LA SECONDA EDIZIONE DI SET UP A VENEZIA – LE FOTO
Set Up è tornato a Punta della Dogana a Venezia per una seconda edizione che ha visto protagonisti tra gli altri Laurel Halo, Matthew Herbert, Mouse on Mars e CollettivO CineticO
di Alessandra Lanza
Prendi febbraio, prendi Venezia. Prendi Punta della Dogana, abbracciata dal Canal Grande da un lato e da quello della Giudecca dall’altro. Prendi gli spazi dell’ex dogana commerciale – restaurati da Tadao Anno nel 2009 e gestiti da Palazzo Grassi – vuoti e tutti da scrivere tra una mostra e un’altra: quella di Damien Hirst, Treasures from the Wreck of the Unbelievable, conclusa a dicembre, e la collettiva Dancing with myself, che aprirà ad aprile.
È qui che si incontrano, per il secondo anno, danza, musica live e, ovviamente, performance art, tanto cara a Palazzo Grassi. Il format, site-specific, e cioè cucito sugli spazi, è quello di Set Up, inaugurato nel 2016 e rinnovato gli scorsi venerdì 23 e sabato 24 febbraio, stavolta con un suono più che mai industriale.
Un viaggio da una sala all’altra, tra mattoni a vivo e travi a vista, passando dalle performance di danza del CollettivO CineticO, diretto da Francesca Pennini, che ha mescolato nel movimento sacro e profano, ai suoni dadaisti OoopopoiooO, in grado di stupire e confondere il pubblico con uno strumento come il theramin – che nel 2019 festeggia cent’anni dalla sua invenzione, ma che resta affascinante come se nascondesse nel suo funzionamento qualcosa di soprannaturale. Il violoncello dell’olandese Ernst Reijseger, l’eclettismo punk del tedesco Chris Imler. Strumenti, arti, provenienze diverse e internazionali, contaminati per un pugno di serate, dalle 20 alle 2.
Un accostamento audace e insieme naturale, che attrae grazie alla sua complessità giovani locali, incuriositi dall’offerta internazionale, addetti ai lavori, amanti della performance art o appassionati dell’elettronica, accorsi per dondolarsi ascoltando Laurel Halo o ballare con Matthew Herbert o per muoversi in trance mente suonano i Mouse on Mars. Nella sala accanto si erano appena seduti a terra, a osservare e studiare i corpi in movimento di attori e ballerini, in quella successiva avevano contemplato a occhi chiusi l’esecuzione su strumenti dal sapore più analogico.
Le esibizioni si alternano, senza accavallarsi o interferire l’una con l’altra. Il bar viene preso d’assalto durante i momenti di pausa e ai bicchieri non è permesso di varcare la soglia che conduce nuovamente verso musica e performance: il pavimento in cemento verrà così preservato per ospitare le prossime mostre in calendario. Quando abbandoniamo punta della Dogana i vaporetti sono già passati e tocca camminare per i vicoli vuoti di Venezia. Le orecchie fischiano dopo i bassi di un duo tedesco che ha sempre reinventato il proprio approccio all’elettronica, la pioggia ha smesso di cadere e tutto Set Up ha lasciato le sue tracce, riflesse nei canali di Venezia.
(la foto in apertura è di Alessandra Lanza. Segui Alessandra su Instagram e Linkedin)