STUDIO MURENA – NOTTURNO
Un viaggio nel buio, tra collaborazioni ispirate e radici profondamente urbane: la band formatasi a Milano nel 2018 ci racconta il suo nuovo album Notturno da poco pubblicato e il prossimo tour, tra sogni, suoni e verità
di Dario Buzzacchi
C’è un momento, quando è notte, in cui tutto si fa più decisamente più nitido. Le paure prendono una forma, le domande diventano più urgenti, e la musica diventa rifugio. Con Notturno, il loro terzo album appena pubblicato per Island Records, gli Studio Murena attraversano quel momento e lo raccontano con sincerità e a cuore aperto: undici tracce dense di inquietudini, intuizioni e verità sussurrate che concorrono a formare un disco prezioso. In attesa di ascoltare Notturno nella sua dimensione live – il gruppo inizierà a suonarlo negli imminenti festival estivi, ma ci sarà anche una second leg nei club in autunno –, questo è quello che gli Studio Murena ci hanno raccontato.
Cos’ha la notte che il giorno non riesce a raccontare?
La notte ci permette di stare in uno spazio temporale più intimo e profondo, individuale e riflessivo. È attraverso questo spazio che abbiamo potuto sviluppare meglio il concept di un disco che racconta le esperienze che ci hanno attraversato negli ultimi due anni. La notte porta introspezione, calma e tranquillità per pen- sare: è lì che troviamo il nostro spazio per ragionare.
Parlateci dei feat che ci sono in Notturno, e del filo conduttore che li lega.
Come era già successo per Wadirum, le collaborazioni presenti in Notturno sono frutto di una partecipazione attiva e coinvolta da parte di ogni artista che vi ha preso parte. Oggettivamente, sarebbe stato pressoché impossibile ottenere lo stesso risultato senza questo slancio e questa compartecipazione. La nostra musica nasce da jam session e improvvisazioni corali, sia tra noi sei, sia con le altre realtà artistiche. Ci teniamo quindi a ringraziare tutte le persone che hanno orbitato intorno a questo progetto, contribuendo ad ampliare la nostra palette sonora e a renderla ancora più originale.
Chi vi incuriosisce davvero, tra gli artisti italiani di oggi? Anche lontani dal vostro suono.
I nomi sarebbero tanti, sicuramente in una lista del genere non mancano Lauryyn, Nayt, Daniela Pes, 24kili, Marco Castello, La Niña.
Se Notturno fosse una colonna sonora, per quale film lo immaginereste?
Sicuramente per un film di David Lynch, per la sua abilità di fondere onirico, drammatico e grottesco. La pellicola che ci viene in mente, vista anche la tematica, è Strade perdute.
Milano – o la vostra città – è una musa, un contesto o un limite da oltrepassare?
Milano è la città in cui Studio Murena è nato, dove ognuno di noi si è mosso negli ultimi dieci anni. C’è chi ci è nato e vissuto, chi viene da appena fuori e chi è arrivato qui dall’altra parte del mondo. Milano è cemento, strade che si incrociano, opportunità e ritmo frenetico: un ritmo non sempre bello, ma che esiste, e si fa sentire. In questo senso, ti costringe a reagire, a trovare il tuo posto in mezzo a questo rumore. È un luogo dove le nostre esperienze si mescolano, si scontrano e, a volte, creano qualcosa di inaspettato. Non idealizziamo Milano: la viviamo. E, nel bene e nel male, è sempre stata protagonista delle nostre tracce. Forse contesto è la parola più precisa per descrivere Milano: un contesto che ti sfida, ti ispira a reagire, a trovare la tua voce in mezzo al suo brusio costante.
C’è un luogo in cui tornate sempre per ritrovare ispirazione?
Sono tanti i luoghi che ci aiutano per la nostra creatività. Per esempio è ormai tradizione trascorrere cinque giorni ogni estate a Roascio, a casa di Amedeo, nella pace delle colline piemontesi, dove trasferiamo tutta la nostra strumentazione e ci dedichiamo, in primis al relax, ma anche a jam, improvvisazioni e alla conseguente scrittura di nuovi brani. Un altro luogo è la saletta in cui facciamo le prove, nella cantina di Lorenzo, dove tutto è iniziato, o ancora i Laboratori Testone, del nostro produttore Tommaso Colliva, altro luogo in cui ci sentiamo a nostro agio, aspetto fondamentale per far sì che la musica possa nascere liberamente.
Cosa vi immaginate succederà quando le canzoni contenute in Notturno incontreranno il pubblico per la prima volta?
Onestamente, non stiamo più nella pelle. Abbiamo lavorato profondamente a Notturno negli ultimi due anni e, già in questi primi giorni in cui il disco si sta muovendo, stiamo ricevendo feedback interessanti e anche inaspettati. È la prima volta che ci sentiamo così messi a nudo nella nostra musica, e pensiamo che non ci sia occasione migliore del palco per ritrovarci con il nostro pubblico.
Ci dite una cosa legata al mondo musicale e una più personale che ognuno di voi porta sempre quando parte per il tour estivo?
Carma: Il mio rasoio per capelli e almeno un paio di calzini verdi.
Matteo: Scarpe da corsa e lo sgabellino per il piano.
Amedeo: I miei abbonamenti alle piattaforme digitali e, in ambito musicale, la mia nuova chitarra Nisio.
Maurizio: Il cuscino e gli stickers degli Slipknot.
Giovanni: La sfiga e i siberini per tenere al fresco il Mac quando capita di fare soundcheck alle 15 sotto il classico sole cocente.
Quale brano di Notturno vi sembra più “da palco” e perché?
Sicuramente Tre porte di paura, con la splendida voce di Valeria Perdonò. A livello concettuale rimanda già all’ambiente teatrale e recitativo, e si sviluppa su una struttura musicale caratterizzata da una dinamica incalzante e decisa. Ci sembra un ottimo pretesto per far volare le persone sotto il palco.
Quando inizierete a proporlo dal vivo?
Dopo i festival estivi – suoneremo anche il 2 agosto al Viva! Festival di Locorotondo – in autunno partirà il tour nei club. Al momento la prima data è il 6 novembre al Locomotiv Club di Bologna, poi proseguiremo il nostro viaggio passando per Livorno, Roma, Torino, Napoli, e Terlizzi, in provincia di Bari. L’ultima data sarà il 28 a Milano, alla Santeria Toscana.
Nelle foto: gli Studio Murena, foto di Irene Trancossi
Intervista pubblicata su WU 132 (giugno 2025)