MATERAZI FUTURE CLUB – CHE CENTROCAMPO!
‘Gattuso’ è il “nuovo acquisto” della società Materazi Future Club, curato da Woodworm Label e Universal Publishing. I tifosi hanno grandi aspettative, insieme a ‘De Rossi’ il centrocampo è competitivo. Si prospetta una grande stagione di successi, i ragazzi non vedono l’ora di tornare in campo e dimostrare il loro talento
di Stefano Rizzetto
Materazi Future Club è la risposta della musica al calcio, che ha fatto il proprio esordio il 24 gennaio 2020 con De Rossi. Proprio così, il cognome di Capitan Futuro è il primo singolo della band post-punk pubblicata da Woodworm Label e distribuita da Universal Publishing. L’intento è quello di celebrare grandi nomi «in bilico tra follia e talento puro», con l’obiettivo di far ballare e saltare la gente nei club, proprio come è avvenuto lo scorso giovedì 13 febbraio al Circolo Ohibò in occasione del MiAmi TVB. Tra qualche inedito e l’anteprima di Gattuso, secondo singolo reso disponibile il 6 marzo, i ragazzi hanno dimostrato di poter essere competitivi per la stagione 2020-2021. Materazi Future Club è ciò che il panorama musicale italiano aveva bisogno, in un periodo storico in cui si etichetta ogni nuova proposta come indie o trap, questi ragazzi puntano a sparigliare le carte, almeno a centrocampo.
Partirei chiedendovi com’è nato il progetto Materazi Future Club, e, in particolare, com’è nata l’idea di rendere registrazioni di interviste e spezzoni di telecronaca dei brani musicali…
Nasce tutto una sera di qualche mese fa. Essendo noi coinquilini e (pseudo)musicisti, abbiamo passato le serate degli ultimi anni a bere e a sfasciarci, continuando a pensare progetti senza mai realizzarli per davvero. Desiderio comune era quello di mettere su una band punk e chiamarlo qualcosa tipo “Materazzi” che poi si è lentamente mutato in “Materazzi Future Club” fino a diventare “Materazi”, con un’unica “z”, in onore dei Fugazi, una delle nostre band preferite. In un periodo storico in cui la musica italiana si basa prevalentemente su brani ed esibizioni “karaoke”, abbiamo deciso di far parlare al posto nostro figure che, inconsapevolmente, sono sempre state piene di poesia, così come le loro parole. È stato tutto abbastanza naturale.
È una proposta sicuramente inedita nel mondo musicale che coniuga due grandi passioni, il calcio e la musica. Che ruolo hanno avuto queste ultime due nella vostra vita?
Perché, c’è altro che conta nella vita?
Prima De Rossi, poi Gattuso, due grandi mediani italiani: ci saranno anche giocatori di altri ruoli nella vostra squadra? Che team sarà il Materazi Future Club? E qual è il vostro obiettivo stagionale, per usare una metafora calcistica?
Speriamo di poter tornare a rivedere la Serie A. Nella nostra squadra c’è spazio solo per giocatori borderline, ovvero chi si trova spesso in bilico tra follia e talento puro. Gattuso tutto cuore e polmoni, De Rossi centrocampista a tutto tondo. Nell’ambito musicale l’obiettivo è solo e soltanto uno: fare casino.
Marco Materazzi, campione carismatico ed estremamente divisivo fra i tifosi, c’è chi lo ama e chi non riesce a sopportarlo. Come vi rappresenta?
Anche all’interno del gruppo c’è chi lo ama e chi lo odia, questo fatto già ci rappresenta alla perfezione. Poi è obiettivamente davvero punk, uno che ogni intervento su due era a gamba tesa, che insulta la sorella di Zidane e lo fa espellere passando per eroe, che batteva i rigori bene nonostante fosse un difensore centrale. Insomma, bello ruvido come una chitarra distorta.
Come si evolverà il vostro progetto nel prossimo periodo? Continuerete sulla scia dei singoli pubblicati finora oppure il calcio non sarà l’unico sport e tematica che porterete?
Dipenderà da come ci sveglieremo un domani e dalle nuove idee che ci porteranno i gin tonic. Siamo fan di tanti sport, ma diciamo che il calcio ha sempre avuto un ruolo fondamentale nelle nostre vite. Ci ispiriamo a Balotelli: non sai mai se uscirà dopo 15 minuti per un’espulsione o se metterà una punizione da 35 metri sotto l’incrocio.
