TUKAS EV – SAVING ENERGY
Un’intuizione in un momento particolare ha reso possibile la creazione di HR Bank, una cyclette in grado di accumulare l’energia generata dai pedali. Ce ne parla Jonas Navickas, CEO e founder dell’azienda lituana
di Enrico S. Benincasa
Si chiama HR Bank, dove “HR” sta proprio per “Human Resource”, per sottolineare l’importanza della componente umana di questa particolare cyclette. Grazie a un meccanismo di storage interno, questo device è in grado di salvare l’energia prodotta dalla pedalata fino a 2KWh, energia che possiamo decidere di utilizzare quando meglio crediamo. Cosa potremmo farci con questa energia? Per esempio, guardare la TV per due giorni di seguito. Jonas Navickas, CEO e confodatore dell’azienda, ci aiuta qui a capire com’è nata l’idea e perché HR Bank non è una semplice cyclette.
Quali sono i momenti più importanti della storia di Tukas EV?
Sono un imprenditore nel settore della logistica che ha creato, insieme ad altri partner, questa azienda nel 2010. Non è la mia attività principale, ma certamente non è nemmeno un hobby dato che abbiamo investito cifre importanti nel progetto. L’obiettivo era creare una realtà che si occupasse di mobilità elettrica ed energie rinnovabili. Abbiamo cominciato creando una vettura elettrica, poi ci siamo interessati alla mobilità ibrida e successivamente abbiamo posto le basi per la creazione di uno scooter elettrico. Le cose, anche per via della guerra in Ucraina, si sono un po’ stoppate. Proprio durante le prime fasi del conflitto, abbiamo cominciato a pensare a HR Bank, questa cyclette in grado di immagazzinare l’energia creata dal movimento.
Come è nata l’idea di HR Bank?
È una cosa che, in diverse forme, mi è sempre balenata nella testa. Tutto parte dal bisogno di generare energia in situazioni difficili, in cui non ci si può attaccare alla rete. Poi l’ispirazione è arrivata anche da casa: io e la mia famiglia abbiamo ospitato alcuni bambini ucraini durante questi mesi e siamo stati anche con sette ragazzi per casa. Vederli giocare insieme, con le biciclette o i monopattini, mi ha fatto pensare a come sfruttare la dinamicità che si esprime quando si utilizzano questi mezzi.
C’è stato qualche interesse da parte di qualche azienda che si occupa di attrezzature da palestra per il vostro progetto?
No, almeno per il momento. Ma forse potrebbe essere anche fuorviante rispetto alle natura di HR Bank. Più che a una cyclette, dobbiamo pensarla come un power bank di grosse dimensioni, capace di immagazzinare energia e fornirla quando ne abbiamo bisogno. Oltre che pedalando, per esempio, possiamo attaccare un piccolo pannello solare e accumulare energia in questo modo quando siamo fuori casa. E il tutto lo possiamo controllare da una app.
Recentemente avete partecipato a un progetto teatrale con HR Bank. Grazie a due delle vostre bici, siete riusciti a fornire l’energia necessaria per mettere in scena la piéce A Play for the Living in a Time of Extinction al Lithuanian National Drama Theatre di Vilnius. Come è nata questa iniziativa?
È stato divertente perché la produzione cercava da tempo una soluzione come la nostra e, quando ci siamo incontrati grazie a Google, è stato tutto molto veloce. In un mese siamo riusciti a mettere tutto a posto e c’è stata la performance, che è andata bene grazie anche al contributo di alcuni studenti che hanno pedalato per produrre l’energia necessaria per un’ora e mezza.
Quanto è importante il design per voi?
È un device che può stare in una living room di una casa, quindi non potevamo rinunciare a proporre un design interessante. Abbiamo cercato di bilanciare originalità e semplicità delle forme e siamo stati avantaggiati dal poter fare sostanzialmente quello che volevamo, non avevamo degli stilemi da seguire o delle “company guidelines”. Avevamo totale carta bianca. È il design di HR Bank ad aver convinto il team a mettere da parte il progetto scooter e a puntare su questo: quando hanno visto i primi schizzi, nessuno ha avuto dubbi.
Cosa avete in mente per il futuro? Il progetto scooter andrà avanti?
Il progetto scooter vedrà senz’altro la luce, abbiamo speso tanto tempo, soldi ed energie che non possiamo non portarlo a termine. Direi che siamo all’85% del progetto, non manca molto. Ma per la nostra azienda, è stato importante dare precedenza a HR Bank. Non possiamo ancora farlo vedere, ma per darvi un’idea sarà poco più piccolo di una Vespa.
Articolo pubblicato su WU 124 (febbraio 2023)
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