CLIMAX AL MILANO FILM FESTIVAL
Climax è l’ultimo film di Gaspar Noé: dopo i successi di Cannes, ultima occasione per vederlo al Milano Film Festival sabato 6 ottobre
di Guia Zavanella
Climax, l’ultimo film di Gaspar Noé che ha già vinto alla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes e ora in visione esclusiva al Milano Film Festival nella sezione Outsiders, non è una vuota espressione retorica ma una parola potentissima, che come un proiettile, sfonda le nostre barriere percettive e lascia un eco del mondo contemporaneo. La sua “retorica” è invisibile e sortisce un effetto allucinatorio devastante, in un montaggio schizofrenico, una colonna sonora da “rave” e una regia fortemente immersiva: l’occhio si dilata, lo spettatore entra in scena.
Climax è il momento culminante del regista argentino e chiude il cerchio dopo la “trilogia della regressione”, rappresentato da Irreversible e Love. La ricerca di uno shock fisico oltre che psicologico è proprio il filo elettrico che attraversa tutti i suoi film. Uno shock che deve essere stimolato visivamente da riprese che ricreano, in maniera quasi claustrofobica, situazioni profondamente esperienziali che richiedono un’adesione entusiasta e partecipativa: la droga in Enter the Void come percorso iniziatico in un motel a Tokyo, il tempo “irreversible” che, come riavvolto dal nastro diventa anch’esso allucinogeno, l’amore tossico che ti coinvolge in un menage à trois fino a cancellare ogni tabù sessuale.
Climax ti trasporta in un rave di ballerini che, in un battito di ciglia, si trasforma in un incubo horror. La trama si spoglia, per lasciare spazio a una danza dionisiaca, la cui intensità aumenta in durata e violenza. Ed è proprio ciò che più colpisce del film: il voler aderire alla danza, che viene continuamente fomentata dalla compagnia di ballerini e che ti stimola al punto, da lasciarti un ritmo, più che una storia, per tutto il film. Il cinema si trasforma così in rituale dove tutto è studiato per sedurti e farti immergere in un “void”, dove il confine tra sala cinematografica e semplice visione si fa molto labile.
E tanto più aumenta l’entusiasmo collettivo, tanto più si carica la tensione che si trasforma in violenza accecante, senza più discriminazioni nella sua inesorabilità. Il gioco spietato è proprio la perdita totale del controllo, che la danza sfrenata e un punch lisergico alimentano fino a una crisi collettiva priva di ogni logica. La regia di Gaspar Noé riesce a tenerti incollato per tutta la durata del film e gioca molto sul tema della festa, con un finale aperto e con una percezione del tempo completamente dilatata e distorta. Una festa che non riesce mai a essere esorcizzata proprio perché i personaggi stessi diventano mostri, in preda a un delirio collettivo. Una festa, dove si balla da soli o, se si balla insieme agli altri, ci si fonde violentemente con loro.
Climax al Milano Film Festival:
sabato 6 ottobre allo Spazio Oberdan, ore 22
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