12H, LA VIDEO PLAYLIST DI DICEMBRE

Se c’è qualcosa che non si può contestare a questo 2020 è una certa coerenza, infatti anche quella passata è stata una settimana abbastanza orrenda. Non credo ci sia bisogno di un recap, che i fatti di cronaca già li conoscete. Penso sia utile, invece, osservare come il mondo della musica si muova in direzione opposta rispetto a quella dell’anno corrente, che ci vuole tutti fatti della stessa materia di cui è fatto un lockdown, e cioè di pile.

Sì, perché anche negli ultimi giorni sono arrivate delle bordate stratosferiche, nate forse proprio per suggerire a chi popola questo mondo pandemico che arrendersi alla morsa del divano di casa non è una soluzione applicabile per tutte le ore del giorno, pure se quel giorno si ripete identico da mesi. Per questo la seconda puntata di 12H mena fortissimo: dicembre è arrivato e mai come in questo periodo dell’anno servono pezzi carichi, da alzare a livello criminale quando qualcuno s’azzarda a buttare lì un «Ma a capodanno che si fa?». La risposta è pronta: “Scusa, non ti sento, sai, è per lavoro».

IL RISVEGLIO: ‘SHOT FIRED’ DI MEGAN THEE STALLION
La buona notizia delle ultime due settimane è, appunto, l’uscita di Good News, il primo album di Meg da Houston, Texas. E se è vero che le tracce che finora stanno spaccando di più sono Body e Savage Remix, complici la prima un video che ha la coreografia del decennio e la seconda Sua Maestà Beyoncé come feat, è Shot Fired la traccia che vi consigliamo per riprendere contatto con il mondo. Perché è la più personale ma anche la più politica di tutte, perché ha dentro la denuncia «Here we are 2020 8 months later and we still ain’t got no f*****g justice for Breonna Taylor», e perché ci spiega, di nuovo, quanto schifo ha dovuto subire questa 25enne, quando il rapper Tory Lanez le ha sparato, lei lo ha denunciato pubblicamente su Instagram e poi s’è beccata un’indecente quantità di commenti misogini quando non vere e proprie minacce da parte della di lui fan base. Insomma, qui c’è tutta MTS, che s’incazza, sì, ma poi se la ride pure, e lo sapessimo fare noi.

LA PAUSA CAFFÈ: ‘PAIN’ DI KING PRINCESS
Ventunenne di Brooklyn, King Princess sa trasformare i suoni classici e un po’ retrò in qualcosa di totalmente nuovo e attualissimo. Da quando, ormai due anni fa, la sua traccia di debutto 1950 è esplosa (anche grazie al tweet di Harry Styles che ne citava pare del testo) KP ha fatto pezzi splendidi che trasudano tristezza, fino ad oggi, quando con Pain se n’è uscita con vivace canzone pop, che unisce una melodia allegra con testi devastanti. Di questo singolo che anticipa un album ancora avvolta dal mistero, KP ha detto: «Pain è la mia canzone preferita. È la sintesi di tutti i messaggi della mia musica: non posso fare a meno di trasformare il mio amore in dolore».

PRANZO: ‘FACTS’ DI AMA
Esplosa lo scorso anno a soli 19 anni con l’Ep Screenluv, che l’ha fatta entrare dritta per dritta nella label Dirty Hit, AMA è una di quelle artiste londinesi che hanno dentro di sé lo spirito stesso della metropoli in cui vivono. Il suo, infatti, è un sound scintillante che fonde produzione r&b, pezzi puramente pop ed esplosioni elettroniche roboanti. Alcune canzoni suonano come se potessero stare su un disco di Normani o Kali Uchis, mentre altre sono immerse nel pop del futuro di Charli XCX. La sua nuova Facts è il rifugio perfetto, quando si mette il telefono silenzioso e ci si vuole scrollare di dosso una mattinata infernale.

APERITIVO: ‘TUTU/SETTIMANA’ DI DOLA E ‘DOUBLE G’ DI FRENCH MONTANA FEAT. POP SMOKE
Io non so davvero se al mondo possa esistere qualcuno che non voglia fare aperitivo con Aldo, che si firma Dola e che ha quella voce lì, da notti bianche e serenate. Il suo mash up di Tutu e Settimana, due nuovi pezzi del Cultura Mixtape uscito per Undamento, non si può scindere dal video, firmato collettivo Labzero, che lo vede a zonzo, di notte, a raccontarsela con l’amico Vane (Massimo Pericolo), per poi finire da solo a cantarci «che ora è, che vita è, mi sono perso nella settima». A chi lo dici, Dola. Quella di French Montana, invece, è una traccia dai bassi pesanti e con un altrettanto pesante fardello dietro, ovvero la morte di Pop Smoke, avvenuta scorso febbraio dopo un’irruzione nella sua casa di Los Angeles. Un pezzo, denso, dark, sexy, fighissimo ed aperto dalla firma di Smoke che è quel “wooo” che da solo gasa come dieci canzoni.

PRIMA DI ANDARE A DORMIRE: ‘CAROLINE’ DI ARLO PARKS
Ma che carezza è, la voce di Arlo. Per lei, ragazza della West London, rompiamo il mood di questo 12H e mettiamo una canzone d’amore, con un suono di chitarra di quelli letali. «Caroline – ha detto Arlo, all’anagrafe Anaïs Oluwatoyin Estelle Marinho che, oltre a essere musicista, è anche poetessa – è un insieme di persone che guardano e vedono le situazioni svolgersi senza un pretesto. È un’esplorazione di come qualcosa una volta pieno di tanta e sana passione possa dissolversi in un istante».

BONUS INSONNIA: ‘ KEROSENE!’ DI YVES TUMOR
Vero, questa canzone non è nuova, fa parte dell’ultimo disco di YT uscito lo scorso marzo con il titolo Heaven To A Tortured Mind. Il video, però, lo è. Se da un lato, è giusto avvisarvi, non vi concilierà in alcun modo il sonno che fatica ad arrivare, dall’altro vi regalerà quasi sei minuti di vero intrattenimento. Kerosene! è un inno alla lussuria travolgente e all’eccesso surreale, con un Tumor coinvolto in quello che il regista Cody Critcheloe, noto anche come SSION, ha descritto come «il triangolo amoroso più caldo e cattivo di ciò che resta dell’America».

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