IL CASO MEDIATICO DI SIA E ‘MUSIC’
Music di Sia ha fatto molto parlare per la sua rappresentazione dell’autismo, criticata da più parti per non essere stata all’altezza del compito
di Davide Colli
Capita talvolta che, in una così prolifica (o almeno lo era un tempo) industria come quella hollywoodiana, talvolta qualche ciambella non esca perfettamente col buco, portandosi con sé una bufera di estremo disappunto e derisione, dando vita ad una narrazione ricorsiva che, in maniera così eclatante, si manifesta almeno una volta per stagione distributiva.
Nel più recente di questi casi, che ha visto nell’occhio del ciclone Music di Sia, opera prima della celebre e pluripremiata artista, si è assistito a uno scontro particolarmente feroce di critica e pubblico contro il film. Il tutto è avvenuto principalmente per due motivazioni, strettamente connesse tra loro: la natura dello squarcio che viene fornito sullo spettro dell’autismo e il corpo scelto per dare vita a tale rappresentazione.
In Music di Sia, il ruolo della ragazzina (che si chiama proprio Music) con il pesante fardello di una tipologia di autismo “non verbale”, la quale viene affidata alla tutela della sorellastra tossicodipendente Kazu (Kate Hudson), è interpretato da Maggie Ziegler, collaboratrice di lunga data della cantante dietro la macchina da presa. Il dibattito, ancor prima dell’effettiva uscita del film, si è consumato sulla personalità scelta per questo ruolo visto che l’attrice che non soffre di tale disturbo. Tale situazione riporta al centro la conversazione sempiterna sulla corretta trasposizione su schermo di qualsivoglia tipologia di minoranza nell’ambito dei media mainstream, punto accuratamente analizzato tramite il mezzo della parodia, per esempio, dal cult movie Tropic Thunder.
Per quanto la suddetta questione sia certamente una problematica da rendere nota e da discutere, il vero germe da sradicare e debellare oggi dovrebbe consistere invece nella modalità di esposizione al pubblico di tali identità. Il personaggio di Music non è altro che un iperbolico pastiche di luoghi comuni che si continuano a perpetrare dagli albori della comunicazione di massa, andando a plasmare un’estremizzazione di certi tratti della patologia privati completamente di un corrispettivo con la realtà.
Il demerito di Music di Sia non è esclusivamente nella percepita banalizzazione dell’autismo, che assume i tratti di una grottesca pantomima, ma anche in un worldbuilding che soffoca la resa sullo schermo di una realtà che ha bisogno di essere comunicata agli spettatori con maggiore serietà. L’importanza di questo sfortunato esordio, quindi, va ricercata nel suo rivestire, involontariamente, il ruolo di campanello d’allarme per il sistema cinematografico, che pare non sempre in grado di captare bisogni e necessità dell’eterogenea società al quale si rivolge.
Il film è visibile sulla piattaforma MyMovies fino al prossimo 28 febbraio
Nella foto in alto: ‘Music’ di Sia, foto della locandina
Dello stesso autore
Davide Colli
CONTENTS | 18 Novembre 2024
JOEY VALENCE & BRAE AL BIKO MILANO
INTERVIEWS | 16 Settembre 2024
PAVEMENTS – UN’ALTRA VIA
CONTENTS | 12 Settembre 2024
BIENNALE 81 – LA PREMIAZIONE
CONTENTS | 5 Settembre 2024
BIENNALE 81 – QUEER DI LUCA GUADAGNINO
CONTENTS | 2 Settembre 2024
BIENNALE 81 – MARIA DI PABLO LARRAIN