LOUIS C.K. A MILANO: IL RITORNO DEL RE DECADUTO
Ieri, 15 luglio, si è tenuto al Teatro Nuovo di Milano il primo di una serie di tre spettacoli che rappresentano il ritorno del comico Louis C.K. sul palcoscenico, in seguito alle accuse di molestie sessuali che ne hanno affossato la carriera
di Davide Colli
Lo spettacolo di Louis C.K., che non vedrà mai luci diverse da quelle del 15 e del 16 luglio del Teatro Nuovo, incarna perfettamente il concetto di funerale artistico di uno stand up comedian, una celebrazione che è riuscita a riempire la sala di personalità di spicco, di adulti coetanei del comico, ma anche e soprattutto di giovani, mai giunti così in massa in tale tipologia di luogo d’aggregazione culturale.
Louis C.K. non si vergogna nemmeno per un istante a palesare questa evidenza, iniziando ancor prima dell’inizio del suo show a esorcizzare i demoni dell’anno passato, quelli delle vicende che lo hanno portato ad essere uno dei bersagli principali del movimento #MeToo, tirando fuori dal cassetto quelle battute, gag o punchline che ogni spettatore quasi bramava di ascoltare quella sera.
La grandezza del comedian, che non si è andata a perdere in questo periodo buio del suo percorso, consiste nella capacità di non fossilizzarsi esclusivamente sull’argomento di cui il pubblico vuole sentire parlare e sbeffeggiare, ma di rimbalzare da un aspetto dell’attualità all’altro, senza esclusione di colpi, mantenendo la stessa varietà di repertorio che ha contraddistinto le sue più popolari esibizioni.
Lo show, in una location maggiormente intima rispetto alle sovraffollate venue nelle quali era abituato a esibirsi, ne guadagna un’inedita connessione con il pubblico: spesso il comico si è ritrovato nella situazione di dialogare con la sala, mettersi al suo stesso livello e quindi sciogliendo la stand up comedy da una delle sue costrizioni più proibitive, ovvero il monologo del comedian spacciato come dialogo con gli spettatori. In questo caso, invece, lo spettacolo diventa quasi interattivo, una creatura in continua evoluzione, imprevedibile nel suo svolgimento, in particolare sul finale, quando Louis C.K. relega uno spazio di tempo a rispondere a qualche domanda del pubblico, portando avanti uno spettacolo “extra”, completamente nato sul momento dall’unione delle forze dello spettatore e del comico.
Accanto alla situazione di Louis C.K., si può benissimo contrapporre quella di Aziz Ansari, il cui ultimo spettacolo è uscito recentemente sul catalogo Netflix: anche il comico di origini indo-americane è stato è entrato nel vortice di accuse a sfondo sessuale che ha colpito una grossa fetta di Hollywood, di conseguenza il suo modo di organizzare uno show, di interagire con il pubblico e la delicatezza con la quale trattare una tematica controversa sono differenti rispetto al passato, maggiormente dediti a una raccolta generale di consenso.
Nel caso di Louis C.K., questa mutazione non si è verificata: la sua comicità e la modalità straripante con la quale è messa in scena non sono cambiate di una virgola, giungendo quasi a scindere il personaggio pubblico dall’uomo nascosto che lo impersona. Una pratica insolita nel panorama della stand up comedy e che rende la figura di questo “re decaduto” della comicità sempre più difficile da analizzare.
Dello stesso autore
Davide Colli
CONTENTS | 18 Novembre 2024
JOEY VALENCE & BRAE AL BIKO MILANO
INTERVIEWS | 16 Settembre 2024
PAVEMENTS – UN’ALTRA VIA
CONTENTS | 12 Settembre 2024
BIENNALE 81 – LA PREMIAZIONE
CONTENTS | 5 Settembre 2024
BIENNALE 81 – QUEER DI LUCA GUADAGNINO
CONTENTS | 2 Settembre 2024
BIENNALE 81 – MARIA DI PABLO LARRAIN