LA CARICA DELLE ALTRE TESLA
Non sono solo i grandi marchi al lavoro per rendere la mobilità ecosostenibile: molti produttori “indipendenti” stanno cercando di ripensare le auto elettriche in modo originale, talvolta anche guardando al passato per il design dei nuovi modelli
di Marco Agustoni
Siamo sull’orlo di una rivoluzione. Non ci siamo ancora del tutto, perché al momento le auto elettriche non sono alla portata di tutte le tasche, né di tutte le esigenze (l’autonomia delle batterie rimane ancora un problema da risolvere, per cui sulle lunghe distanze al momento non c’è storia), ma ci siamo quasi. Nel giro di pochi anni, però, è probabile che il mondo della mobilità sarà definitivamente trasformato dall’affermarsi dell’elettrico, con un conseguente calo delle emissioni legate al traffico stradale.
Al lavoro sul problema ci sono già i big del settore come Tesla, così come i grandi marchi automobilistici che, preoccupati di rimanere indietro, stanno cercando di adeguarsi ai cambiamenti in corso. Ma il fermento maggiore forse lo si registra in un ambito per così dire “indipendente”, anche se questo termine potrebbe risultare fuorviante, visto che per progetti di questo tipo sono comunque necessarie ingenti disponibilità economiche. Le proposte più originali arrivano in ogni caso da qui, da quei progetti che al momento rimangono sotto traccia, o comunque di nicchia (e che in alcuni casi ancora non sono altro che, per l’appunto, dei work in progress).
Innovativi, ma spesso con uno sguardo al passato, quantomeno nell’estetica. Veicoli come ACE di Alpha Motor, un’auto full electric dal design vintage e dalle prestazioni interessanti (autonomia massima stimata 350 km circa e accelerazione da 0 a 60 miglia orarie in 4.6 secondi), che fa della modularità dell’abitacolo minimal uno dei suoi punti distintivi, con un cruscotto digitale rimovibile che può trasformarsi in digital device personale e può essere sostituito con altri dispositivi, a cui si affiancano degli speaker anch’essi rimovibili.
Prestazioni simili (300 km dichiarati di autonomia e 146 km/h di velocità massima) e un look ugualmente retro sono proposti dalla LukaMV, elegante coupé della ceca MWMotors che come plus propone una maggiore attenzione ai dettagli degli interni. Per andare su qualcosa di più insolito ci si può recare oltreoceano per scoprire l’americana Nobe, che punta su una tre ruote a due posti che si presenta consapevolmente come “hobby car” o come seconda auto di famiglia, perché più adatta a un utilizzo cittadino o comunque su brevi distanze (l’autonomia massima dichiarata è comunque attorno ai 250 km, a fronte di una velocità di 120 km/h). Tra le caratteristiche di questo modello va segnalato il sistema dual-battery, con una batteria principale dedicata al motore e una secondaria dedicata ai sistemi di supporto come luci e riscaldamento e agli accessori come l’autoradio.
Ancora più spinta nel suo design vintage, che fa pensare a una decappottabile sportiva d’epoca, è l’olandese Carice MK1, auto ultraleggera (pesa solamente 350 chili) i cui progettisti hanno puntato a ridurre tutto all’osso, a cominciare dagli interni, così da tagliare il più possibile i consumi e prolungare l’autonomia. Questo viaggio nella mobilità elettrica prosegue poi in Svizzera, dove troviamo Micro, brand noto soprattutto per i suoi monopattini, impegnato a sviluppare la sua Microlino, micro car (anzi, “bubble car”, come la definiscono i produttori) con spazio per due persone “e tre casse di birra”, progettata per l’uso in ambiente urbano. In questo caso i punti di forza consistono nelle dimensioni ridottissime, che la rendono adatta alla guida nel traffico e al parcheggio in qualsiasi pertugio disponibile, e la velocità di ricarica (appena quattro ore). Ovviamente le prestazioni sono inferiori ai modelli finora visti, con una velocità massima di 90 km/h e un’autonomia massima di 200 km, ma se non si intende utilizzarla per grandi viaggi non dovrebbero esserci problemi. Se è vero che l’elettrico sembra essere la chiave di volta della mobilità del futuro, questo non significa però che la strada verso un nuovo modo di circolare su quattro ruote non possa guardare… al passato, nel vero senso della parola. Un nuovo trend che sta prendendo piede fra gli appassionati di automobili consiste infatti nel far riconvertire la propria auto d’epoca, o comunque “datata”, in un modello elettrico. Si tratta di un lavoro piuttosto complesso e non esente da costi, che non può essere affidato a una comune officina.
Proprio per far fronte alla crescente domanda, sono nati servizi appositi di riconversione, come quello offerto da Electric Classic Cars. Vecchi maggioloni e furgoncini VolksWagen, Fiat 500… Le auto di domani, insomma, potrebbero essere proprio quelle di ieri. Se anche non vedremo in questo 2021 le strade piene di veicoli elettrici, il cambiamento è quindi effettivamente alle porte. E, cosa forse più importante, come dimostrano i progetti presi in esame, non è soltanto nelle mani dei pochi colossi dell’automotive. Perché una rivoluzione può definirsi tale se parte anche dal basso.
Nella foto in alto: il frontale della Carice MK1
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