BELIZE – IL NUOVO CINEMA NORMALE DEL POP
Abbiamo incontrato i Belize in occasione della loro performance a Home Festival per parlare del loro ‘Graffiti’ che si comporta più che bene su Spotify
di Giorgia Salerno
I Belize non sono più soltanto una delle band del momento: dopo anni di gavetta e una (più che buona) prestazione davanti alle telecamere di X-Factor lo scorso anno, stanno vincendo la loro scommessa pop restando ancorati alle classifiche di Spotify con il loro ultimo disco. Graffiti è il frutto di uno studio approfondito: contiene un viaggio maturo, un lavoro particolare che riesce ad emergere dallo straripare del mondo indipendente e a fissarsi nel cuore e nella mente degli ascoltatori. Non soltanto grazie a featuring di un certo tipo che alzano notevolmente l’asticella, come quello con Mecna o Generic Animal: la crescita concreta della band è percepibile ovunque, dai testi dei brani fino all’estetica delle fotografie promozionali. Fedeli al loro stile, urbano ed elegante allo stesso tempo, i Belize confezionano con abilità le nuove produzioni, apparentemente semplici ma in realtà molto più curate delle precedenti. Ecco cosa ci hanno raccontato a Treviso, durante Home Festival, dove li abbiamo incontrati subito dopo il loro live sul palco Jack Daniel’s – immortalando il tutto attraverso cinque o diecimila fotografie Kodak, ovviamente.
Iniziamo con la domanda più banale di tutte, così ce la togliamo subito: perché il nome Belize?
Federico: Guardavamo molto Breaking Bad quando abbiamo iniziato a suonare e in una delle puntate il protagonista diceva “mandiamoli in Belize” per dire “uccidiamoli” e così abbiamo scelto. Poi c’erano i miei vincoli assoluti, volevo che fosse un nome di sei lettere e non italiano… Belize era perfetto. Abbiamo rischiato di chiamarci Omega ma aveva solo cinque lettere…
Riccardo: Anche Graffiti era un nome papabile della band.
Che invece poi è diventato il nome di questo nuovo album, nome legato al bando che so avete vinto per realizzarlo… e se aveste potuto cambiargli il titolo?
R: Si sarebbe chiamato Non aprite quella porta, ma io lo avrei chiamato Nuovo cinema normale.
F: Io lo avrei chiamato Graffiti perché l’ho chiamato Graffiti!
Mattia: Faccetta Rossa… no, scherzo, lo avrei chiamato anche io Graffiti.
Un disco che vi vede collaborare con Mecna e Generic Animal. Come sono nate?
F: Sono nate in maniera diversa. Con Generic Animal che è un nostro amico, delle nostre zone, gli abbiamo detto: «Bella, vuoi fare una cosa con noi?» ed è andata bene. Invece con Mecna è stato il frutto di una stima reciproca.
R: Si avevamo un contatto comune tramite cui gli abbiamo fatto avere la base che avevamo in mente. Lui l’ha ascoltata e gli è piaciuta.
F: Noi siamo molto amici del suo produttore, Lvnar. Una delle poche persone normali nel mondo della musica italiana! Lasciamelo dire.
R: È vero, confermo.
Prossime collaborazioni dei Belize all’orizzonte?
F: Onestamente ci stiamo concentrando sul non concentrarci… a me piacerebbe collaborare con Ghemon.
R: Anche con i Coma Cose vorremmo lavorare.
F: Con loro spaccheremmo l’Internet.
Quali sono le vostre influenze stilistiche e di cosa è fatto il vostro immaginario?
F: Versace (ride, NdR)
R: lo dice perché lavora lì! Secondo me a livello di immagine l’influenza più importante ci viene data da un nostro amico che è Giacomo Aloha Project Fumagalli, un illustratore con cui già dal 2013 avevamo deciso di lavorare.
F: Lui è il quarto Belize per eccellenza… forse più dell’altro quarto!
R: recentemente ha fatto anche un video di Guè Pequeno e Night Skinny, si chiama Sei di mattina. Per il resto ci influenza un po’ quel che vediamo in giro… anche se devo dire che la band Jungle l’abbiamo scopiazzata veramente tanto.
F: beh un po’ anche loro hanno scopiazzato noi, nelle ultime grafiche.
R: se noi avessimo tempo e soldi da dedicare esclusivamente a questo progetto, sicuramente andrebbero tutti per creare un’immagine coordinata ferrea.
F: Belize potrebbe essere anche una linea di moda.
R: non l’abbiamo ancora fatta ma ci arriveremo!
Cosa ascoltate di più ultimamente?
M: EdIT
F: Mark Kozelek con Donny McCaslin e Jim White
R: Devon Welsh e i The Streets
Diteci una cosa che non vi hanno mai chiesto e che vorreste dire?
F: Di farci una domanda da soli e di darci una risposta di conseguenza. Quindi questa diventa una meta risposta. È bello.
Che rapporto avete con il vostro pubblico?
M: Circa 1:50, di solito sono sempre molto più di noi, almeno ai concerti (ridono, NdR).
Social network: utile o futile?
F: Più che utile è divertente, sicuramente non lo usiamo per raggiungere dei risultati o cerchiamo di avere qualche strategia matta. Ci divertiamo a pubblicare le cose che ci piacciono e ad essere completamente onesti, tipo scrivendo IN CAPS LOCK.
Su X Factor vi avranno chiesto già mille cose. Noi vogliamo saperne solo due: una cosa bella e una cosa brutta in proposito, scegliete voi.
R: Bello il discorsone di Manuel Agnelli durante la puntata che ci ha commosso – anche se l’hanno tagliato durante la messa in onda – e bello il tentato omicidio di Tava (Mattia Tavani, NdR) che lo stava decapitando con la paletta della strato. Meno bello essere nello stanzone con tutti gli altri gruppi che presi dall’euforia suonavano TUTTI CONTEMPORANEAMENTE il pezzo che avrebbero portato dal vivo; per circa otto ore di fila. Compresi i Maneskin.
Chi scrive i testi e chi compone? Ma soprattutto: com’è lavorare in tre?
F: I testi li scrive quello con gli occhiali e la passione per il cioccolato amaro fondente (ovvero Riccardo, NdR), mentre componiamo tutti ma separatamente; diciamo che cerchiamo di ridurre il tempo in cui ci scanniamo all’osso.
Consigliateci tre pezzi da mandare in radio.
The Opener – Donny McCaslin
Has It Come to This – The Streets
Ants – edIT
FUTURA 1993
Futura 1993 è il format radio itinerante creato da Giorgia Salerno e Francesca Zammillo che attraversa l’Italia per raccontarti la musica come nessun altro. Segui Giorgia e Francesca su Instagram, Facebook e sulle frequenze di RadioCittà Fujiko.
Dello stesso autore
Giorgia Salerno
CONTENTS | 12 Dicembre 2019
UN GIRO A EAST MARKET CON MAGGIO & TANCA
INTERVIEWS | 17 Giugno 2019
DOLA – ISTRUZIONI PER USCIRE FUORI DAGLI SCHEMI
INTERVIEWS | 5 Giugno 2019
ANGELICA – BAMBINA FEROCE, TALENTO PURO
INTERVIEWS | 16 Gennaio 2019
AINÈ – NIENTE DI ME, TANTO DI VOI
INTERVIEWS | 26 Novembre 2018
MECNA – TRA RAP, ARTE E UN KARAOKE BLU