12H, LA VIDEO PLAYLIST DEL 18 FEBBRAIO
12H è una playlist per non dimenticarsi che la musica non si ferma e ci sono sempre nuove e belle canzoni da ascoltare
di Carlotta Sisti
Sono fuori dai principali topic degli ultimi giorni: non ho (ancora) visto il documentario su Britney e mi sono affacciata su Clubhouse, per poi battere in ritirata con addosso un misto di senso di inadeguatezza, affanno, confusione mentale, scatti d’ira. Il solito, insomma. Britney, però, la vorrei recuperare, anche se parte di me vuole credere che la sua vita sia come il suo feed Instagram, ovvero un’alternanza tra esercizi di verticale sulle mani, pittura ad acquarello, balletti da derviscio rotante, esoterismo ed inviti alla rivoluzione proletaria.
Per quel che riguarda suo padre, che, wow, incredibile, fa parte di quella moltitudine di adulti americani che sui documenti alla voce “professione” hanno scritto “allevatore di futura pop star/attore/sportivo ai fini di accaparrarmene il patrimonio”, propongo una saga, una serie tv simil Succession, che li comprenda tutti, da mister Spears ai coniugi Culkin.
Anche in Italia, non so se viene siete accorti perché la notizia è subito passata in secondo piano dopo il no alla riapertura degli impianti sciistici, stiamo vivendo la nostra Succession, e chi scrive è alle prese con l’elaborazione del trauma da ritorno in scena di Brunetta, dettaglio che credevo avrebbe portato quantomeno un filo di brio nelle conversazione su Whatsapp ed invece no, siamo tutti stanchi, spenti, non ci riesce di fare battute nemmeno su questo, perché siamo ossessionati dal ritorno del lockdown, e organizziamo febbrilmente incontri nel weekend al grido di “prima che ci chiudano di nuovo”.
E così ci diamo appuntamenti al bar, con il piano b pronto ad entrare in gioco dovessimo ridiventare rossi, e che di norma è sempre quello di andare a passeggio lungo gli argini cittadini, che qui nella Pianura Padana sono un mondo bellissimo che abbiamo imparato a riscoprire, con alcolici dentro la borraccia.
Quanta tenerezza, quanta. La stessa che ha accompagnato una delle cose belle, insieme alle nuove uscite che compongono questa puntata di 12H, di questi giorni magri, e cioè l’annuncio di due date live di Franchino126, aka il re di Roma, notizia sulla quale ci siamo buttati come lupi famelici, incuranti delle voci maligne che ci mormorano all’orecchio “se, te piacerebbe”. A queste voci, risponderei rispolverando quel “ce la faremo” che pare appartenere ad un’altra era geologica, ma stiamo per celebrare il nostro primo anno di pandemia, io dico che è il caso di aggrapparsi a qualunque cosa.
IL RISVEGLIO: ‘CUENTA LO’ DI BIIG PIIG
Sì, ve la piazzo qua, di prima o, se siete di quelli fortunati, tarda mattina, questa nuova traccia di Jessica Smyth, dall’Irlanda con bollore, che ha scelto di inaugurare il suo 2021 tornando a cantare in spagnolo. Cosa che si sposa benissimo al testo di Cuenta Lo, tutto sesso, soldi, potere e il cui video ci regala una perla autobiografica dei Piig, che è stata davvero una mazziera di poker ed ogni notte assisteva (pare con grande divertimento e spirito antropologico) al mutamento che la brama di denaro innesca negli esseri umani. Ma al di là del racconto, questa canzone è allo stesso tempo raffinata, sexy, oscura e con dei cambi di mood magistrali che creano un movimento continuo. Che brava.
LA PAUSA CAFFÈ: ‘PISCOLOGO’ DI NOVELO
Ero molto curiosa di ascoltare questo ragazzo, il cui nome d’arte, come mi ha spiegato lui stesso in una chiacchierata in DM, «è l’anagramma di “no love, ma significa anche senza velo». È prodotto da Drast di Psicologi, e la cosa figa è che tutto mi sarei aspettata, tranne che un pezzo rock. E invece, eccolo, il pop-rock, che qui non ha niente di polveroso, anzi, suona molto più fresco di molte produzioni da milioni di ascolti, ancorate ad un trap che non sempre sa reinventarsi. Novelo sa di autentico, il suo è un singolo che arriva dritto per dritto, con le chitarre, le bacchette della batteria che danno il quattro, il ritornello che ti fa saltellare per casa, insomma, è un pezzo rispecchia benissimo il suo essere un classe ’96, ma che non si accomoda su terreni sicuri. Ancora, grazie.
