PARIGI 2024, LE OLIMPIADI PIÙ SOCIAL DI SEMPRE
Tutto è pronto per Parigi 2024: dal 26 luglio all’11 agosto oltre 10 mila atleti di 206 Paesi si sfideranno per diventare campioni olimpici in 32 discipline sportive diverse. Un evento che come sempre sarà seguito in tutto il mondo, ma non solo attraverso i classici canali televisivi…
di redazione di WU
Mancano poche ore alla cerimonia di apertura di Parigi 2024, la 33esima edizione dei Giochi Olimpici dell’era moderna. Qualche sport, come per esempio il calcio e il rugby a 7, ha già iniziato il suo programma, ma come sempre è l’evento di apertura e la conseguente accensione della fiaccola a dare il via ufficiale alle due settimane di gare e medaglie.
Le ultime edizioni dei Giochi Olimpici, Rio 2016 e Tokyo 2020 (svoltesi nel 2021) sono state tra gli eventi più seguiti di sempre, con oltre 3 miliardi di persone raggiunte (dati Deutstchandfunk 2021 per Rio e CIO per Tokyo). Dati che fanno capire la portata globale delle Olimpiadi e in generale dei grandi eventi sportivi, che incollano le persone davanti a uno schermo come accade per esempio con il Superbowl: l’edizione 2024, secondo Nielsen, è stata vista dal 123 milioni di persone del mondo, numeri importanti per uno sport poco praticato fuori dai confini statunitensi. La televisione classica, però, fatica a trattenere i suoi utenti: uno studio del’Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano, ha rilevato come in Italia, nel decennio 2012-2022, ci sia stata una contrazione del 22% dei telespettatori, passati da 26 a 20 milioni. Di pari passo sta andando la raccolta pubblicitaria: i budget per gli investimenti pubblicitari online ha fatto registrare un +6% nel 2023 (10,2 miliardi di euro) e rappresentano quasi la metà (48%) degli investimenti totali (la tv mantiene un 35%).
Proprio per questo più senso oggi parlare di schermi e non di televisione, perché la fruizione degli eventi, sportivi e non, non passa esclusivamente dal tubo catodico. I Giochi Olimpici alle porte saranno probabilmente i più seguiti dai social di sempre anche perché il Comitato Olimpico Internazionale ha rivisto le regole per atleti e persone accreditate dai vari comitati olimpici nazionali (allenatori, dirigenti, staff, ecc) rispetto alle precedenti edizioni. Le nuove regole permettono di postare sui social video di lunghezza non superiore ai due minuti fino a un’ora prima dell’inizio delle competizioni e dopo aver completato le operazioni antidoping. Nel rispetto di queste regole temporali, i contenuti possono essere prodotti sia nelle aree di allenamento sia in quelle di gara, nel Villaggio Olimpico e durante le cerimonie di apertura e chiusura. Le nuove regole sono già in vigore e dureranno fino alla fine dei Giochi.
La decisione del CIO va incontro all’evoluzione dei media e della fruizione dei contenuti, cercando però di rispettare le esigenze dei network accreditati da tutto il mondo che hanno pagato cifre importanti per trasmettere la manifestazione. Quindi sui social, salvo errori più o meno voluti, non vedremo immagini o video delle performance in gara registrate dagli atleti stessi o dai loro allenatori (pubblicheranno eventualmente solo contenuti “ufficiali”), ma potremo vivere con loro l’avvicinamento e il post gara da una prospettiva diversa e inedita.
Uno scenario come questo apre prospettive diverse sul piano della comunicazione. A Parigi 2024 ci saranno oltre 10 mila atleti in gara, molti dei quali appartenenti alla Gen Z e abituati a rapportarsi con mezzi come IG o TikTok nello stesso modo in cui lo fanno i loro pari età in tutto il mondo. La natura del racconto che ne verrà fuori, sia per il mezzo, sia per le persone dietro la telecamera di un telefono, sarà per forza di cosa differente da quella filtrata dei media più tradizionali ai quali siamo abituati, che probabilmente saranno i primi a riprendere e “ibridare” i loro contenuti con quelli generati dagli atleti.
Il CIO ha stabilito regole anche per i contenuti commerciali e pubblicitari. I partecipanti alle Olimpiadi, atleti e non, non possono effettuare post di carattere pubblicitario durante il periodo in esame, possono solo limitarsi a generici ringraziamenti a brand di cui sono endorser. Una regola che, però, non varrà allo stesso modo per tutti, perché a Parigi ci sono atleti pressoché sconosciuti e vere e proprie multinazionali “umane” come per esempio Novak Djokovic, che insegue proprio a Parigi l’unico trofeo che gli manca, o l’intero team USA di basket a cominciare da Lebron James, tra l’altro portabandiera della sua nazione. Un loro post o una storia, sotto questo punto di vista, può avere un peso specifico diverso rispetto a quello di altri. Ma anche senza andare ai piani alti, saranno tantissimi i partecipanti che gareggeranno con il materiale tecnico della propria federazione di un’azienda differente da quella di cui sono endorser, e della quale magari utilizzeranno, per esempio, le scarpe. La possibilità di essere più vicini alla propria fanbase apre possibilità di sfruttare, senza per forza infrangere le regole in maniera plateale, la propria esperienza olimpica.
"Je suis le premier à demander une jupe ?"
Quand Sasha Zhoya essaie sa tenue pour la cérémonie d’ouverture des Jeux Olympiques de #Paris2024
« Au coeur des Jeux », une série documentaire dans les coulisses des JO à voir ce lundi à 21h10 sur France 2 et sur notre plateforme pic.twitter.com/tNsndVe6QF
— France tv (@FranceTV) July 22, 2024
Ma le Olimpiadi sono un palcoscenico globale anche per lanciare messaggi di natura non per forza strettamente sportiva, è la loro stessa storia che ce lo insegna. È di questi giorni la notizia che Sasha Zhoya, atleta francese in gara nel 110 ostacoli, ha deciso di sfilare alla cerimonia di apertura indossando una gonna anziché i pantaloni previsti dalla divisa ufficiale degli atleti uomini (le divise sono di Berluti del gruppo LVMH). «Siamo nel 2024, se le donne possono mettere i pantaloni anche gli uomini possono mettere le gonne», ha dichiarato Zhoya. La sua richiesta ha avuto l’ok della sua federazione e del comitato olimpico nazionale e, salvo sorprese, abbiamo già una delle primi immagini iconiche perfetta per i social di questa edizione dei Giochi.
Foto in alto: DavidRockDesign da Pixabay
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