ARTE ALL’ARIA APERTA
Un passo dopo l’altro, dall’alba all’imbrunire. Un nuovo libro fotografico invita all’esplorazione itinerante delle Alpi, alla scoperta di sentieri di montagna ricchi di fascino, con uno zaino sulle spalle e gli occhi colmi di grande bellezza
di Marzia Nicolini
Chiunque abbia trascorso almeno una notte in alta montagna conosce la sensazione di profonda pace, quasi mistica, che la vista delle vette nelle tenebre induce. Se poi ci sono anche le stelle e la luna, lo spettacolo sarà ancora più potente. In quei momenti ci si può anche trovare in mezzo a un vivace gruppo di 100 persone, ma si avrà la sensazione di essere in completa e beata solitudine, tutt’uno con la natura alpina. A celebrare le Alpi, cuore svettante d’Europa, è il nuovo libro Sentieri leggendari, le Alpi nell’edizione congiunta Gestalten Rizzoli e con la collaborazione di Focus. Un maxi volume (335 pagine) che raccoglie al suo interno itinerari imperdibili nei vari comprensori: Alpi occidentali, Alpi svizzere, Alpi orientali, Alpi italiane, Alpi slovene. Il tutto firmato, neanche a dirlo, da due appassionati di hiking: Cam Honan, noto come l’uomo dietro al sito più amato dai camminatori, thehikinglife.com, e Robert Moor, vincitore di un dottorato in Environmental Journalism presso la Middlebury University e collaboratore di diversi magazine.
Sentieri leggendari, le Alpi è un volume non solo per esperti e assidui frequentatori della montagna. Gli autori hanno infatti incluso sentieri per ogni livello di preparazione, ma soprattutto estremamente vari per le tipologie paesaggistiche che si incontrano lungo il cammino. Il debutto è affidato al Massiccio del Vercors, in Francia, la cui traversata si svolge in 82 chilometri, calcolati in un percorso che va dai tre ai cinque giorni (ognuno al suo passo). Il grado di difficoltà viene indicato come medio, dato il dislivello complessivo di 2873 metri. Conosciuto come “La fortezza”, il Vercors è una dorsale che si estende in direzione nord-sud, con ripide scarpate a est, una serie di altipiani a ovest e una gran quantità di splendidi sentieri. Vantaggio non da poco: nel Parco naturale regionale del Vercors le regole per il bivacco sono molto permissive, dunque si può considerare l’opzione dormire sotto le stelle. La salita al Massiccio è subito ricompensata: il plateau erboso è zona di pascolo degli animali, tra cui mucche, cavalli e asini. A ogni traversata, gli autori abbinano una funzionale scheda di informazione, segnalando eventuali bivacchi e rifugi, oltre a suggerire il periodo migliore per l’avventura in quota. Nel caso del Massiccio del Vercors, per esempio, l’ideale sarebbe programmare l’escursione tra giugno a ottobre: i fiori primaverili rivestono i prati di vivaci colori, mentre il clima autunnale è spesso stabile e mite (anche se possono esserci temporali). Luglio e agosto andrebbero esclusi, in quanto caldi e secchi, con rischio disidratazione.
Spostiamoci in Italia. Fra tutte le catene montuose che formano le Dolomiti, il Gruppo del Brenta è uno dei più suggestivi e più noti tra coloro che amano le vie ferrate e l’alpinismo. La catena è dominata dalle vette di Cima Tosa, Cima Brenta e Crozzon di Brenta, torri terrazzate di calcare che si stagliano su un paesaggio di nevai, pietraie, pascoli e boschi che chiede solo di essere esplorato. Come la maggior parte delle regioni alpine, il Gruppo del Brenta è servito da una rete di ottimi rifugi, e se da una parte questo facilita la pianificazione di un’escursione di più giorni, magari completando un paio di vie ferrate nel corso della traversata, questi rifugi storici sono anche eccellenti traguardi per camminate di un giorno. Che poi, c’è forse qualcosa di meglio che contemplare le cime da una terrazza assolata, con una birra o cioccolata calda stretta in mano, giusta ricompensa dopo ore in salita? In questo caso i chilometri sono 16,8, per un dislivello complessivo di 1862 metri.
Meno rinomate, ma non per questo meno affascinanti (anzi), le Alpi slovene. La Slovenia è uno dei paesi più montuosi d’Europa, con alture distribuite in diverse catene, delle quali il Triglav è la più nota. Anche se non ha cime oltre i 3000 metri, i paesaggi perfettamente intatti, a tratti selvaggi, rendono questi itinerari di particolare fascino. In particolare la Koroška, o Carinzia slovena, vanta un sentiero alpino ideale per chi è in cerca di qualcosa di molto diverso dalle solite camminate alpine: si addentra nelle tre valli principali (la Drava, la Mislinja e la Meža), e attraversa diverse catene montuose (le Caravanche orientali, il Kozjak, il Pohorje e le Alpi della Savinja), portando all’incontro con innumerevoli villaggi e rifugi.
Infine la Svizzera, cuore delle Alpi, con opportunità di avventure infinite, che vanno dall’alpinismo ad alta quota ai sentieri di facile percorrenza. La scelta è, per l’appunto, ampia, ma tra le tratte imperdibili va citato il Sentiero in cresta del Giura, che traccia una linea il più diretta possibile lungo tutta la cresta principale della dorsale. Le montagne sono panoramiche, di grande bellezza naturale, ma con il vantaggio di attrarre qualsiasi escursionista, grazie a percorsi che salgono gradualmente partendo da insediamenti a fondovalle. Più precisamente dal villaggio di Dielsdorf, a pochi chilometri da Zurigo, in una salita che si man- tiene sempre accogliente. Se anche voi siete mountain lover, questo è il libro da avere. E mi raccomando, mai senza binocolo, per cercare marmotte, camosci, aquile e stambecchi. L’emozione, con simili incontri, raddoppia.
Articolo pubblicato su WU 116 (ottobre – novembre 2022).
In queste pagine: foto di Marta Kulesza per ‘Sentieri leggendari. Le Alpi’, Gestalten Rizzoli (2021)