AINÈ – NIENTE DI ME, TANTO DI VOI
Ainè sta per uscire con l’album ‘Niente di me’, ma già il singolo ‘Sono un po’’, brano che ha eseguito anche per Deposito Zero, lascia pochi dubbi sulla qualità del nuovo disco in arrivo
di Giorgia Salerno
Arnaldo Santoro, aka Ainè, aka quello che ci piace definire il Justin Timberlake italiano, è il protagonista assoluto del nuovo esperimento di Deposito Zero Studio. Ci ha recentemente regalato una performance speciale e molto intima di Solo un po’, brano che, insieme all’acclamatissimo Ormai, anticipa l’uscita del suo prossimo disco Niente di me, in uscita il 18 gennaio 2019. In questi mesi, Ainè ha dimostrato di essere tra le promesse più valide per l’anno che ci aspetta, grazie ad una formazione artistica eccellente e a un meraviglioso featuring con Giorgia, nel rifacimento di Stay di Rihanna ft. Mikki Ekko, racchiuso all’interno dell’ultimo disco della cantante Pop Heart. L’eleganza che Ainè ci regala sul palco è la stessa che nel video all’interno dello studio di Deposito Zero, che abbiamo ritrovato anche nella sua esibizione piano e voce a Area Sanremo Tour dove eravamo presenti. Ecco cosa ci ha raccontato.
Solo un po’ è il tuo ultimo singolo: ci racconti come è nato?
La produzione del brano è stata pensata volendo dare diversi mondi sonori, dalla chitarra elettrica con un approccio puramente rock, alla ritmica vicina al mondo dell’hip hop, ad un momento quasi dubstep nel finale, il tutto confezionato dando una dimensione pop. La scelta di convogliare tutti questi mondi sonori all’interno di un brano vuole comunicare proprio i tanti momenti diversi che scandiscono una giornata tipo di composizione in studio caratterizzata da euforia, riflessione, eccitazione, meditazione. Questa traccia esprime in qualche modo la mia esigenza di ritagliarmi dei momenti in cui penso solo alla musica estraniandomi un po’ dal mondo e talvolta sacrificando un po’ i rapporti con gli altri.
Abbiamo visto che lo hai portato anche a Deposito Zero Studio, di cui abbiamo anche il video: cosa credi che abbia di speciale questo contesto?
L’esperienza a deposito zero mi è piaciuta molto, l’idea di creare un format ad hoc che valorizzi l’approccio live di un artista mi esalta e credo sia un contenuto molto apprezzato dai fruitori. Negli stati uniti ultimamente esistono diversi format simili NPR Tiny Desk tra tutti, piuttosto che Colors, credo che Deposito Zero sia un modo altrettanto credibile per raccontare un progetto in un ottica originale e creativa.
Nell’esibizione a Deposito Zero sei da solo: qual è il set che preferisci sul palco?
Non posso negare che il feeling migliore che ho sul palco è assieme alla mia band. Un musicista avverte un piacere unico nel suonare i propri brani live accompagnato dai propri compagni di avventure. Ho l’immensa fortuna di suonare con alcuni tra i più talentuosi giovani musicisti italiani e questo per me è un valore aggiunto indubbiamente. Allo stesso modo studio molto per cui accade spesso che mi trovi a suonare in solo con chitarra piuttosto che pianoforte, anche in quei casi trovo una dimensione che amo particolarmente.
Sappiamo che è stata proprio Giorgia a volerti tra i featuring del suo ultimo disco: cos’hai provato quando ti è stato comunicato?
La storia inizia un mercoledì sera qualunque: ero a casa in pigiama, mi scrive Giorgia su Instagram (ripeto: mi scrive Giorgia!) e mi chiede se mi va di fare un featuring su un brano contenuto nel suo nuovo disco. Calcola che io avevo da poco avuto una brutta influenza, ero super debilitato e lei mi dice che il giorno dopo dovevo essere a Milano a registrare Stay, una delle tracce del suo ultimo disco; è stata una botta di euforia mista a panico incontrollato, ma è stata una cosa genuina, senza dinamiche strane dietro. Puro e semplice desiderio di fare qualcosa insieme. C’è stato tra noi un feeling artistico unico, la nostra collaborazione per me rappresenta un grande traguardo professionale , Giorgia è una delle voci più incredibili della musica italiana. È stato un grande onore e piacere.
Com’è stato lavorare con lei?
Lavorare con Giorgia è stato naturale, perché quando si ha a che fare con professionisti di questo calibro se il feeling è quello giusto tutto è spontaneo ed originale, tra noi è stato così.
Cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo disco di Ainè? Svelaci qualcosa!
Questo nuovo disco rappresenta un percorso che inizia qualche anno fa, avevo in mente di produrre un disco che raccontasse il mio percorso, i miei viaggi, gli incontri e tutti gli stimoli artistici che ho avuto in questi anni. Tutto il disco è stato registrato in uno studio che conserva il sapore degli strumenti analogici, ho voluto mantenere il connubio tra passato e presente, tra analogico e digitale, tra vecchi hammond, synth e produzioni elettroniche contemporanee. Il viaggio inizia dalle idee assieme alla mia band ho dato un suono a queste idee ed il risultato, lo ammetto, mi entusiasma molto! Ci saranno due featuring con due artisti che stimo: Wille Peyote e Mecna. Ho sempre creduto che il confronto con altri artisti come accadde con Generation One sia uno stimolo in più.
Quali sono gli ascolti che credi abbiano influenzato il tuo nuovo disco?
In questo disco, oltre agli artisti di riferimento miei classici come John Mayer, Justin Timberlake, Mac Miller, ci sono tanti ascolti di artisti italiani contemporanei. Credo che in Italia si stia sviluppando davvero un bella scena.
Ci sono dei momenti particolari della giornata in cui credi che la tua musica potrebbe essere ascoltata al meglio?
Questo lo lascio dire agli ascoltatori , per me la musica sta bene in ogni momento.
Qual è il messaggio che Ainè piacerebbe fare arrivare al tuo pubblico?
Mi piace pensare che dalla mia musica passi qualcosa di intimo e personale, un messaggio di positività nei confronti della musica e dell’arte come un qualcosa che unisce tutti noi.
Lasciaci consigliandoci qualche brano da mandare in radio.
Se parliamo di musica italiana, qualcosa di Mecna o Venerus. Se parliamo di musica straniera vi consiglio di ascoltare l’ultimo disco di Braxton Cook e scegliere qualcosa da lì, oppure passare un brano in onore di Mac Miller.
La foto di Ainè in apertura è di Land Ho
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