SETCHU – DESIGN ATEMPORALE
L’eleganza e la strutturalismo giapponese si uniscono alla fluidità e alla modernità occidentale. Uno scambio interculturale in una fusione di filosofie, tecniche e stili dove l’Oriente incontra l’Occidente e la forma incontra la funzione
di Monica Codegoni Bessi
Un brand nato nel 2020 per colmare il divario tra l’estetica orientale e quella occidentale, che si riflette nel nome: in giapponese Setchu significa “una miscela di Oriente e Occidente”. Il founder e creative director Satoshi Kuwata ha creato un marchio senza tempo, seguendo i principi dell’estetica tradizionale giapponese di semplicità e raffinatezza con radici nell’artigianalità, infondendoli di modernità proiettata verso il futuro. È presente in selezionate piattaforme online e boutique come Antonia Milano, Biffi, 10 Corso Como, Sugar, Bergdorf Goodman, Nordstrom, H.Lorenzo, Beams e Lane Crawford.
Quali sono i concetti chiave della tua filosofia?
La versatilità, l’artigianalità e la sostenibilità. Cerco di creare capi che non siano solo belli e funzionali, ma adattabili e progettati per durare. Mi concentro molto su come fanno sentire i vestiti quando vengono indossati. L’idea di trasformazione e modularità è importante, voglio che si adattino a diversi ambienti e stati d’animo.
Per il tuo processo creativo, tutto inizia da un foglio di carta…
La mia infanzia è stata molto creativa: mia madre mi ha sempre spinto a giocare con gli origami. Anche oggi il mio processo creativo parte dalla carta per sentire come il design inizia nella sua forma più elementare. Può essere una piega o un taglio: la carta reagisce, dandomi un feedback. Prima dei tessuti o degli accessori, mi concentro sui volumi. Iniziare con la carta è un ritorno alle basi, l’eliminazione di distrazioni per concentrarsi sull’essenza del design. È un processo meditativo, proprio come l’origami.
Quali sono il focus stilistico, le forme e i colori della collezione primavera estate 2025?
La collezione è partita da un taglio netto su carta, che mi ha aiutato a scegliere le diverse texture del tessuto, o il concetto di assemblaggio delle maniche nelle giacche e delle gambe nei pantaloni, confermando il valore della funzionalità nel fashion design. Le forme spaziano da linee pulite e architettoniche ad altre più organiche e fluide, che riflettono l’adattabilità del guardaroba moderno. I colori sono tenui, neutri e della terra, con alcuni accenti inaspettati che creano un contrasto delicato ma d’impatto.
Hai messo a punto un nuovo sistema di ganci. Quindi i pezzi trasformabili sono un punto focale?
I pezzi trasformabili sono centrali nella mia visione, perché credo che l’abbigliamento debba evolversi con chi lo indossa. Il sistema di ganci riguarda la funzionalità, consentendo agli abiti di essere indossati in più modi a seconda dell’occasione o dell’umore. Un pezzo must è una giacca che può essere trasformata in un gilet, incarnando l’idea di adattabilità. Non si tratta solo di estetica, ma anche di dare a chi lo indossa un maggiore controllo.
Con il tuo amico artista Louis Barthelemy hai collaborato per la nuova stampa di stagione.
Louis è un artista incredibile, con una profonda comprensione dei motivi culturali. Il suo lavoro esplora design intricati e narrativi che si allineano con il mio desiderio di fondere il vecchio con il nuovo. Ha sviluppato una stampa ispirata agli antichi samurai giapponesi in visita in Egitto, che abbiamo tradotto in motivi moderni. Aggiunge un livello di narrazione alla collezione, creando una connessione più profonda tra gli abiti e chi li indossa.
A Pitti Uomo, simbolo di eccellenza per la moda maschile, terrai la tua prima sfilata.
Pitti è un evento iconico e Firenze ha una ricca storia di artigianato, che la rende il palcoscenico perfetto. È un evento importante per Setchu e mi sono preparato affinché rifletta l’etica del marchio. Sarà un’esperienza immersiva, con in scena una collezione che si concentrerà sull’aspetto trasformativo del design.
SATOSHI KUWATA Nato nel 2001 e cresciuto a Kyoto in Giappone, dopo aver vissuto a Londra e Parigi oggi vive a Milano. Ha studiato alla Central Saint Martins e lavorato per Huntsman & Sons in Savile Row a Londra, Kanye West a New York e Givenchy a Parigi. A gennaio sfila per la prima volta durante Pitti Uomo con Setchu.
Intervista pubblicata su WU 129 (dicembre 2024). Nella pagina: alcuni look della primavera estate 2025 di Setchu