, che ha le sue regole precise e non si sognerebbe mai di andare oltre quegli schemi prestabiliti.

C’è una scena di sesso sgradevole tra la protagonista e l’assistente del suo ex agente che avviene al di fuori della relazione BDSM e che ricorda molto da vicino sia il racconto Cat Person di Kristen Roupenian, sia alcune dinamiche del caso Weinstein.
Il libro è precedente al #metoo. Se lo avessi scritto dopo forse avrei dotato Echo di maggiori strumenti, ma in fondo credo che il suo resti un personaggio coerente. Ora le donne possono dire apertamente che certi comportamenti non sono più ammissibili. Stiamo assistendo a una fioritura di donne che parlano e scrivono di sesso e dinamiche di potere (anche sentimentale), basti pensare a Sally Roney, e questo è un bene.

Il “The Guardian” parla di Consenso come di «a book about sex that is profoundly feminist».
Io sono femminista, ma quando scrivo sono una scrittrice, le mie storie non devono essere per forza didattiche o educative. Per un attimo ho pensato che avrei potuto fare un torto alle donne con questo libro, ma poi anche le recensioni mi hanno convinto della bontà della mia idea originaria: un libro carico di compassione verso le fragilità degli esseri umani.

Per come la raccontano i prodotti culturali di massa – penso al recente Bonding su Netflix – ci si avvicina al BDSM per cercare di superare un trauma: è sempre così?
Il mio libro vuole essere una lettera d’amore per la comunità BDSM e per smontare i preconcetti che si hanno dall’esterno e che molti prodotti contribuiscono a diffondere. Consenso vuole ribadire che il piacere sessuale è un diritto fondamentale e la sua ricerca è sacrosanta. Ma per arrivarci bisogna trovare il coraggio di essere onesti con se stessi e accettare di intraprendere un viaggio che può può essere doloroso, ma alla fine liberatorio.

Il libro di Saskia Vogel – nonostante qualche sbavatura nella costruzione di alcuni personaggi e qualche leggerezza della traduzione italiana – mette bene in luce il dolore profondo della protagonista e il suo viaggio, doloroso a sua volta, alla scoperta di ciò che le dà piacere. Il libro si chiude con una scena molto commovente in cui Echo ha capito come prendersi cura della madre, quasi a dire che prima di poter essere utili agli altri dobbiamo prenderci cura di noi stessi e amarci. Come quando in aereo si dice ai genitori di indossare la mascherina dell’ossigeno prima di metterla ai figli.

Intervista pubblicata su WU 99 (dicembre 2019 – gennaio 2020). In alto: Saskia Vogel in una foto di Adam Holmgren        

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