STEVE CABALLERO – STILL PUSHING FORWARD
Carvando verso i 54, lo skateboarder e artista californiano non ha nessuna intenzione di appendere al chiodo la tavola e continua a divertirsi negli skate park anche in compagnia di suo figlio. E, nel tempo libero, lo attendono le sue illustrazioni e le sue moto
di Andrea Caviggia
Fa una certa impressione vederli tutti e tre assieme. Christian Hosoi, Tony Alva e Steve Caballero sono un pezzo importante della storia dello skateboarding, pionieri (soprattutto gli ultimi due) di quella che oggi è una vera e propria cultura globale. Sabato 24 febbraio sono stati a Milano in tour promozionale insieme a Steve Van Doren, figlio del fondatore di Vans, con il quale è stato organizzato un incontro presso lo store di Corso Buenos Aires del brand californiano. Non solo un meet and greet per i fan, ma un’occasione per ammirare dal vivo anche le loro creazioni artistiche tra una paio di Era e uno di Half Cab. Già, le Half Cab, uno dei più iconici modelli Vans firmato quasi 30 anni fa da Steve Caballero, con il quale iniziamo a chiacchierare del rapporto tra arte e skate.
Ciao Steve, come va? È da tanto che non vieni a Milano?
Bene, grazie. Stavo proprio ricordando con Christian quando siamo stati qui nel 1987 per un contest di skate. Quanto tempo.
Raccontaci qualcosa di questa mini mostra che avete organizzato qui al Vans Store in occasione dell’evento di oggi.
In realtà sarebbe dovuto essere solo una signing session, ma con Tony e Christian abbiamo pensato che sarebbe stato bello allestire il negozio con alcuni dei nostri lavori. La maggior parte di quello che vedi l’ho realizzato io: ci sono illustrazioni e stampe di opere originali che ho portato con me dalla California, mentre Tony ha creato un pezzo ieri, proprio qui al Vans Store di Milano.
Come mai secondo te molti pro skater sono anche artisti?
Perché lo skateboarding è davvero arte in movimento e stimola la creatività di chi lo pratica. Così molti professionisti e non usano il loro tempo libero per incanalare queste energie in altre forme espressive come l’arte o la musica, per esempio.
Quando e com’è cominciata la tua collaborazione con Vans?
Tutto è cominciato nel 1988, quando sono entrato nel team come rider. Ho avuto la mia prima signature shoe l’anno successivo, la Caballero High Top, e tre anni dopo abbiamo collaborato insieme per disegnare la Half Cab. Negli anni seguenti abbiamo disegnato altri modelli ma la Half Cab è stata quella che ha avuto più successo, rimanendo in produzione per oltre 25 anni durante i quali è stata oggetto di tante collaborazioni con skate shop, artisti, musicisti e altri brand, senza contare tutte le nuove colorazioni che sono uscite e continuano a uscire ogni stagione. Sono così tante che non saprei nemmeno io quantificarle.
Oggi, a 53 anni, quanto tempo dedichi allo skate?
Cerco di skateare il più possibile, almeno tre o quattro volte a settimana con lunghe session nei miei park preferiti vicino a casa. Ultimamente sto andando più spesso perché mio figlio di 10 anni vuole skateare sempre e cerco di portarlo in giro più che posso. Resta comunque la cosa a cui dedico più tempo, e quando non sono in tavola mi dedico alle mie illustrazioni o alle mie moto. Attualmente sto lavorando a diversi eventi con i motori (motociclette e macchine stile hot road), soprattutto bike show che organizzo insieme ad artisti e costruttori con cui cerco di creare un qualcosa che rifletta la mia visione di questo mondo attraverso il loro talento. Ne abbiamo già fatti un paio e sto lavorando per organizzarne altri proprio in questo periodo.
Cerchi ancora di imparare nuovi trick?
Non proprio, più che altro mi impegno a mantenere quelli che ho già sempre cercando di rimanere creativo, in evoluzione costante, e di fare cose che non sono ancora state fatte. Come qualche giorno fa in Portogallo, quando siamo andati a fare visita a uno skate park dove non eravamo mai stati prima. C’era una bowl e una gradinata e, appena ho visto la struttura, ho pensato che sarebbe stato figo saltare fuori dalla bowl oltre la gradinata. Ho provato e riprovato finché ci sono riuscito, poi ho postato su Instagram una foto di me in transizione e ho avuto commenti tipo «non pensavo che qualcuno riuscisse a farlo!». Questo è quello che intendo con cercare di fare sempre qualcosa di nuovo.
Cosa ti piace di più dello skateboarding oggi?
Che possiamo farlo ovunque, in tutto il mondo: ormai praticamente in ogni Paese puoi trovare degli spot o degli skate park, mentre negli anni Ottanta non ce n’erano molti nemmeno negli Stati Uniti. Oggi, invece, ogni piccola città ha uno skate park pubblico e gratuito. È incredibile quante possibilità ci sono oggi e quanto oggi questa disciplina sia accettata e apprezzata trasversalmente, con una crescita continua come cultura e come sport: quando guardo i social media rimango sempre sorpreso nel vedere quanto i ragazzini siano già in grado di fare con uno skateboard e quanta creatività ci sia in giro. Vedo anche molte più ragazze in skateboard, e non dimentichiamoci che alle Olimpiadi del 2020 in Giappone diventerà ufficialmente uno sport olimpico.
Skateboarding e Olimpiadi è stato un tema molto dibattuto negli ultimi anni, qual è la tua opinione a riguardo?
Penso sia stata una buona decisione e sinceramente mi piacerebbe essere più giovane per competere anch’io! Questa cosa creerà nuove opportunità, porterà nuovi sponsor e più gente promuoverà lo skate. Chissà come evolverà ulteriormente dopo le Olimpiadi.
Perché secondo te l’immaginario skate e la moda stanno andando così tanto a braccetto negli ultimi anni, continuando a influenzarsi reciprocamente?
Perché con lo skateboarding arriva lo stile e con lo stile arriva la moda: ogni skateboarder cerca di sviluppare ed evolvere continuamente un suo stile e un suo modo di presentarsi che attiri in qualche modo l’attenzione della gente. La moda, dal canto suo, ha sempre bisogno di nuove influenze e ciclicamente guarda agli skateboarder per trarre nuove ispirazioni.
Il prossimo anno vedrà il trentesimo anniversario della tua prima, leggendaria, signature shoe, la Caballero (oggi chiamata Full Cab). Avete in programma qualche genere di celebrazione?
Ne stavo giusto parlando oggi con Steve! Per il momento non c’è ancora nulla in programma ma sicuramente faremo qualcosa di grande perché quella scarpa è considerata una pietra miliare nella storia dello skateboarding e non solo. Sono sbalordito e onorato che la gente continui a trovarla attraente o addirittura “di moda” dopo 30 anni.
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