BLACK IS THE NEW BLACK
Se non ne potete più di milkshake gusto unicorno e cupcake arcobaleno, il riscatto è arrivato: l’ultima tendenza a tavola inghiotte la tavolozza. E sui social pane, pizza, macaron, gelati e persino l’acqua indossano l’abito da sera
di Ida Papandrea
Basta digitare su Instagram #blackfood per capire che, dopo il periodo verde di the matcha e avocado, quello arancio “ firmato” curcuma e le esplosioni multicolore di cibi e bevande unicorn style, l’ultima inarrestabile tendenza gourmet porta alla ribalta il principe dei non colori. Profondo, vellutato, inquietante eppure seducente, il cibo nero si fa strada tra i piatti più fotografati (e ricercati) della rete.
Non che si possa parlare di novità assoluta: cibi che amano mostrare il loro lato “dark” esistono da un po’ di tempo sulle nostre tavole come per esempio il nero di seppia, usato sia nei piatti sia per colorare pasta e lievitati, amato dalla nouvelle cuisine e mai abbandonato da appassionati chef dal gusto minimal chic. Ma ci sono anche il riso venere, l’aglio nero (di origini asiatiche), il peperoncino e persino il pomodoro: alcuni di questi non sono mai usciti al di fuori dei propri confini, rimanendo nella ristretta cerchia dei fenomeni esotici e insoliti. Insomma, ricercati senza essere mai riusciti a esplodere e diventare fenomeno pop.
A cosa si deve, allora, la diffusione odierna della moda del cibo nero? Sicuramente gran parte del merito è da attribuire alla “scoperta”, relativamente recente, dei benefici del carbone vegetale. Portato alle luci della ribalta per le sue doti assorbenti, capace di depurare l’intestino da tossine, sostanze dannose e anche grassi in eccesso, negli ultimi anni ha iniziato a colorare di nero pane, pizza e dolci, conquistando per doti come la maggiore digeribilità che riusciva a donare anche a cibi generalmente considerati non proprio tali, come le brioche o i bun, i panini soffici da hamburger. Tanto che colossi del fast food hanno cavalcato l’onda: a discapito dell’aspetto così elegante, forse non tutti sanno (o ricordano) che il primo black wopper è stato proposto da Burger King.
È bastato poco, però, che il binomio salute-estetica non convenzionale (e affascinante, senza dubbio) conquistasse il cuore di fan sempre più numerosi e facesse fiutare il business a chi di dovere, favorendone la diffusione. La catena britannica di supermercati upper class Waitrose ha lanciato una linea black che comprende pizza, antipasti, biscotti oltre ai classici bun e sandwich, ma anche in Italia non c’è panetteria radical chic che non abbia in vetrina lievitati in veste dark. Addirittura, alcuni caseifici del sud Italia hanno osato colorare di nero l’immacolata mozzarella di bufala: solo la superficie, però, che sotto il solito pretesto dell’aumentata digeribilità rivela invece, al taglio, un contrasto cromatico di sicuro effetto. I benefici dell’acqua nera, invece, sono dovuti a rarissimi minerali organici contenuti all’interno delle piante preistoriche. Questi hanno trovato ospitalità sulla superficie della terra e, combinati con acidi fulvici, danno vita a un’acqua esclusiva, ricca di elettroliti potenti e dal PH elevato, che (si dice) contribuisce a mantenere i livelli di alcalinità nel sangue.
L’aspetto salutistico, però, non basta a giustificare il fatto che il trend “cibo nero” continui a fare proseliti: di nero si sta colorando gran parte delle food pic più seguite e ricercate su Instagram, e quello che sembra contare maggiormente è di sicuro l’aspetto estetico. Se è ancora il carbone l’ingrediente che viene usato da Little Damage, gelateria trendy di Los Angeles, per colorare i suoi ambitissimi black soft ice cream al gusto Mother of Dragons (in omaggio alla nuova stagione di Game of Thrones che hanno il goloso sapore, però, di cheesecake alla fragola), in altri punti del globo si usano anche liquirizia, cioccolato nero o biscotti Oreo. È il caso dell’Asia che, stando ai numeri sui social, si conferma culla della tendenza cibo nero, e della Francia, che sceglie questi ingredienti per scurire coni, coppette, milkshake e macaron. Fino ad arrivare alla Black Velvet Cake, ultima mania di blogger e food photographer, irresistibilmente decadent, come gli anglofoni amano definire quei cibi lussuosi e lussuoriosi allo stesso tempo. Una moda in crescita, che si sta facendo strada, come il colore che la caratterizza, sottovoce ma lasciando un segno marcato, preciso, inequivocabile. Insomma, black is the new black. D’altro canto, il nero dona, va bene in ogni situazione, sa essere elegante con il minimo sforzo e, in ogni sua declinazione, non passa mai di moda. Da adesso, nemmeno nel piatto.
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