DOLA – ISTRUZIONI PER USCIRE FUORI DAGLI SCHEMI
Abbiamo incontrato Dola in occasione dell’ultimo Mi Ami: ecco cosa ci ha raccontato il nuovo talento di Undamento che suonerà il 7 luglio a Oltre Festival a Bologna
di Giorgia Salerno
La prima volta che mi capitò di ascoltare Dola fu grazie ad un singolo titolato in caps lock, sbucato per caso su Spotify, durante la primavera dell’anno scorso. Il pezzo era Volare e ricordo che mi rimase impresso per essere diverso da qualunque altra roba in circolazione: con un modo tutto suo di essere sottile e sincero, la voce grattata e cruda, l’estetica fuori da ogni nuovo canone indie, graffiti pop, trap pop e compagnia bella e un testo adatto a qualunque tipo di contesto. Uscire dagli schemi sembra essere uno sport per questo ragazzo di Roma che ci ha scossi dal torpore discografico degli ultimi tempi. Potreste sentire un pezzo di Dola al rave pomeridiano e nella vostra playlist del mercoledì sera, durante un dj set di chiusura nel club fino, a quanto pare, al palco del Mi Ami Festival 2019. Cosa è cambiato? Ora Dola si presenta con il suo primo album, Mentalità, innovativo e graffiante, ma lui in fondo è rimasto lo stesso. Questo è quello che ci ha raccontato dopo la sua esibizione: anche se modestamente confessa che la psicologia femminile è per lui un universo misterioso che ancora non ha capito, i suoi testi dicono il contrario. Con quel fare spontaneo Dola trova la formula magica che sembra leggerci nella mente, riportando a galla tutte quelle mezze verità inconfessabili che punteggiano la vita insieme – e da soli – con un sorriso e un’alzata di spalle.
Sappiamo diverse cose di te, in particolare che non sei nuovo al mondo musicale, ci lavori da tempo anche se non come artista ma come driver. Come è entrata la musica nella tua vita e la voglia di metterti in gioco come artista?
È nata da piccolo, quando mi feci comprare da mia nonna una cassetta degli Iron Maiden in una bancarella a una festa di paese, era A Real Dead One un loro live, mi costruii un basso di cartone e facevo finta di suonare dietro di loro.
Da Snlrnz 01 aMentalità: in cosa sei cambiato e in cosa invece sei rimasto lo stesso?
Non lo so, non si ha mai una vera e propria percezione dei cambiamenti, sicuramente sono più felice del metodo di lavoro che stiamo affinando e di come mi impegno di più nelle cose, anche se certi giorni li perdo guardando il vuoto su una parete. Quello che è rimasto lo stesso è il dormire sui divani.
In Maschi parli degli errori della protagonista: quali sono invece i tuoi con le donne?
Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. I miei grandi errori sono stati il chiudermi in me stesso o non essere troppo presente, sottovalutare le esigenze di qualcun altro perché ero troppo scoppiato con i miei problemi. Ma anche provare cose forti e volere affetto da persone che non capivano che ne avevo bisogno o semplicemente che non gliene fregava un cazzo di me anche se dicevano il contrario. Comunque faccio cazzate di continuo e sono costantemente innamorato di qualche ragazza, anche se non sono fidanzato. Lemmy dei Motorhead disse che si innamorava 3/4 volte al giorno, pivello.
Qual è stato il concerto del Mi Ami a cui non vedevi l’ora di assistere?
Franco126 che non avevo ancora visto, poi volevo vedere Ketama126, Massimo Pericolo e Speranza, fortuna tutti il mio stesso giorno.
La tua scrittura è forte e molto personale, al contempo però credo sia unico il modo in cui riesci a far immedesimare chiunque nei tuoi testi, sia uomini sia donne. In particolare, la psicologia femminile viene l trasportata nei tuoi testi in modo incredibilmente spontaneo. Qual è il segreto per riuscirci? È intenzionale?
Di solito provo a parlare di cose che anche io sto cercando di capire, tanto per farmi uno schemino musicale di che sta succedendo. Altri testi sono esattamente il riassunto di robe capitate. In Mentalità è praticamente tutto costruito su questa seconda cosa. La psicologia femminile è comunque una delle cose più misteriose e affascinanti del sistema solare. Che chiaramente non ho ancora capito.
In Freestyle citi Ketama126: cosa ti piace di questo artista? E, più in generale, nel panorama musicale attuale con chi ti piacerebbe collaborare?
Di Ketama mi piace oltre la musica ovviamente, l’attitudine rock’n’roll che ha nel fare le cose, questo secondo me gli permetterà di svisare e sperimentare in mille campi senza essere legato o recluso in un genere. Sì, con lui mi piacerebbe fare delle robe. Ma anche con Borghetti, Franco, Drone… diciamo sono molto fan dei 126.
Nei tuoi brani descrivi un tipo di donna forte, a tratti con una personalità matura, emancipata, a tratti bambina, che parla nell’orecchio degli altri. Quanto c’è di autobiografico e, se dovessi scrivere una nuova canzone oggi, di che tipo di donna parleresti?
Guarda, non è che parlo di un ideale di donna, parlo di ragazze che sono in qualche modo entrate o non entrate a far parte della mia vita, quindi parlerò di chiunque conoscerò nei giorni che vivrò, ma poi non ci sono solo le donne, ci sono i miei amici, i miei amici, vizi, i miei genitori e le persone che mi stanno sul cazzo. Ce n’è un po’ per tutti, dai.
Cosa ascolti di più ultimamente?
Metal.
La foto in alto di Dola è di Tommaso Biagetti
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