‘RICORDI?’, LE AFFINITÀ EVOCATIVE
Le dinamiche di coppia restano il territorio privilegiato di Valerio Mieli che, con questo suo secondo lavoro, sceglie d’indagare attraverso due modi opposti di stare al mondo
di Gaetano Moraca
A dieci anni da Dieci inverni, che può sembrare un gioco di parole, il regista e sceneggiatore Valerio Mieli si conferma uno dei migliori interpreti dell’amore fra i millennial. Il suo film d’esordio era ricco di appigli a cui un’intera generazione, quella che si è scoperta adulta a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio, poteva aggrapparsi – il precariato, lavorativo e sentimentale, il progresso tecnologico (la prima mail di Michele Riondino a Isabella Ragonese) – così come di riferimenti spazio-temporali (Venezia attraverso due lustri). Con Ricordi? Mieli opera un’astrazione dal tempo e dallo spazio arrivando a confezionare un prodotto in cui chiunque può ritrovare piccole parti di sé.
La storia di Ricordi? infatti è talmente universale che i due protagonisti non hanno nemmeno un nome e non importa che ce l’abbiano. Non si sa esattamente dove abitino e cosa facciano per vivere (verso la fine si capisce che impartiscono ripetizioni private), ma niente di questo è indispensabile. Tutto ruota intorno a loro due, rappresentanti di due opposte visioni del mondo, che s’innamorano, vanno a vivere insieme, s’infettano, si modificano a vicenda, si lasciano, fino a che non realizzano di essere talmente contaminati da non poter fare più a meno l’uno dell’altro.
Lui – un Luca Marinelli che non sbaglia un colpo – ha gli occhi velati di pessimismo. Il suo approccio alla vita è triste, malinconico, terribilmente riflessivo. Vive nell’attesa della fine e nel ricordo di ciò che è già finito. Lei – l’eccezionale rivelazione Linda Caridi, che recita come se fosse un ibrido tra Alba Rohrwacher e Valeria Golino (da queste parti è un complimento), ma meglio – è un’instancabile ottimista. È piena di vita, solare, sorridente quasi allo sfinimento. Fino a quando lo sguardo spento di lui finisce per intaccare gli occhi felici di lei, causando un ribaltamento di prospettiva nelle loro vite e nella loro storia d’amore.
Il sentimento che li unisce è narrato in Ricordi? attraverso il mezzo fallato della memoria, con i suoi inevitabili ripensamenti e le sue mutevoli sensazioni. Ripesca da ciò che erano prima di conoscersi, ci ritorna dopo che non di riconoscono più. Nessuno a torto in questo gioco, nessuno ha ragione. Ci si sceglie, ci si cambia, ci si perde, ci si ritrova. Se la memoria non m’inganna. Un film perfetto, con un paio di flashback in meno.
Nella foto in alto: Luca Marinelli e Lidia Caridi, protagonisti di ‘Ricordi?’
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