12H, LA VIDEO PLAYLIST DEL 9 DICEMBRE
12H è una nuova video playlist per non dimenticarsi che, nonostante la pandemia, c’è sempre nuova buona musica da ascoltare per ogni momento del giorno. Ecco le nostre scelte di questa settimana
di Carlotta Sisti
Questa settimana si sono tutti lagnati della pioggia. Un’agonia collettiva, un lungo lamento corale, come se non fossimo in lockdown, con i bar chiusi alle 18 e i locali, invece, chiusi sempre, ma soprattutto come se al mondo non ci fossero tragedie peggiori, tipo le piattaforme di streaming che nel 2020 ti offrono film solo in versione doppiata (cosa che va dritta alla voce “crimini contro l’umanità”) o come il fatto che all’orizzonte non ci sia nemmeno l’ombra della terza stagione di Succession.
Ma la pioggia, quella sì che è una disgrazia, che se ci fosse stato bello avrei fatto almeno tra volte il giro dell’isolato, e invece… Ancora una volta, quindi, l’umanità che popola social e chat mi ha dato un motivo in più per buttarmi alla ricerca delle new release più fighe degli ultimi giorni con cui costellare questa nuova puntata di 12H, attività che ho alternato con la visione, ripetuta più volte, del nuovo di Guy Ritchie, che si intitola The Gentleman e sì, si trova in lingua originale e no, non ha superato nel dibattito né la spinosa questione maltempo, né l’altrettanto delicato tema del ricongiungimento natalizio (riguardo al quale non ho capito quasi nulla, se non che se il 25 dicembre ti bussano alla porta degli sconosciuti, ebbene non devi farli entrare).
La musica, almeno lei, è invece uscita benissimo da questo inizio dicembre, e qui di seguito, a riprova, troverete atmosfere diversissime, per pezzi che spingono su frequenze agli antipodi, e proprio per questo, insieme, funzionano perfettamente, andando a fare la cosa che più ci sta a cuore: non annoiare.
IL RISVEGLIO: ‘FREDDO’ DI ARIETE FEAT. LIL KANEKI
Quando ho letto che Arianna Del Giaccio, classe 2002, in arte Ariete viene da Anzio, mi è partito un sorriso automatico. Non sono di Anzio, non sono nemmeno laziale, ma conosco quel pezzo di costa, quel suo essere rifugio salvifico di romani in carenza d’ossigeno, in esaurimento da raccordo anulare. “Andiamo ad Anzio”, e il resto scompare. Ad Ariete, in casa Bomba Dischi e quindi “compagna di stanza” di gente come Calcutta e Franco 126, di tutto ciò probabilmente non fregherà nulla, ma spero che le faccia piacere che io trovi il suo EP 18 Anni una delle migliori manifestazioni del talento che la sua generazione, chiamatela Z o come vi pare, possa avere. Lei ha la scrittura, la personalità, le idee, la solidità, e le troverete in questa ma pure in tutte le altre tracce.
LA PAUSA CAFFÈ: ‘OTTOBRE’ DI NICOLAJ SERJOTTI FEAT. GENERIC ANIMAL
Il rap di Nicolaj Serjotti insieme alla chitarra e alla voce di Generic Animal sono l’equivalente di un bombardino in un rifugio di montagna, qualora faceste parte, come me, di quella fetta di popolazione costretta, suo malgrado, a subire quell’altro crimine contro l’umanità che sono le settimane bianche. Ottobre è uno di quei pezzi di cui non sai mettere a fuoco che cosa ti piaccia di più, e per questo si fa riascoltare infinite volte. Certo, la voce di Luca è sempre un viatico contro la bruttezza del mondo, ma se lui già lo conoscevamo, Nicolaj è la scoperta di questo 2020: viene da “Milano 7” e così ha intitolato il suo primo album uscito per La Tempesta DIschi, ha una penna che colpisce per ironia, schiettezza, realismo. Tutto bello, e nota di merito alla produzione dei Fight Pausa.
PRANZO: ‘BROKEN LIGHT SWITCH’ DEI CACTUS?
