ALICE LUPPARELLI – A PASSO VELOCE
Ha iniziato quasi per caso, ma in pochi anni è passata dai seminari di recitazione al set. Tra emozioni, attese e nuove sfide, ci racconta il suo percorso in un mestiere che, giorno dopo giorno, sente sempre più suo
di Enrico S. Benincasa
Alice Lupparelli ha 24 anni e da circa cinque ha iniziato la sua carriera di attrice. La scintilla è nata grazie a un seminario di recitazione, poi è arrivato il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e i primi lavori sul set di serie come Un professore e Adorazione. A novembre debutta al cinema con Fuori la verità, black comedy di Davide Minnella che vede tra i protagonisti Claudio Amendola, Claudia Gerini e Claudia Pandolfi. Tante cose in poco tempo, verrebbe da dire, ma abbastanza per capire con lei come ha vissuto questi anni intensi e come approccia un mestiere che le sta dando grandi opportunità e altrettanto grandi soddisfazioni. A cominciare dal primo red carpet di un certo livello.
Da poco è stato presentato Fuori la verità, il tuo debutto sul grande schermo, alla Festa del Cinema di Roma ed è stato al cinema nel mese di novembre. Come è andata?
È stato emozionante. È il primo film in cui recito, ma è stato anche il primo red carpet vero e proprio. Il mio debutto sul grande schermo è avvenuto in un contesto speciale e sono contenta di aver potuto condividere questo momento con la mia famiglia, che è venuta a Roma. Insomma, una giornata meravigliosa.
Sei originaria di Spello, in provincia di Perugia, posto che hai lasciato per provare a diventare attrice entrando al Centro Sperimentale di Roma. Mi pare di capire, però, che da teenager non avevi preso in considerazione questa carriera…
Sì, se vogliamo è una cosa che è un po’ capitata e che non era nei miei piani come percorso di studio. Dopo il liceo ho partecipato a un seminario di recitazione curato da Michael Margotta e, in quell’occasione, mi sono resa conto che era una cosa che mi piaceva fare, per cui valeva la pena studiare e provarci. Poco dopo ho fatto il provino per il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e sono stata ammessa. E successo tutto in poco tempo, mi sono ritrovata in un lasso di tempo molto breve all’interno di una nuova realtà di cui sapevo ancora poco.
Sono stati anni intensi e frenetici quindi.
Sì, anche perché mai mi sarei immaginata che le cose avrebbero preso questa piega. Quando sono arrivata al Centro pensavo che sarebbe stato difficile riuscire a iniziare a lavorare subito, e invece è successo. È stata una grande sorpresa e a volte non me ne rendo conto ancora.
Torniamo a Fuori la verità, film che parla di una famiglia che partecipa a un programma televisivo che mette in palio un milione di euro. Per vincerlo, però, occorre essere sinceri al 100%. Dopo questa esperienza, è cambiato il tuo rapporto con la verità?
Non penso sia cambiato, come per tutti anche a me succede di non essere sempre sincera al 100%, qualche bugia può capitare. Mi è capitato senz’altro di pensarci di più, di immaginare come mi sarei comportata se, nella vita reale, mi capitasse di essere collegata a una macchina della verità. Poi c’è il fattore soggettività: le “nostre” verità non coincidono sempre con quelle degli altri. C’è un filo che lega verità e fiducia che abbiamo nel prossimo, altrimenti è un attimo rifugiarsi dietro bugie e omissioni.
In questa occasione, ma anche su altri set, hai avuto la possibilità di lavorare con attori con tanta esperienza. Hai provato a “rubare” qualche segreto da loro? Se sì, che “tecnica” hai usato?
Si osserva, soprattutto come si preparano, in particolare come approcciano il set. Non lo fanno nello stesso modo, varia da persona a persona. Alle volte provo a prendere dei piccoli dettagli e cerco di farli miei. Se funzionano li mantengo, se invece mi rendo conto che non fanno per me smetto di utilizzarli.
Hai lavorato tanto in questi anni, ma il mestiere che hai scelto è fatto anche di attese, di chiamate che devono arrivare. Come gestisci questi momenti?
Il nostro è un mestiere per cui sei sempre sotto giudizio, e non è una cosa semplice da accettare. Bisogna mettere in conto che potranno esserci periodi in cui non si lavorerà, in cui bisognerà trovare modi diversi di occupare il proprio tempo. Bisogna essere pronti anche “al contrario”, a cambiare la propria quotidianità da un giorno all’altro perché si è aperta una possibilità. In sintesi l’attesa può anche essere frustrante, ma penso che abbia una notevole funzione educativa.
A novembre, oltre a Fuori la verità, arriva anche la terza stagione di Un professore. Com’è stato tornare su questo set dopo il tuo debutto nella stagione precedente?
Un professore 2 è stato il primissimo lavoro che ho mai fatto, prima di allora non ero mai stata su un set. Tornarci a distanza di tempo, con più consapevolezza di me stessa come attrice, è stato gratificante. Dopo essere stata sul set di un film, ora mi rendo conto delle differenze di ritmo che ci sono nel girare, con tempi più serrati nella serialità e tanta attenzione ai dettagli per il grande schermo.
Cosa succederà nei prossimi mesi? Hai già altri lavori in preparazione?Ho finito da poco le riprese della seconda stagione di Maschi veri, che nei prossimi mesi sarà disponibile su Netflix. Girare la prima stagione è stata per me una sfida, perché non avevo mai fatto prima qualcosa legato alla commedia. Comunque, durante le riprese di entrambe le stagioni, mi sono molto divertita. A breve, poi, inizierò le riprese di un nuovo film, di cui non posso ancora dire nulla, ma che dovrebbe uscire nei cinema durante il 2026.
Nella foto in alto: Alice Lupparelli
Intervista pubblicata su WU 135
Dello stesso autore
Enrico S. Benincasa
INTERVIEWS | 30 Ottobre 2025
FABIO PETANI – LA CHIMICA VERDE
INTERVIEWS | 30 Settembre 2025
LUZAI – LE DOMANDE GIUSTE
INTERVIEWS | 12 Giugno 2025
DANIELE CASTELLANO – SOUVENIR DA UN ALTRO MONDO
INTERVIEWS | 22 Maggio 2025
POPULOUS – INCROCI INASPETTATI
INTERVIEWS | 15 Maggio 2025
JUCK – REAGIRE


