12H, LA PLAYLIST DEL 3 MARZO
12H è una playlist con i pezzi più interessanti usciti negli ultimi giorni, perché ci sono sempre nuove e belle canzoni da ascoltare
di Carlotta Sisti
12H è un format che apre le danze, qui, con qualche simpatica cazzatella pescata dallo scenario che sta intorno alla musica. Da una settimana a questa parte, lo saprete, non c’è più davvero niente da ridere, e se c’è chi in queste situazioni sa scrivere di altro, e grazie al cielo, c’è chi si blocca e sente di non saper manipolare con la giusta abilità ironia e sarcasmo. Allora non forziamoci a fare cose che temiamo di non saper gestire, non è il momento di farlo. Per questo andiamo dritti alle migliori uscite musicali degli ultimi giorni, senza aggiungere altro, nemmeno sul potere attribuito alla musica di distrarre dalla tragedie, perché a volte distrarsi, anche questo, non è possibile per tutti.
IL RISVEGLIO: ‘CICATRICI’ DI ARIETE FEAT. MADAME E ‘FIORE’ DE I CANI
Ariete dopo due EP, Spazio e 18 anni, ha pubblicato il 25 febbraio il suo primo disco, che si chiama Specchio anche perché riflette la voglia che chi lo ascolta ci si possa riconoscere, appunto “rispecchiare”. Questo lavoro, scritto da una Arianna che lei stessa definisce “cresciuta”, è bello e limpido per gli accenti di libertà e consapevolezza che emana. Pochi e a fuoco i feat, uno con Franco126, e uno in questa Cicatrici con Madame che, insieme ad Ariete, suona come se ne fosse sorella, come se l’una con l’altra conoscessero le reciproche ferite, in parte rimarginate, in parte vive. Madame ha detto spesso che i segni sulla pelle che riconnettono a un dolore le piacciono, e qui scopriamo che anche Arianna ne se ripercorrere delicatamente i percorsi, raccontandoceli attraverso quella penna vivida che ci ha colpiti dal giorno zero. Qualunque affaccio di Niccolò Contessa sul mondo della musica scatena orde di commenti, reazioni, esaltazioni e delusioni. Vive ancora immerso in quella sorta di mitologia nostalgica, e tra di noi fan de I Cani un po’ ci si inizia pure a chiedere ancora per quanto riuscirà nel sortilegio di tenerci così in sospeso, speranzosi nel grande ritorno che ancora non c’è stato. Niccolò Contessa fa esplodere le chat, ed è successo anche stavolta, con il pezzo spuntato su YouTube così, out of the blue (o de botto che dir si voglia) intitolato Fiore, sottotilato “ammazza che spleen”. Bello lo spleen, ma qui siamo a un livello baudelairiano. E per non farcene perdere nemmeno un pezzo, nella descrizione del video YouTube (unico posto in cui è stato caricato), trovate anche il testo del brano, che è una riflessione sul dolore, sulla sua inevitabilità, sulla morte, giocato sull’anafore della strofa: “sono stufo di stare con una nuvola nera in testa ecco cosa devo fare ecco cosa basta fare”. E poi “la soluzione”, che di volta in volta è “andare prima a dormire guardare meno il cellulare e poi raccogliere un fiore sì devo uccidere un fiore perché devo accettare che tutto quanto prima o poi muore”.
LA PAUSA CAFFÈ: ‘ANDREA’ DI BRESH E ‘POST NUT CLARITY’ DI ALEMEDA
Bresh ha un progetto musicale alle porte, che ci dirà di più su di lui, che già, tuttavia, in questo nuovo singolo Andrea, prodotto da Shune, fa il passo per cominciare a raccontarsi sul serio. Il pezzo si apre con una strumentale che gioca sul crescendo, sulla quale Bresh costruisce il flow di quello che definisce il suo «manifesto musicale, ma anche di quello che la vita mi ha insegnato fino a oggi. È un brano al quale tengo molto, perché parla del mio percorso, della ricerca del successo effimero che si è trasformato in scoperta di me stesso. A volte ho avuto i paraocchi, ma questi mi hanno permesso di non lasciarmi influenzare da chi non credeva in me e di mantenere la mia personalità, restando coerente con me stesso». In Post Nut Clarity, Alemeda si riprende il potere. Unendo al ritmo di batteria garage la sua voce morbida r&b, la cantante etiope nata in una famiglia religiosissima e rigidissima, muove i suoi primi passi fuori da TikTok. Pronta, carismatica, interessante.
PRANZO: ‘WE ARE READY TO FIGHT’ DI PABLO AMERICA
Non addossiamo a questo pezzo del buon Pablo America significati che non ha, che sarebbe un’operazione tristemente simile a quella delle clip sulla guerra accompagnate in sottofondo da brani musicali, per carità. In questo nuovo lavoro, Pablo dalla doppia anima ma dall’identità svelata dopo una fase di anonimato simil-gazzelliana cara alla sua Maciste Dischi, ci regala un giro gratis in atmosfere dark pompate da un mood rock, quasi metal, con possenti old vibes. Gerardo Pulli, vincitore di Amici 11, è uno di quei musicisti che non si incasellano ma si ascoltano, che non seguono percorsi, ma che creano distopismi, che non hanno a cuore quel leitmotiv della riconoscibilità, che è invece così promosso dentro la cornice dei talent da cui lui stesso proviene, in favore di una libertà espressiva giocosa e, per noi che guardiamo, parecchio divertente. “«Praticamente Federico – dice Pablo, riferendosi a un Federico da noi non identificato – sa che mi piacciono King Gizzard. Un giorno mi ha girato Infest the Rats’ Nest, era uscito a mezzanotte e me lo ero perso – racconta Pablo America – Il giorno dopo sono andato alla Conad ed è successo un fatto assai strano. L’uomo dietro al bancone dei salumi mi ha chiesto quale fosse la mia canzone preferita dei King Gizzard. Non gli ho risposto. Una volta tornato a casa è nata We are ready to the fight».
