GIOVANNI TI AMO – MY OWN SUMMER
Giovanni Ti Amo ha debuttato con il suo primo EP, ‘Dongiovanni’, preludio al tour di questa estate da poco concluso con una data a Moncalieri in apertura ai Santi Francesi
di Enrico S. Benincasa
Giovanni Ti Amo è il nome con cui si presenta sul palco Giovanni Cantiello, artista casertano classe 1999 che, con l’EP di debutto Dongiovanni, si è fatto notare per un gusto non comune nello scrivere canzoni pop che parlano di amore e relazioni. Oggi è a suo agio nel raccontare in musica questo “argomento”, ma al di là del moniker ci ha già fatto intravedere che sa spaziare, mantenendo sempre un approccio sincero nella scrittura. Abbiamo chiacchierato con lui di concerti d’estate, di basket, di violino e della sua città, Caserta, in cui a breve tornerà per scrivere ancora.
Con l’ultima data a Moncalieri si è concluso il tour estivo di Giovanni Ti Amo. Come è andata questa estate sui palchi italiani?
Molto bene, abbiamo praticamente terminato il tour ma a breve ricominceremo a suonare, in autunno arriveranno altre date. Moncalieri è stata una bella conclusione di un tour nel quale ho girato un sacco, conosciuto persone e ricevuto ottimi feedback.
Ci sono dei momenti indimenticabili?
Ieri sera, per esempio, abbiamo incontrato Matilda De Angelis, era lì e a fine concerto c’è stato modo di conoscerci. Un altro incontro inaspettato è stato quello con Miles Kane al Mi Ami, che ha sentito il mio concerto e ha anche postato una storia con un mio pezzo. Il Mi Ami è stata una bellissima esperienza quest’anno, che mi sono goduto anche da spettatore. Ho visto grandi performance, da quella di Dente a quella di Angelica, giusto per fare qualche esempio.
Sei soddisfatto dell’accoglienza ricevuta dal tuo EP Dongiovanni?
Più che soddisfatto, in particolare del “percepito”, sento molto calore. Mi riferisco proprio al lato umano, non tanto a un discorso di numeri. A ogni data crescono le persone che si affezionano al progetto e questo è per me fondamentale.
Come hai scelto Giovanni Ti Amo come nome d’arte?
Per caso. Scrivendo Giovanni sul telefono, il correttore mi ha aggiunto “Ti Amo”. L’ho trovato molto “mio”: mi ha ricordato le classiche scritte sui muri, quelle dediche fatte con lo spray che trovi in tante città, a cominciare dalla mia, Caserta.
A proposito di Caserta. L’hai visto Scugnizzi, il documentario a puntate sulla squadra di basket della tua città?
Non ancora, ma il basket è una grande passione e lo farò presto. Per motivi anagrafici non ho vissuto gli anni di Oscar, Gentile ed Esposito, ma quando Jumaine Jones, ex 76ers, venne a giocare a Caserta, non mi perdevo una partita.
L’amore e le relazioni sono oggi il focus principale delle tue canzoni. Ci sarà spazio anche per altri temi nel futuro?
Tanta ispirazione arriva dalle situazioni più o meno profonde che vivo e che riesco a mettere nei pezzi. Ma non è la mia unica chiave, per esempio Falene è un pez- zo che riflette più sulla condizione mia e dei miei coetanei, sulle aspettative che abbiamo e sul futuro. L’amore come tema è ancora centrale, ma non ho voglia di programmare nulla. L’importante è continuare a essere sincero e, se avrò voglia di spaziare, non sarà certo un problema.
È vero che il tuo rapporto con la musica è iniziato con il violino?
Sì, è stato il primo strumento. Mi sono avvicinato alla musica a cinque anni in un’accademia che segue il metodo Suzuki. Con questo metodo per i primi due anni la musica è solo gioco, solo dopo si sceglie uno strumento e io scelsi il violino: mi sembrava il più figo e quello che si sentiva più degli altri.
Cosa succede ora? Usciranno a breve altre canzoni?
Ci saranno delle date autunnali, ma continuerò a lavorare su nuove canzoni. Tornerò a Caserta per completarle, perché quando sono lì trovo la situazione e la tranquillità giusta per riflettere senza affanni sulle cose che voglio dire. Forse vi farò sentire qualche nuovo pezzo entro la fine dell’anno.
Intervista pubblicata su WU 121 (settembre 2023). La foto in alto di Giovanni Ti Amo è di Andrea Ceppi, style Vittoria Brachi. Giovanni Ti Amo indossa polo Obey
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