SKAM ITALIA 4 SQUARCIA IL VELO
Continua il successo di Skam Italia 4, la serie sugli adolescenti che piace anche a noi “vecchi millennial”
di Gaetano Moraca
È sempre con un po’ di curiosità mista a scetticismo che noi millennial ci accostiamo alle serie tv che raccontano, o almeno ci provano, gli adolescenti di oggi: quella generazione Z che viene dopo la nostra e dalla quale ci sentiamo allo stesso tempo lontanissimi e molto prossimi, visto che ci piace credere di aver finito le superiori l’altro ieri.
E di teen drama negli ultimi anni ne sono usciti a bizzeffe, facendoci per lo più storcere il naso perché «Signora mia, come sono diventati i giovani di oggi», o più plausibilmente perché «Ma dai, non è credibile». Le perplessità più grosse ce le abbiamo avute soprattutto di fronte ai prodotti made in Italy, forse perché più vicini a noi e quindi mai più distanti. Però – a parte cosette chiacchierate e modaiole come Baby, o quelle mocciane e filtro Rio de Janeiro come Summertime – quando gli autori italiani s’impegnano danno prova di sapere fare bene il loro lavoro.
È il caso di Skam Italia, una produzione Cross Productions/TIM Vision, di cui ora è disponibile la quarta stagione sia su Tim Vision sia su Netflix. Si tratta di un remake italiano di un format norvegese che ruota intorno alle vite di un gruppo di liceali alle prese con i soliti problemi dell’adolescenza. Ma quello che Skam Italia fa bene è entrare nella vita e nella testa di uno o due personaggi per volta, mentre intanto proseguono le dinamiche di gruppo. Di stagione in stagione questo meccanismo ha permesso di affrontare tematiche spinose e complesse come le malattie mentali, la scoperta dell’omosessualità, il revenge porn, e di farlo bene, senza la pretesa di dire tutto o essere eccessivamente didattici.
La quarta stagione di Skam Italia è incentrata su Sana, ragazzina romana, forte, arguta e fervente musulmana. Dopo aver subito attacchi di cyberbullismo per via del suo velo, Sana sembra aver raggiunto un certo equilibrio con le sue amiche “italiane”. In cuor suo però non è del tutto a suo agio con loro perché si sente giudicata per le sue scelte di fede e di contro non si sente a suo agio con la sua famiglia e le amiche musulmane perché la giudicano per le sue scelte di vita fuori dalla religione.
Skam ci permette di assaporare questo dissidio interiore, di entrare nell’intimità di una famiglia italiana musulmana, di intravederne i meccanismi, di riflettere sul fatto che il velo possa essere una scelta femminista, di capire come si fa il Ramadan e come si festeggia la fine del periodo di digiuno. Non è così frequente che questo accada nella tv italiana, senza che ciò comporti un’eccessiva semplificazione.
E di questo a Skam bisogna rendere merito, ancor più per aver ceduto la parola a chi di quella comunità fa parte, come Sumaya Abdel Qader, consigliera del Comune di Milano, scrittrice e femminista musulmana, che ha lavorato come consulente per la quarta stagione della serie: farsi raccontare la diversità, più che raccontarne un surrogato o una proiezione. Il risultato di questa operazione è stato felice perché ha spalancato un mondo e altrettanti interrogativi su una fede e un modo di vivere che resta spesso ai margini della rappresentazione.
In una delle puntate più belle della stagione, l’amico gay di Sana (non riveliamo il nome per evitare lo spoiler) dice che può immaginare il suo sentirsi giudicata e inadatta, e conclude con una bellissima frase che se fossi un gen Z pazzerello mi tatuerei sul petto: «Dobbiamo dare risposte intelligenti alle loro domande stupide». La conoscenza è il primo passo per integrazione e accettazione, e Skam Italia sposta l’asticella di parecchi metri in avanti.
E noi vecchi millenial – mentre ci avviciniamo allo schermo per leggere meglio tutti i messaggini in sovraimpressione che i personaggi si mandano – ci rincuoriamo che i giovani d’oggi non siano tutti degli sbandati e che esistano prodotti che lasciano ben sperare per il futuro di una narrazione seriale (e di una generazione) più inclusiva.
Nella foto in alto: Sana, protagonista della quarta stagione di Skam Italia, foot courtesy Cross Productions/TIM Vision
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