NEWPV – LEGGERO E SOLARE
Questa startup italiana si sta distinguendo per aver creato pannelli solari leggeri, flessibili e trasportabili. I loro prodotti vogliono avvicinarci al mondo delle rinnovabili con un approccio più soft. Da dove si comincia? Dallo smartphone
di Enrico S. Benincasa
Quando si parla di sostenibilità l’energia è un po’ il convitato di pietra. Non ci domandiamo da dove arriva, la utilizziamo e basta, magari cercando di non sprecarla. Sappiamo però che esistono forme pulite di energia come per esempio quella solare. Negli anni questa tecnologia ha fatto passi avanti anche grazie a realtà come NewPV. Questa startup ha unito l’esperienza e i brevetti di alcuni ricercatori del CNR INEM di Parma – Francesco Pattini, Edmondo Gilioli e Stefano Rampino, che ha risposto alle nostre domande – e uno dei leader italiani nelle attrezzature balneari, Ramberti. I pannelli solari che producono sono più piccoli e leggeri di quelli “classici”, possono essere utilizzati per i device, per la micromobilità elettrica, per le esigenze domestiche o in luoghi dove l’energia non arriva facilmente come la spiaggia.
Quali sono i tre momenti più significativi della storia di NewPV?
I primi due momenti sono antecedenti alla nascita di questa startup: quasi 15 anni fa io e gli altri ricercatori abbiamo iniziato a occuparci di fotovoltaico al CNR. C’era già stata Kyoto, ma sembrava ancora una cosa quasi naif. Quattro anni fa, poi, ho avuto la percezione che le cose stessero cambiando perché ci arrivavano richieste di possibili applicazioni di questa energia da parte di aziende diverse tra loro. Mi ha fatto pensare che era il momento di uscire dal laboratorio. Il terzo la nascita di NewPV, grazie a Ramberti, che ha creduto nel nostro brevetto di pannelli flessibili e leggeri e ha finanziato il progetto.
In che cosa sono diversi i vostri pannelli?
La differenza sostanziale è la leggerezza. I pannelli che solitamente vediamo sui tetti sono progettati per rimanere lì vent’anni, resistendo a tutti i tipi di intemperie. Sono più pesanti rispetto ai nostri, che possono comunque svolgere questa funzione. Questa caratteristica ci ha portato a ragionare anche sul solare portatile: nessuno si porterebbe un pannello solare da un chilo per ricaricare il proprio cellulare, ma la cosa cambia se si tratta di un folder da 150 grammi. Così è nato Energico, un prodotto adatto alla ricarica solare di smartphone e tablet che può aiutare a rendere la transizione verso il fotovoltaico meno traumatica.
Quanto si risparmia, per esempio, caricando il proprio smartphone per un mese con il pannello solare?
Se dovessimo giudicare le rinnovabili solo da un punto di vista economico, probabilmente non faremmo mai la transizione verso queste fonti. Il petrolio e il carbone sono più economici, ma solo perché i costi occulti sono scaricati sulle generazioni future. Se ci fosse una sorta di carbon tax, per esempio, i conti sarebbero diversi. Il confronto deve avvenire a livello di sistema più che a livello individuale. Con ogni ricarica, per esempio, si risparmiano 8 grammi di CO2. Sembra un’inezia, ma se lo facessimo tutti per 365 giorni l’anno la minore quantità di CO2 consumata sarebbe sensibile.
Quanto dura Energico? E che cosa può ricaricare?
Le celle sono certificate 25 anni, ma questo è un pannello che non rimane tutto il tempo esposto al sole e può durare anche di più. Carica tutti i device fino a 15 Watt: smartphone, tablet, fotocamere, videocamere. I mezzi di micromobilità elettrica, come monopattini e scooter, hanno batterie con una potenza diversa. Per questi mezzi abbiamo realizzato un nuovo prodotto, Eric, un gazebo con pannelli più potenti e che può essere montato ovunque. Ha vinto un premio alla fiera dell’outdoor di Montpellier e sta riscuotendo importanti feedback soprattutto dal settore privato e all’estero, in particolare in Francia.
L’energia è qualcosa di difficilmente immaginabile. Sappiamo che c’è, arriva nelle nostre case e la utilizziamo senza farci troppe domande. Quanto è difficile far capire la necessità di incrementare le fonti rinnovabili e pulite?
L’energia è un’entità che non vedi, ma non ne puoi fare a meno. La diamo per scontata, esce dalla presa elettrica ma non sappiamo come arriva e come è pro- dotta. Oggi c’è grande fermento per la mobilità elettrica, anche su quattro ruote, che può ridurre l’inquinamento generato dai motori a scoppio. Se non vediamo l’inquinamento, pensiamo che non ci sia. Ma se non si usano fonti rinnovabili, in realtà non si risolve il problema, lo si sta solo spostando. La mobilità elettrica, se alimentata da rinnovabili, è la soluzione.
Come sarà il fotovoltaico tra dieci anni? Riesci a darci qualche “anticipazione”?
Nel 2030 i pannelli solari saranno molto più efficienti rispetto a quelli attuali. Ciò significa che, per produrre la stessa potenza di oggi, si avrà bisogno di minori dimensioni. E poi ogni oggetto sarà “solarizzato”, a cominciare dai device IoT, e si caricherà tutto in maniera wireless.
Articolo pubblicato su WU 112 (febbraio – marzo 2022)
NewPV su IG
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