IL RITORNO DI JOAQUIN PHOENIX IN ‘C’MON C’MON’
In uscita nelle sale italiane dal 7 aprile, C’mon C’mon, l’ultimo film di Mike Mills (Beginners, 20th Century Women), presentato in Italia durante l’ultima Festa del Cinema di Roma, vede come protagonista Joaquin Phoenix, reduce dall’Oscar ricevuto per Joker, nei panni di Johnny, documentarista alle prese col suo ultimo lavoro, accompagnato dal giovane nipote Jesse (Woody Norman) in un viaggio oltre i confini di Los Angeles
di Davide Colli
Già dal materiale promozionale (la locandina quanto il trailer), C’mon C’mon dichiara la propria natura in maniera lampante: film targato A24 (certezza nell’ambito di produzione e distribuzione del panorama semi-indipendente principalmente statunitense) con un attore dal nome altisonante reduce da un film ad “alto” budget – Joaquin Phoenix – in compagnia di un attore rivelazione – Woody Norman- , il tutto cristallizzato in un perfetto bianco e nero.
È quindi più che riscontrabile una certa furbizia dietro l’operazione, come la volontà di seguire un programma ormai assodato per arrivare al cuore di critica e pubblico. La sincerità di C’mon C’mon emerge proprio nello svelare le proprie carte in maniera così palese, focalizzandosi e dando respiro ai punti di forza più anomali del prodotto. Il primo fra questi è indubbiamente l’alchimia tra i due interpreti protagonisti, un reciproco scambio e ispirazione tra Joaquin Phoenix e Woody Norman, a confermare quanto sia raro trovare attori giovanissimi così spontanei nell’interazione con gli adulti davanti alla macchina da presa.
Eppure l’intero film è incentrato su questa nuova generazione così nutrita di speranza, quanto di spirito d’iniziativa e consapevolezza, pronta a soppiantare una mandria di uomini adulti disillusi e malinconici, ma allo stesso tempo pilastri essenziali per il futuro di chi li seguirà. Mike Mills, con l’occhio della sua cinepresa, tramite numerose panoramiche, trasforma le grandi metropoli statunitensi visitate dai due personaggi principali in modellini, giocattoli in pieno controllo dei bambini intervistati da Joaquin Phoenix.
Forse eccessivamente confidente nel mostrare esclusivamente le luci, tralasciando le ombre di questo ricambio generazionale in corso, virando in certi momenti pericolosamente nel ricattatorio, C’mon C’mon riesce comunque ad uscire dalla sua patinata confezione e farsi portavoce di un augurio (più che di una riflessione) del proprio regista, un risultato sempre più compromesso da una standardizzazione del cinema autoriale nordamericano.
Nella foto in alto: Joaquin Phoenix e Woody Norman nella locandina del film
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