NON VOGLIO CAMBIARE PIANETA, JOVANOTTI PEDALA PER TUTTI
‘Non voglio cambiare pianeta’ è il documentario in 16 puntate che racconta il doppio viaggio, fisico e introspettivo, che Jovanotti ha fatto tra Cile e Argentina tra gennaio e febbraio
di Stefano Ampollini
Sembra quasi un urlo di sfida quello che Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ci presenta in questi giorni su RaiPlay, il canale digitale della Rai. Non voglio cambiare pianeta è un verso del poeta cileno Pablo Neruda ma è anche una presa di consapevolezza del cantautore toscano, che a gennaio ha percorso in bicicletta 4.000 km in 40 giorni tra Cile e Argentina. Un docutrip in 16 puntate, tutte molto veloci e leggere (circa 15 minuti ciascuna), nelle quali Jovanotti pedalata dopo pedalata scava dentro se stesso mettendo in luce aneddoti e pensieri privati svelando lati di sé sconosciuti ai più. Non più una star, ma un uomo come tanti che tra panorami mozzafiato e una natura dura quanto affascinante riscopre il rapporto con il padre e la madre (che rivede in molte delle persone che incontra), con i tanti poeti e autori che ha ammirato e attraverso i quali si è formato, e con i suoi miti, tra cui i compianti Federico Fellini e Marco Pantani.
La data scelta per la partenza del lungo viaggio di Non voglio cambiare pianeta non è casuale: 13 gennaio 2020, esattamente il cinquantesimo anniversario della nascita del campione di Cesenatico, che Lorenzo ha sempre ammirato per le imprese epiche e per quel suo modo di essere fuori dagli schemi. Per Lorenzo pedalare e cantare sono quasi due facce della stessa medaglia, è ciò che sa fare meglio, e al ritorno dal viaggio ha voluto incidere tutta la colonna sonora, con il solo accompagnamento della sua chitarra, attraverso testi inediti e grandi classici che lo avevano accompagnato lungo le strade del Sudamerica. Ma non è solo un viaggio introspettivo quello di Jovanotti. Come tutte le spedizioni in solitaria che prevedono anche un importante sforzo fisico e un costante contatto con il mondo che ci circonda, il cantante scopre tappa dopo tappa che la natura è dura e non necessariamente buona, ma proprio per questo merita rispetto.
La modernità ci ha spinto a isolarci sempre più dalla natura, fino al punto di non conoscerla affatto. Abbiamo abbandonato le zone rurali per le città e, in questo passaggio, abbiamo perso il contatto con essa. Ma lei non perde occasione per ricordarci che siamo ospiti di questo pianeta. «È un pianeta spettacolare il nostro – spiega il cantante – È bello, è tragico, è magico, è diverso, è vecchio e sorprendente, imprevedibile. Mi piace, lui non va cambiato. Sta a noi cambiare, senza retorica e senza ideologia, per poterlo vivere senza essere noi il problema. Non voglio cambiare pianeta, perché ci sto bene. Perché è la nostra casa, e mai come in questo momento che siamo costretti a vivere nelle nostre case, stiamo prendendo consapevolezza del valore della cura, del benessere, della qualità della vita».
Non voglio cambiare pianeta è anche un omaggio ai poeti: da Primo Levi a Jorge Luis Borges, da Mariangela Gualtieri a Erri De Luca, da Jorge Carrera Andrade ad Antonio Machado per chiudere con Luis Sepúlveda. Quasi una profezia quella di Jovanotti: il caso ha voluto che il viaggio si concludesse pochi giorni prima dello scoppio dell’emergenza COVID-19. Immedesimarsi in Jovanotti scottato dal sole e con il vento in faccia è diventata per tutti noi oggi un’aspirazione e una suggestione a cui è difficile rinunciare.
Dello stesso autore
Stefano Ampollini
EVENTS | 3 Settembre 2024
‘SEX JÜDISCHE POSITIONEN’ A BERLINO
EVENTS | 1 Agosto 2024
MONEGROS, DAL TRAMONTO ALL’ALBA
INTERVIEWS | 29 Gennaio 2024
JAE TIPS – GREAT THINGS TOGETHER
CONTENTS | 11 Gennaio 2024
FUORI DAL TEMPO
STYLE | 6 Luglio 2023
HOUSE OF ORIGINALS, IL RITORNO DELLA GRID SHADOW 2 E LA COLLAB CON COLOUR PLUS COMPANIE