I LIBRI DI WU – TRAFFICI CON L’ALDILÀ, ALFRED DÖBLIN
‘Traffici con l’aldilà’ di Alfred Döblin è un piccolo gioiello da riscoprire, che si serve dell’ironia e di una sottile comicità per far affiorare la paura dell’aldilà e dei suoi spiriti
di Orazio Labbate
Traffici con l’aldilà di Alfred Döblin (Adelphi) è un giallo scherzosamente “spiritico”, scritto con eleganza ironica e una prosa di aristocratica correttezza. Un oggetto letterario senza dubbio sui generis che per la sua brevità potrebbe essere scambiato per una novella comicamente perturbante.
In verità, possiede e mantiene la robustezza strutturale e contenutistica di un vero e proprio romanzo. Un romanzo puntiglioso, non dimenticabile facilmente. Un piccolo gioiello dell’orrore, misconosciuto ai più.
“Durante questi contatti Wiscott perdeva completamente la propria personalità, si scioglieva e riceveva, quasi fosse di cera, le impronte dell’altro mondo. Si può ben capire come da quelle sedute egli riemergesse solitamente esausto e quanto gli costasse ritornare in sé”
Sin dalla sua storia che racconta le rocambolesche vicissitudini di un certo Wiscott, medium improvvisato, ma affidabile, della cittadina di E. Wiscott inizia, una volta appreso il suo dono, la sua carriera paradossale, dialoga durante le sedute con gli spiriti, li richiama e conversa con loro per conoscerne le tribolazioni. La gente sempre più richiedere i suoi servizi, soprattutto il circolo degli spiritisti, senonché un omicidio inquieta il territorio. È l’assassinio del birraio Van Steen, trovato morto in una maniera inquietamente paurosa. Servirà, allora, sostenendo le indagini poliziesche, interrogare il fantasma per apprendere il nome dell’assassino e le modalità della turbolenta morte del birraio.
“Tra le mani gli erano stati messi dei fiori, e così pure sopra le orecchie. Ma una cosa più di tutto balzava agli occhi: accanto ai piedi c’erano gli stivali che gli avevano sfilato, uno a destra, l’altro a sinistra, e in ciascuno stivale… un tovagliolo dell’albergo”
Grazie a uno stile caratteristicamente ironico e nel contempo colmo di un’esattezza fraseologica che suona inquieta e oscuramente compressa, Döblin ha scritto un libro che non avrei esitazione nel definire raro. Un libro snello che può assomigliare a quegli arguti e polizieschi racconti di Edgar Allan Poe nonché ai romanzi sinistri e freddi di Gustav Meyrink.
Traffici con l’aldilà fissa, in sostanza, i criteri di qualità per un’opera dell’orrore pungente ed esuberante verso cui non resta che lasciarsi conquistare con una lettura serrata e senza sosta come se fossimo in trance.
VOTO: 8/10
Traffici con l’aldilà
autore: Alfred Döblin
traduzione: Enrico Arosio
editore: Adelphi
pagine: 82
prezzo: euro 6,20
Precedentemente su ‘I libri di WU’:
‘La luna di miele di Mrs. Ripley’ di Shirley Jackson
‘Quando abbiamo smesso di capire il mondo’, di Benjamin Labatut
‘Il nipote di Wittgeinstein’, di Thomas Bernhard
‘La scrittura del disastro’, di Maurice Blanchot
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