PRANZO: ‘LASSAME STA’ DI LA NIÑA
Tra elettronica e tammurriate, melodia e ritmo, serenate e post-trip hop, avant-pop e Nccp, melodia e rap, La Niña, che già amavamo quando faceva parte del duo potentissimo degli Yombe, non ne sta sbagliando mezza. Voce di quello spirito di questi tempi che molti descrivono nostalgico, ma che potrebbe essere meglio definito, forse, come grato nei confronti delle proprie radici, Carola è parte di quella corrente di artiste internazionali profondamente etniche ed allo stesso tempo futuriste, come Sevdaliza e Rosalia. In questo pezzo, come racconta lei stessa, ha cantato del sentimento della quarantena, quando si sentiva «vuota ed incapace di dare qualcosa che non fosse un sussurro di disperazione», ma il risultato non è una canzone triste, semmai struggente, in cui sentirsi coccolati e profondamente capiti.
APERITIVO: ‘ALIENO’ DE LA RAPPRESENTANTE DI LISTA E ‘NESSUN PERCHÉ’ DI FRANCO 126
Alieno de La rappresentante di lista mi ha fatto esplodere il telefono con decine di messaggi che lo riassumevano con “bomba”. E in effetti, sì. La produzione è studiatissima, gli effetti sulla voce gasano, i richiami a qualcosa di Giuny Russo e qualcosa dei Bluvertigo fanno godere, l’originalità di questi ragazzi pronti a prendersi l’Ariston fa salire l’hype per l’edizione più assurda di sempre del Festivalone. “Sono più forte del piacere, sono l’amore / Sono più forte dell’amore, sono il dolore” è già il ritornello che vorremmo cantare tutti insieme su un dance floor, volessero gli dei. Che dire di Franco126 prodotto da Ceri, se non che sono una coppia che riesce a farmi amare persino il funky, che qui si incarna nelle chitarrine di Giorgio Poi? Si sente che Franchino aveva voglia di divertirsi, di uscire da atmosfere intimiste quando non dichiaratamente esistenzialiste (ricordiamo le strofe del già citato Buonanotte della puntata scorsa) e predisporci ai live di ottobre con una ritrovata leggerezza, e ci sta, e ci stiamo.
PRIMA DI ANDARE A DORMIRE: ‘NONTISCORDARDIME’ DI QUENTIN40 E ‘COLTELLATA’ DI GAZZELLE E THA SUPREME
Quentin versione romantica è oro. Questo pezzo trafigge, e la sua scrittura è merce rara, specchio di una sensibilità che nella scena in cui si muove Vittorio lo rende una bellissima mosca bianca. E sempre nel segno della coerenza, quello che è piaciuto tanto a me quanto alla stragrande maggioranza di quelli che hanno commentato Coltella è che in questa collaborazione che aveva fatto dubitare i più, si sente, invece, un lavoro a due mani di intreccio perfetto, in cui Tha Supreme ha saputo inserirsi nel sound di Gazzelle senza prevaricare, senza forzare la mano. Era un equilibrio difficilissimo da mantenere, ma ci sono riusciti senza sbavature e con molto rispetto reciproco.
BONUS INSONNIA: ‘DITA’ DI RARES
Rareş (il suo nome di battesimo) nato a Birlad in Romania, cresciuto a Venezia e trasferitosi a Bologna per studiare musica elettronica al conservatorio, ha una delle voci più belle – scusate la sbraco un po’ ma lo penso realmente – di tutto il panorama italiano. Non ha bisogno di arrivare a chissà quali note, non fa della potenza la sua arma, ma lavora talvolta di sottrazione, eppure è dilaniante. Non so se ami o meno la notte, ma questa sua malinconia dolcissima è in grado di riallineare i pianeti, e rimetterci a posto con il mondo, anche quando l’insonnia morde i calcagni.
Nella foto in alto: Gazzelle, foto di Andrea Mete
Clicca qui per la playlist di settimana scorsa
La playlist 12H di WU curata da Carlotta la trovate anche su Spotify, qui sotto il player
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