12H, LA PLAYLIST DEL 13 MAGGIO
12H è una playlist con i pezzi più interessanti usciti negli ultimi giorni, perché ci sono sempre nuove e belle canzoni da ascoltare
di Carlotta Sisti
Di norma non rispondo a circa l’85% delle telefonate che ricevo, ma la percentuale sale ad oltre il 90 se sullo schermo vedo un numero sconosciuto. Mi lasceranno/scriveranno un messaggio, penso durante quel minuto interminabile di chiamata in entrata che mi irrigidisce i muscoli e fa trattenere il fiato. Quindi, ecco, non so che cosa mia sia preso, ma ieri l’ho fatto, ho risposto, e quel che è successo servirà da monito per non farlo mai, giuro mai, più.
Dall’altra parte, infatti, una tizia a me sconosciuta ma molto accalorata, mi spiega con una certa veemenza d’aver raccattato il mio numero da, cito, «contatti dei miei contatti» (fuori i nomi dei divulgatori di numeri di telefono, categoria deprecabile quanto quella di chi abusa del termine “necessario”), mi racconta di lavorare «insieme al manager» (ma che lavoro è, il vice manager?) del tal cantante, e afferma di avere una cosa da chiedermi. Ora, il cantante in questione mi piace, ed essendo io giornalista mi sono rilassata, illudendomi che si trattasse di una proposta di intervista o altro, attinente al mio povero mestiere.
E invece no, la tizia mi illustra il problema, con ancora più impeto, problema che si rivela essere l’aver mandato delle mail a uno dei miei tanti capi, senza aver ricevuto risposta; a quel punto, la me che ancora conserva un barlume di speranza nel buon senso delle persone, le ha ripetuto l’indirizzo, scandendo le sillabe, ma no, ero di nuovo fuori strada, perché l’aiuto manager voleva che io dicessi al mio capo di risponderle. Una perfetta sconosciuta che m’ha detto sì e no il suo nome di battesimo, blaterava al telefono di andare a rompere le balle a una persona che, per quel che la conosco, se non ha risposto è perché non vuole farlo.
Mi aveva preso per una segretaria, evidentemente, lavoro che per altro non saprei svolgere e che mi porterebbe in tempi rapidi ad un esaurimento, quindi chapeau a chi ci riesce. O per una deficiente, una delle due insomma. Ma quello che ha ottenuto, insieme ad un innalzamento percepibile del tono della mia voce, è stato un assai poco brillante: «Scusa, ma questo non è il modo di lavorare». Gne gne, direte voi, e sì, sono stata scarsamente originale, ma questa percezione del fatto che la gente non sappia più lavorare mi attanaglia. La quasi manager è stata solo l’ultima goccia di un accumulo di cose odiosissime, accadute negli ultimi mesi, che non posso per ovvie ragioni raccontare nel dettaglio, ma comprendono cose del tipo uffici stampa che ti chiedono una pubblicazione per un giornale per cui non hai mai scritto.
Le cose belle di questa settimana, tuttavia, sono state che ho ricevuto come regalo un biglietto aereo per un viaggetto, cosa che mi ha fatto scoppiare in lacrime al ristorante catalizzando l’attenzione dei commensali su di me che nemmeno la scena di Meg Ryan in Harry ti presento Sally (povero sistema nervoso pandemico) e che ho comprato il primo biglietto di un concerto dopo un anno. Non sarà l’ultimo, perché di colpo sono tutt* in tour, ci sono festivalini ovunque, siamo passati dal nulla più totale al delirio, e abbiamo tutti una nuova ansia addosso, che è quella di non trovare i concerti che ci interessano sold out, visto che i posti sono pochi, e, dettaglio mesto, seduti. Ma comunque è un’ansia migliore, un’ansia risolvibile in poche mosse, e che pre annuncia un’estate figa, anche col coprifuoco, magari alle 11 se possibile grazie, che lagnarsi non è cosa. Intanto, per prendervi una pausa dallo stillare la lista degli eventi che non vi volete perdere, ecco le uscite migliori della settimana.
IL RISVEGLIO: ‘GREEN LIGHTS’, DI BEKA
«Sembra più luminoso ora! Ci stiamo risollevando! Non nasconderti! Solo luci verdi per noi», recita il ritornello del nuovo straordinario singolo di Beka Green Lights, presente nel suo EP di debutto I’ll Be There . Il calore della canzone cattura con grande piacevolezza ed energia la positività post-quarantena, e la nitida, pulsante voce di questa cantante britannica brilla e ondeggia come la sua nuvola di capelli platino.