I Cactus? sono un power trio di Tezze sul Brenta che deve essere visto dal vivo, quindi segatevi di andare ad un loro concerto, appena sarà possibile, perché se non vi gasate sentendoli suonare, ahimè siete morti dentro. Ma se il loro primo LP del 2019 No people party aveva atmosfere marcatamente dance-punk di metà anni 2000 con l’attuale movimento lo-fi bedroom, il tutto colorato da multilayer di synth anni Ottanta e sample di vario genere, con questo nuovo singolo (che pera altro è finito nelle playlist di mezzo mondo, dal Kenya all’Indonesia, dagli USA alla Lettonia) il sound è virato verso vibes Eighties e suggestioni dark pop. Quel che rimane solido, come sempre, è il cantato in inglese praticamente perfetto (rarità assoluta in Italia) e moltissimo stile, quindi ve li piazziamo qui, a metà giornata, per farvela svoltare in meglio e farvi venir voglia di togliervi quel pigiama, che è ora.
APERITIVO: ‘STFU’ DI RICO NASTY E ‘NELLA BALERA’ DI VERGO
Per l’aperitivo ho scelto due artisti con cui vorrei tantissimo far serata. Da un lato c’è Rico Nasty, che per nostra colpa è altamente sottovalutata in Italia, mentre è un’artista fantastica, difficile da definire, con un’indole molto punk, un immaginario vastissimo Nel suo album di debutto, che non a caso uscendo in questo 2020 si chiama Nightmare Vacatio, dopo una serie di mixtape sotto vari alter ego, Maria-Cecilia Simone Kelly ci offre, traccia dopo traccia di catarsi violenta, una festa “nu metal punk rap”. Il risultato è un ascolto rinvigorente seppur disorientante, magari fin troppo, ma certo è la sua musica è più pazza e più furiosa di tutte. E poi c’è Vergo, la cui eliminazione da X Factor è, per non abusare in sole 8 mila battute della definizione “crimine contro l’umanità”, è, per citare una collage che amo (ciao Sciandi), «reato la cui punizione demandiamo alla giustizia dei cieli eterni». Per fortuna, come aveva promesso, al sua vita fuori dal talent è più splendente che mai, ed allora, visto che fuori è buio ormai da un pezzo, fatevi un favore, versatevi qualcosa di buono e possibilmente di costoso, alzate il volume quel che basta per non sentire il vostro vicino pre adolescente che si esercita al saluto, e regalatevi un giro sfrenato nella balera di Vergo che, come canta lui stesso, «ci resta malissimo, se mi guardi ma non ti apri».
PRIMA DI ANDARE A DORMIRE: ‘505 LIVE AT THE ROYAL ALBERT HALL’ DEGLI ARCTIC MONKEYS
Ecco qualche buona ragione per questa scelta: primo gli Arctic Monkeys hanno pubblicato un disco dal vivo, i cui ricavati andranno in beneficenza, Arctic Monkeys. Live at Royal Albert Hall finanzierà, infatti, il War Child UK, per aiutare l’associazione a coprire il deficit di due milioni di sterline causato dall’impatto devastante del Covid 19 sulla loro raccolta fondi, secondo il concerto londinese documenta il tour di Tranquillity Base Hotel&Casino il loro disco più divisavo, amato ed odiato, ma mi sa più la seconda, e terzo questo brano, 505, estratto dal secondo disco del gruppo, è tra i più belli mai scritti da Alex Turner.
BONUS INSONNIA: ‘HER REVOLUTION/HIS ROPE’ DI BURIAL, FOUR TET E THOM YORKE
Era già successo nel 2011, con Ego/Mirror che Burial e Thom Yorke incrociassero le loro anime tormentate in un brano, e allora, come oggi, a far accadere la magia era stata l’entrata in scena di Four Tet (che, tra l’altro, molti credevano, ma forse credono ancora, fosse lo stesso Burial). Pochi giorni fa, il trio, che se l’è presa calma (e se lo può permettere), è ricomparso con il singolo in vinile Her Revolution/His Rope, in edizione limitata e andato esaurito in un soffio. Per nostra fortuna esiste anche in digitale ed anche se rispetto ai brani del 2011, siamo in territori meno dance, più astratti, con ritmiche quasi trip hop ed anche se il secondo pezzo, His Rope, ha un testo molto cupo, quasi malato, non potreste cullare meglio la vostra insonnia che con questi 11 minuti di traccia, per guardare uno ad uno i fantasmi di questo 2020 e salutarli, si spera, per sempre.
Nella foto in alto: Ariete, foto di Ilaria Magliocchetti Lombi
Clicca qui per la playlist di settimana scorsa
La playlist 12H di WU curata da Carlotta la trovate anche su Spotify, qui sotto il player
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