TLON – FILOSOFIA “APPLICATA”
Tlon è una pagina Facebook che parla di filosofia applicata alle piccole e grandi questioni del nostro tempo suscitando pensiero, riflessione e confronto. Non è fantascienza, ma la punta dell’iceberg di un progetto dalle tante sfacettature
di Marilena Roncarà
Scuola di Filosofia, Casa Editrice e Libreria Teatro, Tlon è un’attività imprenditoriale che soprattutto ha a che fare con un progetto filosofico di riflessione sull’attualità, sui condizionamenti sociali o su temi come la libertà e la fioritura personale: l’obiettivo è porta quelle riflessioni nella vita pratica di ciascuno di noi, trasmettendo un lavoro culturale che sia sostenibile nelle città e nei paesi. Ideatori di tutto sono i filosofi e scrittori Andrea Colamedici e Maura Gancitano, protagonista della nostra chiacchierata.
Partiamo dall’inizio, come nasce Tlon?
Tutto comincia nel 2015 da me, Andrea Colamedici e Nicola Bominelli, tutti e tre laureati in filosofia e colleghi in una casa editrice, ma con dei contenuti nostri a cui dare voce. Questo ci ha spinto a licenziarci per creare qualcosa di nuovo: siamo partiti con un investimento iniziale di 600 euro e ci siamo proposti come agenzia di eventi. A inizio 2016 è nata la casa editrice e da ottobre dello stesso anno la libreria teatro di Roma, poi da quando io e Andrea abbiamo pubblicato il primo libro, ab- biamo iniziato a fare divulgazione online.
Il nome Tlon viene da un racconto di Borges…
Sì da Tlön, Uqbar, Orbis Tertius, lo abbiamo scelto perché racconta di un mondo alla rovescia, di un mondo falso che viene creduto vero, che è poi il mondo delle fake news in cui è difficile trovare delle certezze, insomma qualcosa di molto attuale.
Perché avete deciso di fare divulgazione online e soprattutto sui social?
All’inizio eravamo abbastanza sospettosi poi, anche per il periodo storico che stiamo vivendo, abbiamo avuto voglia di condividere delle riflessioni che già ci scambiava- mo tra di noi o che affrontavamo durante le conferenze dal vivo. Nel giro di poco tempo la community è cresciuta ed è anche diventata abbastanza autonoma.
Uno dei vostri temi cardine è la fioritura personale, in cosa consiste?
A un certo punto abbiamo cominciato a parlare di vocazione, ma volevamo farlo in modo diverso rispetto ai concetti di crescita personale che ci vengono proposti come una rincorsa al successo. Ci piaceva l’immagine della fioritura che abbiamo recuperato dalla filosofia di Hilary Putnam: non si tratta di crescere forsennatamente, ma di capire chi si è e di farlo fiorire. È un’educazione all’ascolto di sé.
Tlon è stato tra i promotori della campagna web #odiareticosta…
È nata da dialoghi con l’avvocato Cathy la Torre e anche dalla sua idea di fare qualcosa a livello legale per tutelare le vittime di odio sul web. L’abbiamo lanciata con un video online a fine luglio e in breve ci è esplosa tra le mani: alcuni pensavano che avremmo fatto causa a chiunque immediatamente, altri erano infastiditi dall’idea che si sarebbe potuta cambiare la situazione. Adesso ci siamo costituiti associazione e l’attività che portiamo avanti è insieme di divulgazione, educazione digitale ed eventi da vivo.
È un modo per scardinare un meccanismo?
Ogni volta che si parla di lesioni dei diritti di una persona, dal femminicidio allo stalking, ci deve essere l’aspetto di repressione, di contenimento del fenomeno, ma non può mancare l’aspetto culturale. Per esempio nel caso del revenge porn tu puoi punire una persona che mette online un video privato, ma se la persona non capisce che cosa ha fatto, pensa solo di essere stata punita e non c’è un reale cambiamento.
In che senso Tlon si occupa di meraviglia e spiritualità?
Lezioni di meraviglia è un libro del 2017 che parla di follia controllata, come la chiamava Castaneda: l’aprire la porta alla meraviglia, ma tenendo i piedi per terra. La sensazione è che oggi abbiamo perso la capacità di stupirci e lasciarci toccare da ciò che accade. Allo stesso modo il più delle volte anche la pratica spirituale viene confinata a una sorta di intrattenimento. Quello che ci interessa è offrire delle possibilità senza dire quali sono le strade da percorrere, perché la spiritualità può seguire molte vie, l’importante è che sia autentica.
Cosa pensi della sparizione dei like da Instagram?
Dal mio punto di vista è liberatorio, c’è meno ansia da prestazione, quello che vedi sono i commenti che sono la vera interazione. La sensazione è che FB e IG si siano accorti di aver tirato troppo la corda e di aver contagiato tantissimo le persone, perché quello che accade su questi social è il contagio emotivo. Siamo comunque sottoposti a un test dentro a un esperimento collettivo: quello dei social è un potere sovranazionale anche molto pericoloso, perché va a toccare la psicologia.
Qual è l’anima di Tlon?
Siamo dei viaggiatori filosofi, ci piace andare a parlare in posti diversi portando degli strumenti che hanno a che fare con la pratica filosofica. Nostro compito è piantare dei semi e dare degli strumenti per sollecitare chi ci legge o ci ascolta a continuare la narrazione con altre domande.
Intervista pubblicata su WU 98 (ottobre – novembre 2019)
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