Il post-punk e la new wave hanno sicuramente contaminato le vostre produzioni. Da quali band e cantanti avete preso maggiormente ispirazione?
Se dovessimo tradurre in un’immagine le nostre ispirazioni musicali sarebbe quella di un uomo in un pub inglese con una pinta di Guinness in mano che, mentre la sorseggia, assiste ad una rissa tra tifosi del West Ham e dell’Arsenal mentre GG Allin canta nudo sul palchetto e dalla porta entrano sei ragazzi di ritorno da un rave ancora smascellanti. Entrando nello specifico: Sleaford Mods, Klaxons, Does It Offend You, Yeah? , Idles, Fugazi, la scena rave e nu-rave e boh tantissimi altri. Stiamo preparando una playlist comunque, che a breve sarà pubblica su Spotify con tutti i nostri ascolti.
Che risposta avete avuto dal pubblico del MiAmi TVB al vostro live d’esordio al Circolo Ohibò? Nonostante il momento delicato, avete ulteriori progetti futuri in ambito live?
Innanzitutto, speriamo di aver fatto saltare qualche dente a qualcuno. Il live del Mi Ami TVB è stato una bomba, prima di noi si sono esibiti artisti con un’impostazione di stampo più “classico” e con una proposta strettamente legata alla forma canzone. Ci siamo trovati quindi di fronte a un pubblico che, inconsapevolmente, aveva voglia di saltare e divertirsi in maniera meno riflessiva e più fisica. La sensazione che abbiamo avuto da sopra il palco è stata quella di sentire un bel delirio di fronte a noi.
Viene spontaneo chiedervi quale squadra tifate e Chi erano i vostri idoli calcistici da bambini…
Ciascuno di noi ha una squadra del cuore italiana ma preferiamo non rivelarle, sappiamo tutti quanto noi tifosi siamo permalosi e rancorosi. Di idoli ne abbiamo avuti tanti, quelli su cui abbiamo scritto (e scriveremo) canzoni sono chiaramente alcuni di questi. Però possiamo dirvi alcune squadre estere per cui simpatizziamo: St. Pauli, West Ham, Rayo Vallecano, San Lorenzo, Borussia Dortmund e tantissime altre. Magari un giorno chissà, verrà fuori per quali squadre tifiamo.
Cosa pensate riguardo a come lo sport sia stato gestito di fronte all’emergenza coronavirus?
Non ci piace parlare senza sapere bene le cose. L’impressione è quella che sia stato gestito bene anche se l’interruzione di tutto il calcio giocato è una vera sofferenza. Il bene comune viene prima di tutto, un vero tifoso è prima uomo e poi tifoso, a noi piace pensarla così.
Consigliate ai lettori tre partite di calcio storiche da vedere e rivedere durante questi giorni di quarantena collettiva.
Iniziamo da Brescia – Atalanta: 3-3, stagione 2001/2002. Partita da ricordare non tanto per l’aspetto calcistico, nonostante ci fosse in campo uno dei più grandi di sempre ovvero Roberto Baggio, ma per quanto è successo in panchina con un Carletto Mazzone che promise alla curva dell’Atalanta che il suo Brescia sarebbe riuscito a recuperare il risultato e, al gol del pari, ci fu una delle corse più belle della storia del calcio con l’allenatore che si lancia senza freni verso i tifosi avversari urlando parole delicatissime.
Poi Roma – Barcellona: 3-0, quarti di Champions stagione 2017/18. Gara di ritorno, l’andata finì 4 a 1 per i blaugrana. Nessuno ci credeva ma dopo il secondo gol proprio di De Rossi su rigore tutta Italia (e non solo) era lì a tifare giallorosso. Poi quel calcio d’angolo, la spizzata di Manolas nell’angolino, la corsa verso la panchina…
Finiamo con un classico, Germania – Italia: 0-2 dei mondiali del 2006. No look di Pirlo verso Grosso e il tiro a giro di Del Piero all’incrocio dopo una ventina di interventi consecutivi di Cannavaro sui poveri tedeschi. C’è altro da aggiungere?
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