APERITIVO: ’CHIAMAMI DI NOTTE’ DI MILLE PUNTI E ‘BBYCAKES’ DI MURA MASA FEAT. LIL UZI VERT, PINKPANTHERESS E SHYGIRL
L’unione di Mille Punti e Bruno Belissimo è una notizia che in un reality come Quattro Matrimoni definirebbero da “effetto wow”. I ragazzi ballerini hanno lavorato insieme per il nuovo disco di MP che si intitola Supervintage Disco Rave, e già da questo è una dichiarazione d’intenti, intenti che guardano al dancefloor, ai club, a quei luoghi notturni che stiamo tornando ad abitare. «Dopo dopo l’uscita del mio primo album – dice Mille Punti – ricevetti in DM un remix di un mio pezzo fatto a mia insaputa da un ragazzo che si era preso bene con il progetto. Fu un’illuminazione, da quel momento capii che la mia musica doveva suonare così, molto più dritta, veloce e devota al dancefloor. Volevo che i miei pezzi si potessero suonare senza problemi durante un dj set. Così, quando ho iniziato a lavorare sulle nuove tracce, ho pensato che dovessero avere uno sprint in più da qualcuno che il dancefloor lo conosce bene, per questo sono andato a bussare alla porta del mio vecchio amico Bruno Belissimo. Abbiamo tenuto questo album nel cassetto per quasi due anni, convinti di farlo uscire solo quando avremmo potuto suonarlo in giro e farlo ballare liberamente. Due anni in cui sono stati criminalizzati l’aggregazione, il ballo, la festa, tutti valori fondanti di questo disco e del mio mondo. Finalmente adesso sembra di vedere una luce in fondo al tunnel, riprendiamoci il dancefloor e non lasciamocelo scappare. Ora è il momento di ritrovare il dancefloor, balliamo insieme per un futuro migliore». Da quando ha lasciato il segno come futuro guru del basso minimale in Someday Somewhere del 2015 , Mura Masa ha continuato a trasudare una vasta gamma di stili di produzione che sono ancora armoniosamente in linea con il suo stile. Si trova benissimo a lavorare insieme ad artisti hip hop, vedi ASAP Rocky, e per questo suo ultimo pezzo ha abbinato Lil Uzi Vert con la regina degli adolescenti PinkPantheress. Il risultato è questa hit turbolenta e frizzante, che trova il tocco finale nell’ultima guest di una squadra affollata ma compatta, che è l’artista inglese Shygirl. Conclusa da una risata spensierata, la natura giocosa di questa traccia ci piace proprio per la sua stranezza.
PRIMA DI ANDARE A DORMIRE: L’EP ‘JUPITER PURSE’ DI MATTIE
La producer e cantante di Dallas Mattie attinge all’elettronica, al soul e all’hip hop per ritagliarsi uno spazio stordente e notturno in cui vivere. Il suo EP di debutto, Jupiter’s Purse, ha ritmi che rafforzano la voce di Mattie in un’architettura che ci riporta agli anni gloriosi del trip hop. Seducente e minaccioso allo stesso tempo, Jupiter’s Purse ci mostra un’artista la cui musica si alimenta con una tensione costante, che sa tenerti in equilibrio sull’orlo di un’emozione vulcanica. Melodie oscure di synth, archi e fiati punteggiano queste canzoni come costellazioni, con ogni elemento che gravita attorno ad una voce imponente. I testi che solitamente esaminano la sensazione di disagio nell’abitare la propria pelle, qui offrono una possibilità ad un futuro più pieno di speranza. “Non sapevo che le rocce fossero preziose – canta Mattie su pop statici e una melodia torva – ma io sono un diamante, fammi scoprire”. Quell’immagine, un gioiello che brilla attraverso una pietra scheggiata, è appropriata per Jupiter’s Purse, dove anche il momento più strano è quello della bellezza.
BONUS INSONNIA: ‘ZATOICHI’ DI DENZEL CURRY FEAT. SLOWTHAI
Questa travolgente collaborazione tra il rapper della Florida Denzel Curry e l’MC britannico slowthai trova il punti di incontro tra vibrazioni eteree e flow frenetico. Si intitola Zatoichi: come l’immaginario anma, massaggiatore cieco e spadaccino giapponese, il pezzo si spacca in due, tra un beato rilassamento e accecanti attacchi alla giugulare.
Nella foto in alto: Ariete, foto di Leie
La playlist 12H di WU curata da Carlotta la trovate anche su Spotify, qui sotto il player
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