MANAGEMENT – NON SMETTERE MAI DI EMOZIONARE
Il recente ‘Sumo’ segna l’inizio di un nuovo capitolo per i Management, il duo formato da Luca Romagnoli e Marco Di Nardo che sa cambiare pelle continuando però a toccare le corde delle emozioni
di Filippo Duò
Non tutti i musicisti già affermati nel decennio scorso sono stati capaci di proseguire il proprio percorso adattandosi al presente e, fra i pochi in grado di farlo senza snaturare la propria identità, ci sono senza dubbio i Management. Il duo composto da Luca Romagnoli e Marco Di Nardo ha pubblicato lo scorso novembre Sumo, un disco-manifesto di una nuova fase del progetto caratterizzato da potenti ballad e da una raffinatezza timbrica di ottima fattura. Gli arrangiamenti alla Gang of Four degli esordi “post operatori” hanno lasciato spazio a eleganti atmosfere pop, in cui le tematiche al centro dei testi riescono a spiccare ancor di più dal punto di vista emotivo. Registrato presso lo studio Auditorium Novecento di Napoli, Sumo dei Management fa convivere senza sforzo synth e chitarre acustiche, catarsi e malinconia, spiazzando traccia dopo traccia.
Questa nuova versione dei Management la ritroviamo anche nell’ultimo singolo estratto, Sto impazzendo, pubblicato poche settimane fa in una nuova veste notturna ed essenziale, dalla produzione scarna e diretta, perfetta per metterne in risalto il significato. Spogliato dal drumming e dall’elettronica sulla scia di uno stile minimal alla Rick Rubin, il pezzo guadagna in intensità, dimostrazione di una delle innumerevoli anime dei Management, mai paghi e sempre alla ricerca di nuove sfumature sonore. Per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Luca e Marco: ecco cosa ci hanno raccontato.
La nuova versione di Sto Impazzendo ci mostra il brano sotto una nuova veste, ancora più essenziale e diretta. Ci raccontereste com’è nato il pezzo e cosa vi ha portato poi a riarrangiarlo?
Tutto il disco, compreso questo brano, è pieno di malinconia. Una tristezza addolcita dai ricordi. Abbiamo deciso di riarrangiare Sto impazzendo e di produrlo sotto una nuova veste per raccontare più a fondo certe emozioni. Pensiamo infatti che un brano, portato fuori dal contesto del disco, possa acquistare completezza e autonomia.
Il testo racconta una relazione salvifica e regala immagini estremamente vivide: da quali emozioni eravate attraversati nel momento in cui lo avete scritto?
È un testo in cui ci sono parole chiave che attraversano tutto il disco: malinconia, ricordi, abbandono, morte, amore, dolcezza, violenza. Sono sensazioni che partono dall’universo e arrivano alle persone, e viceversa.
In Sumo c’è un’evidente evoluzione nelle sonorità dei Management: riuscite a passare abilmente tra synth e chitarre senza paura di essere a tratti anche sfacciatamente pop. Come vi siete approcciati in fase di produzione?
(Luca) Abbiamo lavorato e pensato molto, prima di entrare in studio, cercando per un anno intero la strada giusta. Il dottor Di Nardo ha dato il meglio di sé e ha scritto, arrangiato, prodotto e suonato tutto il disco. Ci siamo parlati e confrontati fino allo sfinimento. Le mie parole, i miei testi e la mia voce hanno trovato terreno fertile tra tutte le idee musicali di Marco.
Che esperienza è stata lavorare in uno studio che ha una grande storia alle spalle?
Sì, l’Auditorium Novecento è uno studio storico nel centro di Napoli dove hanno lavorato mostri sacri della cultura italiana. Basta nominare Roberto Murolo, Totò, De Filippo e abbiamo detto tutto. Totò, da non crederci. La pelle d’oca.
Qual è stata la vostra idea di partenza dell’artwork di questo nuovo lavoro dei Management?
Sumo ci ha fatto pensare subito alla bandiera del Giappone. Cercavamo una idea semplice e pulita. Quando abbiamo finito il disco ed abbiamo potuto ascoltarlo nella sua completezza ci siamo accorti che è un disco molto intimo, notturno. Allora abbiamo pensato che il sole rosso della bandiera doveva semplicemente essere sostituito da una luna – che richiama Luna Rossa, canzone di Murolo registrata nel nostro stesso studio – per rappresentare perfettamente l’album.
Il video del singolo Come la luna è molto poetico ed evocativo: com’è nata l’idea?
Abbiamo lavorato al video con Duilio Scalici de I Giocattoli. È stato molto sensibile e bravo come sempre. Abbiamo deciso di raccontare la violenza della canzone senza mai mostrare la violenza. È tutto sospeso, tutto non detto.
Purtroppo non è un periodo semplice per la musica e per gli artisti, come state vivendo questa quarantena forzata?
Stiamo facendo l’unica cosa che sappiamo fare, stiamo scrivendo tante canzoni. Se ami veramente qualcosa, che sia la musica o semplicemente la tua salute e quella delle altre persone, impari anche a sopportare. La pazienza è importante. E la nostra epoca non è molto educata alla pazienza.
Ci potete svelare qualcosa in più sui vostri progetti futuri? Pubblicherete altre nuove versioni dei pezzi di Sumo?
Quello che possiamo dirti è che pubblicheremo canzoni per sempre.
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Nella foto in alto: i Management, Luca Romagnoli e Marco Di Nardo, foto di Simone Cecchetti
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