TEMPLI MODERNI
A celebrare le biblioteche è il nuovo libro Temples of Books, raccolta per immagini di alcuni dei più scenografici e iconici esempi in giro per il mondo. Luoghi di culto per amanti del genere, dove perdere il senso del tempo e immergersi nel magico mondo dei libri
di Marzia Nicolini
A chi dice che la carta è morta. A chi ha cinicamente profetizzato anni fa che i Kindle avrebbero rimpiazzato per sempre i libri. A chi non batte ciglio quando la libreria di quartiere viene sostituita da un negozio di elettronica o da una poké house color rosa fenicottero. Ecco che arriva il nuovo libro Temples of Books a ribadire che nel 2022 i libri sono ancora amati, letti, rispettati. E non solo dagli over 50. Edito da Gestalten, il volume concentra il suo omaggio alle biblioteche, offrendo al lettore una selezione di alcune delle più scenografiche e, soprattutto, fornite strutture book friendly sparse in ogni angolo del pianeta.
L’autrice Marianne Julia Strauss (il cui primo libro Do You Read Me? raccoglieva i più iconici negozi di libri internazionali) ribadisce con questo progetto il ruolo centrale delle biblioteche pubbliche. Spazi democratici, aperti e accoglienti dove reperire ogni genere di libro, certo, ma anche archivi di conoscenze, preziose bolle silenziose di studio, fonti di ispirazione e catalizzatori di incontri elettivi. In perfetto stile Gestalten, il libro intende anche celebrare l’aspetto estetico di queste strutture, divenute icone dell’architettura, rappresentando in maniera esemplare società ed epoche di appartenenza.
Le biblioteche sono santuari della parola scritta, luoghi di culto, né più, né meno. Sono considerate come spazi di sacro silenzio, custodi di alti ideali, e variano a livello di strutture, stili, interni ed esterni. Quello che non varia è il loro intento: generare cultura, senza distinzione di classe. A ospitarle sono gli edifici più disparati, dagli imponenti e sfarzosi palazzi barocchi di Spagna e Italia alle micro-biblioteche on the road realizzate con elementi di plastica riciclata nel segno del no waste, in un affascinante viaggio attraverso i secoli. Tra i progetti inclusi in questo libro resta scolpito nella memoria un edificio risalente al VI secolo: nella regione desertica del Sinai, in Egitto, è il monastero cristiano dedicato a santa Caterina d’Alessandria. Così antico, eppure così al passo con i tempi: la biblioteca è attualmente impegnata nella poderosa opera di digitalizzazione dei suoi manoscritti storici, allo scopo di rendere questi rari reperti accessibili a chiunque possa essere interessato (a proposito di nobili intenti e visione democratica della cultura).
Va detto che per lungo tempo, però, le biblioteche sono state tesori privati, appannaggio delle famiglie nobili e del loro elitario entourage (si pensi ai Medici a Firenze) o appannaggio degli ordini religiosi dei vari monasteri e conventi (ai quali va il merito indiscusso di aver trascritto un numero impressionante di pagine). A livello di fruizione, le cose cambiano in maniera radicale quando inizia a soffiare il vento innovatore dell’Illuminismo e diversi librai prendono l’abitudine di lasciare in prestito i volumi, creando un sistema di tesseramento per rendere l’accesso alla lettura decisamente più democratico. Lo stesso accade oltreoceano a seguito della Guerra d’Indipendenza Americana. Non a caso è nel 1800 che viene istituita la celebre Library of Congress di Washington in Independence Avenue. Con i suoi oltre 158 milioni di documenti custoditi, la più grande biblioteca al mondo.
Facciamo un salto temporale in avanti. I progetti raccolti da Temples of Books hanno il pregio della varietà. La Biblioteca Vasconcelos di Città del Messico, ad esempio, custodisce 575 mila opere e attira visitatori non solo per i suoi tesori scritti, ma anche per la sua architettura ad alto impatto. Firmata dal progettista messicano José Vasconcelos e inaugurata nel 2006, si inserisce agilmente in un programma di riqualificazione del tessuto urbano circostante ed è protetta da un reticolo modernista di cemento e acciaio, con una navata centrale indimenticabile, illuminata da vetrate a tutt’altezza e lucernari strategici.
Architettura contemporanea frutto della creatività dello studio norvegese Snøhetta, la Bibliotheca Alexandrina è costruita accanto all’antico porto di Alessandria d’Egitto, nel centro storico della città. Sviluppata su 11 piani, ha la capacità di 4 milioni di volumi cartacei e l’appeal di un centro culturale com- pleto di planetario, diversi musei e reparti scolastici. Caratterizzata dalla forma circolare e inclinata, è accessibile da una piazza aperta, invito urbanistico alla partecipazione e alla coesione dei cittadini.
In quanto istituzione in grado di rendere accessibile la conoscenza e incoraggiare l’istruzione, la biblioteca è oggi più importante che mai. Questo il messaggio rivendicato a più riprese dall’autrice di Temples of Books. Marianne Julia Strauss sostiene che la responsabilità e il ruolo delle biblioteche pubbliche sono, a di- spetto di quel che si potrebbe credere, sempre più importanti nell’era di inter- net per tutti e dei social dove diffondere in tempo reale ogni tipo di notizia. Più aumenta la libertà di pubblicare istantaneamente sui vari canali virtuali (eppure così reali), più si rafforza il compito dell’istituzione bibliotecaria nell’infondere la nostra memoria collettiva di verità.
E poi, come ben sa chi bazzica le biblioteche, si tratta di luoghi di grande e utilissima aggregazione, in grado di sostenere il senso della comunità in minuscoli paesini e sterminate metropoli (vedi Città del Messico). In biblioteca può capitare di prendere parte gratuitamente – vale la pena ribadirlo – a workshop, presentazioni, mostre, cineforum, circoli di lettura, scrittura, arte. «Mi sono sempre immaginato il paradiso come una specie di biblioteca», diceva lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, riassumendo il pensiero di molti (e non solo letterati). Conviene seguire il consiglio dell’acclamatissima autrice della saga di Harry Potter J.K. Rowling, «Nel dubbio, vai in biblioteca».
Articolo pubblicato su WU 114 (giugno – luglio 2021).
Foto in alto: Photo Courtesy of Real Gabinete Portugues de Leitura, Temples of Books, Gestalten 2021