VERSO EST
La quarta edizione di Unpublished Photos, concorso dedicato a giovani fotografi provenienti da ogni parte del mondo, ha visto una predominanza “orientale” nelle candidature e negli artisti premiati. Tutte le foto dei quattro vincitori saranno in mostra presso il Museo delle Culture di Lugano a partire dal 23 settembre fino al prossimo febbraio
di redazione di WU
Si è svolta questa estate l’open call di Unpublished Photo 2021, concorso fotografico rivolto a fotografi under 36 senza nessuna preclusione geografica. Il contest, promosso dalla 29 Arts in Progress Gallery di Milano e da Musec – Museo delle Culture di Lugano, ha raccolto oltre 160 proposte da giovani di ogni parte del mondo. La giuria, presieduta da Hans Georg Berger, ha proceduto a una prima scrematura selezionando 17 proposte e poi ha deciso di assegnare i premi a quattro di questi lavori. Sono risultati primi ex aequo il vietnamita Khanh Bui Phu e il siriano Mouneb Taim, e terzi, sempre a pari merito, l’indiano Avinash Misra e il cinese Li Zhang. Le due menzioni speciali, invece, sono andate a due fotografi del Bangladesh, Ahmed Rayhan e Shifat Shifatunnabi.
Il lavoro vincitore di Khanh Bui Phu si intitola Make a nomadic living on the water eco system e racconta la vita dei pescatori nomadi della regione del Lam Dong, in Vietnam, e la loro difficoltà nel convivere con la modernità dilagante e con i problemi che essa si porta dietro a cominciare dall’inquinamento e dalla deforestazione, grandi minacce per l’intero ecosistema. Un lavoro che ha, secondo la giuria, ha «una grande intensità poetica, una forte carica narrativa e un linguaggio che trova molte corrispondenze con la moderna letteratura del suo Paese». Mouneb Taim ha raggiunto la stessa posizione del suo collega vietnamita con War Notes, con cui ha documentato la situazione della vita quotidiana nel suo Paese, la Siria, falcidiata dalla guerra, senza però rinunciare a inserire una nota di speranza. Questo non è il primo riconoscimento per il fotografo siriano classe 2001, premiato quest’anno anche ai Travel Photographer of the Year Awards e finito nella short list del Premio Stenin, di cui vi abbiamo parlato qualche mese fa. I due vincitori si divideranno il premio previsto dalla manifestazione di 5 mila franchi svizzeri. Il reportage The Colors Empire di Avinash Mishra, fotografo di soli ventidue anni, è arrivato terzo. La sua particolarità è che immortala la celebre cerimonia dei colori di Mathura (conosciuta ai più come Holi Festival), spogliandola però delle sue cromie classiche e puntando sulla forza del movimento e delle persone attraverso l’uso del bianco e nero. Terzo posto anche per Li Zhang con il suo When I was a child, una visione a ritroso della sua infanzia attraverso le fotografie scattate da suo nonno negli anni Novanta, “rielaborate” anche grazie all’utilizzo di uno scanner. «Una tecnica innovativa, che accresce il valore e la capacità espressiva di una intima connessione intergenerazionale costruendo un ponte visivo e stilistico fra gli anni Novanta e il nostro tempo», secondo la giuria.
Gli scatti dei quattro vincitori di UP21 saranno protagonisti di una mostra nelle sale del Musec dal 23 settembre di quest’anno fino al 21 febbraio 2022. Sarà la seconda volta che il museo della città svizzera ospiterà la fase finale del premio. Sarà disponibile, inoltre, una pubblicazione celebrativa di questa edizione del premio con i lavori vincitori, ma non sarà l’unica iniziativa in questo senso: Artphilein Editions di Lugano, organizzazione non-profit e partner della manifestazione, pubblicherà un volume dedicato al solo Khanh Bui Phu. Tutte le fotografie di questa edizione, così come quelle delle precedenti, entreranno a far parte dell’archivio del Musec, che a oggi conta oltre 40 mila opere dalla metà dell’Ottocento ai giorni nostri.
I quattro lavori che si sono aggiudicati il podio di Unpublished Photo 2021 sono molto diversi, sia per quanto riguarda il punto di vista da cui partono, sia per le tecniche utilizzate. Ma hanno anche qualcosa in comune: oltre a essere stati proposti da fotografi under 36, sono tutti legati all’Asia. Non è una sorpresa, soprattutto se pensiamo che quest’anno gran parte delle proposte sia arrivata proprio da questo Continente, ma colpisce come le scelte finali coprano alcune delle sue diverse ani- me, dal Medio Oriente al sud est asiatico, dalla Cina all’India. Aree in cui vivono milioni se non miliardi di persone, con tante storie da raccontare e dove la foto- grafia diventa spesso il modo migliore per farlo soprattutto da parte delle nuove generazioni. «I progetti degli artisti vincitori sono ricchi di creatività: dal reporta- ge nelle zone in difficoltà ai racconti di tradizioni millenarie, gli artisti selezionati hanno dimostrato un talento e una vena artistica che nell’edizione di quest’anno non abbiamo riscontrato nelle candidature provenienti dall’Italia e dall’Europa», ci hanno detto Eugenio Calini e Luca Casulli, direttori della 29 Arts in Progress Gallery. «Le fotografie di questi giovani artisti ci offrono non solo una caleidoscopica visione di altri luoghi, persone e fenomeni, ma soprattutto un indispensabile strumento di comprensione e crescita culturale. La partnership con il Musec, che proprio come Museo delle Culture ha per definizione la vocazione di raccontare le diversità delle culture umane, ha sicuramente incentivato le candidature dall’Oriente. Questo aspetto, unito ad una innegabile necessità espressiva e ad una ricerca più approfondita da parte degli artisti candidati, spiega l’alta percentuale di asiatici tra i vincitori dell’edizione di quest’anno».
La centralità del continente asiatico è indubbia nella fase storica che stiamo vivendo, purtroppo spesso per motivi non gioiosi: l’emergere del Covid 19 a Wuhan, in Cina, e la situazione di questi giorni verificatasi in Afghanistan, con la conquista del Paese da parte dei Talebani e il conseguente esodo dell’Occidente dall’aeroporto di Kabul, sono solo due esempi tra i tanti che si potrebbero fare. Dalla nostra posizione eurocentrica volgiamo spesso lo sguardo a est per capire la complessità di queste realtà, ma non sempre riusciamo a farlo nel migliore dei modi. La fotografia, specialmente quando è nelle mani di giovani professionisti come quelli premiati da Unpublished Photo 2021, può essere un grande aiuto per trovare nuove chiavi di lettura della contemporaneità di queste latitudini.
Articolo pubblicato su WU 109 (settembre 2021).