BERLINALE 75 – BLUE MOON
L’ultimo lavoro di Richard Linklater (Boyhood, trilogia Before), con protagonisti Ethan Hawke, Margaret Qualley e Andrew Scott (premiato per la sua performance) trova spazio nel concorso principale dell’ultima edizione del festival tedesco
di redazione di WU
Che Richard Linklater sia una delle penne più rinomate di Hollywood è una constatazione che non arriva come un fulmine a ciel sereno. Nei suoi progetti più canonici e scanzonati (School of Rock, Everybody Wants Some) come nelle sue operazioni più sperimentali (Boyhood), l’autore statunitense gioca con la scansione temporale, che sia una rievocazione nostalgica o una sovrapposizione sempre più aderente tra tempo della narrazione e tempo della storia.
In contrapposizione con quanto appena scritto, Blue Moon prende una scelta sovversiva, decidendo la staticità dell’unità di tempo, che va a pari passo con quella di luogo. Dopo un fugace flashforward, l’azione si sposta al 22 marzo 1943 in un bar altolocato di New York. In esso staziona Lorenz Hart (un Ethan Hawke mattatore superlativo) sciorina il suo passato artistico di paroliere la notte in cui Richard Rodgers, suo ex partner creativo, è impegnato nella premiere del musical Oklahoma!. Sfuggito da quello spettacolo a sua detta blasonato, si rifugia in un fiume di alcol e parole.
Linklater confeziona un kammerspiel semplice all’apparenza, ma che si rivela una sconsolata e tenera dedica all’arte dell’oratoria e del racconto, come dello statuto dell’arte. La figura di Lorenz Hart è straziante, degno protagonista dei sommessi melodrammi che egli stesso ha composto. Un uomo che si ostina a inseguire zoppicante le ultime chimere della sua esistenza, illudendosi sulla sua attuale rilevanza. Ed è così che progressivamente la sua aura da one man show va a dissolversi e, accanto ad essa, alla didascalia gloriosa che lo introduceva allo spettatore subentrano meri dati anagrafici, che ne ridimensionano il contributo storico.
Mentre lo spettatore si delizia all’ascolto di alcuni tra i dialoghi più densi e “musicali” in recenti anni, Linklater incapsula il senso di Blue Moon in una domanda: «Ti sei mai sentito come il protagonista di un copione di cui ogni altra persona è una comparsa?». L’avvicinamento all’epilogo prosegue di pari passo con la crescente consapevolezza di chi guarda del ruolo dell’artista nella Storia. Cosciente di questo processo, Lorenz Hart decide di rimanere nell’opera di cui è il brillante e ammaliante centro gravitazionale. Il posto che gli spetta nell’immaginario collettivo arriva proprio con Blue Moon, che paradossalmente riprende il titolo da una canzone da lui detestata. La dimostrazione che, come enunciato da Linklater, l’arte sa attendere.
Nella foto in alto: una scena di Blue Moon con Ethan Hawke e Margaret Qualley, foto di Sabrina Santos courtesy Sony Pictures Classics
Dello stesso autore
redazione di WU
EVENTS | 1 Aprile 2025
MOCHAKK CALLING FESTIVAL 2025
EVENTS | 1 Aprile 2025
BLOC FEST: LA V EDIZIONE
EVENTS | 28 Marzo 2025
THE CINEMATIC ORCHESTRA A FESTIVALLE
EVENTS | 28 Marzo 2025
FDW MUSIC FESTIVAL 2025 IN FABBRICA DEL VAPORE
EVENTS | 27 Marzo 2025
THE ISLAND FESTIVAL 2025