LA PAUSA CAFFÈ: ‘TEMPO’ DI CLAUDYM O ‘MINICANZONI’ DEI TONNO E GIALLORENZO
Fatto di pause che ti tengono sospeso, proprio come accade quando un rapporto non sa più quale sarà la sua direzione, il suo futuro, questo pezzo è allo stesso tempo un balsamo ed una stilettata al cuore. Claudym sa raccontare il tempo che si rompe in mille pezzi, quando le incertezze e le paura si mettono in mezzo, e lo fa con la voce che non ha senso vi descriva io: la dovete solo ascoltare, per assaporarne la bellezza. Con i Tonno, che a sto giro si sono spartiti il lavoro con i Giallorenzo, in un gemellaggio musicale tra Toscana e Lombardia tanto improbabile quanto giustissimo, andiamo da tutt’altra parte, ovvero nel low fi mischiato al rock mischiato al punk, in un cocktail pesante, da buttare giù a metà serata, quando non è il caso di mollare il colpo e si ha bisogno di quella carica in più. Mincanzoni sono il nostro energy drink, assolutamente non analcolico, che, stando ai progetti dei Tonno, è solo il primo di una lunga serie.
PRANZO: ‘FACCIA TOSTA’ DI TUTTI FENOMENI
Tutti fenomeni è la mia penna italiana preferita, e ogni volta che esce un suo pezzo lo metto in loop e palleggio con i suoi versi, me li mastico tutto il giorno e provo a seguire le immagini del film che sa creare. La cosa che amo di Giorgio Quarzo Guarascio è anche la cosa che, come ho detto più volte ma mai troppe in questo format, si trova meno di frequente in giro, e cioè il talento per l’ironia, la parodia, il sarcasmo. Faccia Tosta è un ritratto dei vizi italiani, e Tutti Fenomeni è il più bravo di tutti a dirci chi siamo.
APERITIVO: ‘MOTEL CALIFORNIA’ DI SERGIO SYLVESTRE, ALESSIA ABATE, SATURNINO E ROY PACI E ‘WOMAN’ DI LITTLE SIMZ FEAT. CLEO SOL
Il quartetto Sylvestre, Labate, Saturnino e Paci ci buttano nella mischia (immaginifica, che c’è ancora il distanziamento, you know) di un dance floor con un pezzo che ha il pregio della leggerezza, della spensieratezza, della festa. Ballandosela tra lingue, tre, e generi diversi, e con il tocco in più della voce di Alessia, che qui sembra assai divertita, Motel California ci affaccia all’estate e lo fa con addosso solo un costume e gli occhiali da sole. Little Simz e Cleo Sol possono essere definite senza esagerazione come una delle più potenti coppia musicali al mondo. In modo simile alle colleghe del duo londinese Floetry, la coppia ci offre una sinfonia fluida di rime e parole, combinate con la voce decadente di Sol. Woman arriva due anni dopo la loro ultima collaborazione, che era Selfish, e regala a noi super fan un altro inno spontaneamente femminista. Il vedo, poi, è qualcosa che avrebbe potuto fare Beyonce, segno che LS sta davvero crescendo tantissimo ed è pronta a prendersi lo spazio che merita.
PRIMA DI ANDARE A DORMIRE: ‘ROAMING’ DI DYLAN JOSHUA
Per dirla in modo semplice, Roaming di Dylan Joshua suona ora come la mattina presto, quella che viene subito dopo l’alba e ci vede svegliarci con il sole che fa capolino attraverso le tende semitrasparenti. Ma suona anche come una notte quasi estiva, nel momento in cui si chiude un libro, o si spegne il computer, e si resta un attimo lì, assonnati, a contemplare non si sa bene che cosa. Il crooner di Toronto continua con il suo percorso di r&b minimale ed emotivo, così proprio della capitale della musica canadese.
BONUS INSONNIA: ‘ONE BREATH’ DI EMPRESS OF
Lovely Rodriguez è tornata e abbiamo una ragione in più per essere felici.
Nella foto in alto: Claudym
Clicca qui per la playlist di settimana scorsa
La playlist 12H di WU curata da Carlotta la trovate anche su Spotify, qui sotto il player
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