NIGEL CABOURN – TRA IL CRICKET E LO SKATE
Nigel Cabourn ed Element hanno presentato all’ultima edizione di Pitti Immagine Uomo la loro seconda collezione insieme per la primavera estate 2020: una capsule di 12 pezzi che mixa l’immaginario dello stilista britannico con quello del brand americano
di Enrico S. Benincasa
Nigel Cabourn è stato uno dei protagonisti dell’ultima edizione di Pitti Immagine Uomo a Firenze, con ben tre capsule collection con altrettanti brand presentate tutte nel Padiglione Cavaniglia. Settant’anni proprio nel 2019, Nigel è un uomo dall’invidiabile energia (non solo) creativa e con tanta passione per il mondo dell’abbigliamento maschile ispirato al military, al workwear e allo sport. Ha iniziato negli anni Settanta con Fred Perry (proprio lui) e poi ha proseguito con la sua linea personale. Nel suo “curriculum” troviamo collaborazioni con brand come Aigle, Converse, Red Wing, Eddie Bauer, Timex, Peak Performance, Lanificio Cerruti e la stessa Fred Perry. L’ispirazione arriva sempre dal suo archivio personale, che conta migliaia di capi, accessori e libri recuperati nel corso degli anni da vintage store e flea market in giro per il mondo. Oltre alle collaborazioni, ha una sua collezione che viene venduta nei suoi store nel Regno Unito, in Giappone (ben sei), in Cina e a Taipei. Per la primavera estate 2020, Nigel Cabourn ha collaborato con Tretorn, Henry Lloyd ed Element: lo incontriamo proprio allo stand del brand americano, dove ci mostra e ci racconta la sua nuova collezione ispirata al cricket ma con tagli oversize vicini al mondo dello skatebaording.
Perché hai scelto il cricket per questa nuova collezione Nigel Cabourn x Element?
Il cricket è uno sport che fa parte dell’immaginario del mio brand sin dai suoi esordi negli anni Settanta: si chiamava appunto così fino al 1982. Abbiamo pensato di fare qualcosa che prendesse ispirazione da questo immaginario mixandolo con quello di Element, dove ovviamente lo skateboarding ha una parte fondamentale. Sono pezzi vicini allo stile di quelle linee, ci sono dettagli che hanno forti richiami come per esempio la reversibilità di alcuni capi. È una collezione di 12 pezzi – con anche una tavola da skateboard – sono soddisfatto di tutti e non riesco a scegliere un capo più iconico di un altro da questa capsule.
Quali sono i punti in comune tra cricket e skateboarding?
È un po’ una cosa strana avvicinare questi due mondi, sono entrambi in un modo diverso delle nicchie, non hanno grossi punti in comune se non il fatto che sono entrambi sport e che ti puoi divertire molto praticandoli con i tuoi amici. Ecco, forse il fatto che siano entrambi divertenti è l’aspetto che li unisce di più e spero si percepisca da questa collezione.
Perché hai scelto questi colori e questi tessuti?
Il bianco, il blu navy e il verde sono colori che fanno da sempre parte del mio immaginario, sono veri Cabourn colors. Si trovano anche sul tape che abbiamo scelto per questa collezione e che viene direttamente dall’archivio del mio brand, che ha quasi cinquant’anni. Abbiamo usato molto il cotone, ma anche della felpa pesante di ottima qualità per le hoodie per esempio. È stato un lavoro di circa un anno.
Ti piace il cricket? Lo hai mai praticato?
Sì, mi piace. L’ho praticato da giovane, facevo il wicket keeper, che è una sorta di portiere se usiamo il calcio come paragone (simile anche al catcher, se ci spostiamo sul baseball, NdR). Non è molto famoso fuori dall’Inghilterra, ci giochiamo noi, gli australiani, i sudafricani e gli indiani.
Questa è la tua seconda collaborazione con Element…
La prima è stata semplice da realizzare, abbiamo subito trovato un punto in comune tra noi ed Element: il fondatore del brand, Johnny Schillereff, proviene da una famiglia militare. Il particolare camo che abbiamo usato ci è sembrato subito perfetto per quel progetto. Questa è una cosa diversa ma altrettanto interessante a nostro parere. Penso che abbiamo fatto insieme un ottimo lavoro, molto pulito ed easy to wear.
Oltre che nei negozi Element, questa collezione arà disponibile anche nei tuoi store?
Sì, le collezioni Nigel Cabourn x Element saranno vendute anche nei miei negozi in Inghilterra e nell’estremo oriente. Abbiamo punti vendita a Shanghai, a Taipei e a Pechino oltre i sei storici in Giappone.
Qual è secondo te la ragione del successo in questi Paesi asiatici?
Penso che ci siano diversi motivi: la mia è una proposta molto british e allo stesso tempo onesta: you get what you see, insomma. Propongo cose che si possono mettere tutti i giorni, che sono funzionali e c’è sempre un legame con lo sport. Molti di questi li ho anche praticati, come il ping pong, il tennis o il cricket. Mi piacerebbe anche salire sullo skateboard, ma ho settant’anni!