FIRST LOVE CHIUDE IL MILANO FILM FESTIVAL 2019
L’ultimo film del maestro Takashi Miike, presentato nella categoria Quinzane des Relizateurs dell’ultimo festival di Cannes, chiuderà le danze della 24esima edizione del Milano Film Festival con una proiezione il 10 ottobre alle 21:30
di Davide Colli
Una selvaggia corsa di una notte nei meandri di una Tokyo scenario di uno scontro tra Yakuza e mafia cinese, che in contesto così folle si prende anche il tempo di raccontare una tenera storia d’amore tra due giovani individui sfruttati e repressi dalla società, il boxeur Leo e Monica, prostituta tossicodipendente chiamata a vendere sé stessa per ripagare i debiti del padre. Quest’ultimo lavoro del prolifico (First Love è infatti il suo 89esimo lungometraggio) Takashi Miike, alla lettura della sinossi, stupisce per quanto si dimostri alla visione un film piccolo e grazioso, nell’accezione migliore dei due termini.
Tornando una particolare declinazione del thriller a lui cara, ovvero il noir urbano con sfondoni nel surreale e nel parossistico, si assiste al ritorno immutato di quel sentimento di spiazzamento, dovuto alla collisione di registri apparentemente inconciliabili, presente in Ichi The Killer e in altre delle sue opere più celebri. Le situazioni al limite del delirante, gli esasperatissimi personaggi che si susseguono sul grande schermo e l’intervento dell’uccisione come atto risolutivo di una ordinarietà quasi routinaria si prestano a rendere lampante il marchio di fabbrica dell’autore e, soprattutto, per creare una minaccia perpetua alla coppia di protagonisti.
Il focus principale di First Love, difatti, è, banalmente, l’amore più acerbo e, per la medesima ragione, più puro e spontaneo, non costruito forzatamente, ma creatosi proprio nel tentativo di sopravvivere alla suddetta nottata nella metropoli nipponica. Questo ultimo gioiello di Miike finisce per diventare quindi un chiaro manifesto di una poetica fin troppo ravvisata nei suoi 28 anni di carriera: accanto allo svilimento della mitologia presente nel conflitto tra yakuza e le forze dell’ordine, mettendo alla berlina entrambe le controparti, si affianca un animo profondamente romantico, la pars costruens dopo la distruzione della gerarchia patriarcale della famiglia giapponese. Il tutto è contenuto nella più classica forma di narrazione popolare, perché First Love, così come ogni frutto della mente del suo regista, non si abbassa ad alcun tipo di snobismo, ma mira ad arrivare al più vasto numero di spettatori possibile, per raccontare una realtà spesso taciuta anche al pubblico più generalista.
Il 10 ottobre alle 21.30 al Cinema Odeon – Sala 1
Biglietti disponibili qui
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