UNA GRAN VOGLIA DI SEX EDUCATION
La seconda stagione di Sex Education non delude le aspettative e riesce a parlare di sesso e sentimenti in maniera autentica ed esilarante
di Gaetano Moraca
Dopo un anno di attesa è arrivata la seconda stagione di Sex Education, la serie originale Netflix che si è data il compito di parlare liberamente di sesso. E come nella prima stagione continua a farlo in maniera brillante e intelligente. Ritroviamo gli studenti variopinti dell’Istituto Moordale che non hanno perso la voglia di accoppiarsi e di capirci di più su ciò che si ritrovano in mezzo alle gambe. Né hanno smesso gli abiti strambi e démodé che fanno di loro una generazione senza tempo e spazio, per questo capace di parlare a tutti.
Otis continua a dispensare i suoi consigli sessuali a scopo di lucro, nonostante non sia la persona più indicata, visto che per tutta la prima stagione non era stato in grado di masturbarsi e ora è impegnato a tenere a bada le sue vistose e inopportune erezioni. Ma ci sono complicazioni ben più grosse che lo tengono occupato sin dalla prima puntata di questa seconda stagione: la presenza della madre a scuola come terapeuta sessuale (arrivata per sedare una presunta pandemia di clamidia) e il fatto che vuole bene a Ola ma ama ancora Maeve.
Senza scendere troppo nei dettagli della trama della seconda stagione di Sex Education, è interessante notare come l’andamento in questa stagione viri gradualmente dai temi sessuali a quelli più sentimentali, regalandoci momenti di sana commozione. Si dipana in tutti gli otto episodi un costante parallelo tra i controversi rapporti genitori-figli (Otis e la madre, Maeve e la madre, Adam e il padre-preside) i cui ruoli finiscono in qualche modo per scambiarsi di posto.
Per non farci mancare nulla, tra i nuovi ingressi di questa sfaccettatissima serie abbiamo un’asessuale, un disabile e un rifugiato, oltre che una straordinaria varietà razziale. Si parla di lavanda anale, di vaginismo, di feticismo, di dimensioni di piccole e grandi labbra, di stimolazione digitale, di calo del desiderio, di contraccezione, senza mai un cenno di retorica, né di paternalismo. Ed è questo aspetto che rende anche la seconda stagione di Sex Education un ottimo prodotto, sempre perfettamente in equilibrio tra didattica e intrattenimento.
L’altra gradita sorpresa di questa nuova stagione è la messa a fuoco su alcuni personaggi che nella prima erano stati più secondari: Adam comincia ad accettarsi e a dare avvio al suo percorso di redenzione, Aimee si trova a fare i conti con un brutto episodio di molestia e ne uscirà solo grazie alla vicinanza di Maeve e le altre compagne (siamo nell’epoca della sisterhood, nonostante in Italia si parli ancora di vallette belle e donne che sanno stare un passo dietro al proprio uomo), Ola s’interroga su cosa le piaccia veramente. La madre di Otis (Gillian Anderson è ancora più strepitosa) dal canto suo è combattuta tra ciò che prova per Jacob e il suo spiccato senso di autonomia che la porterà a fare la scelta sbagliata, così come suo figlio sceglierà il modo peggiore per sistemare le cose con Ola e Maeve.
Il finale aperto della seconda stagione di Sex Education, sotto tanti punti di vista, specie quello delle relazioni, ci lascia sperare che la terza stagione arrivi presto.
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