12H, LA VIDEO PLAYLIST DEL 10 FEBBRAIO
12H è una video playlist per non dimenticarsi che la musica non si ferma e ci sono sempre nuove e belle canzoni da ascoltare
di Carlotta Sisti
E quindi è stato il Super Bowl di Miley Cyrus. Nel suo live di un’ora e mezza, con una scaletta di 18 pezzi, i 48 gradi all’ombra di una Tampa delle, boh, tre del pomeriggio, davanti a un manipolo di sbronzoni, Miley ha messo in chiaro che cosa vuole dire avere fame di esibirsi, dopo un anno a secco. Ha dato tutto, su un palco che sembrava quello che ospitava trent’anni fa i Punkreas, primi in line up di un festival con venti nomi.
Tutto sbagliato, tutto perfetto, perché in quella situazione grottesca Miley ha fatto Miley: ci ha regalato un momento splendidamente cringe, duettando lascivamente con Billy Idol, in un affresco sugar daddy che mi ha dipinto sulla faccia una gamma di espressioni che dal divertito sono presto arrivate al magari mando un po’ avanti, ha fatto Wrecking Ball e quando non ha preso in pieno la nota ha detto che raga, no, «non diventa più facile», ha omaggiato Britney Spears. Ripeto, ha omaggio Britney Spears, che se ci fosse giustizia a questo mondo si sarebbe smazzata con Miley e magari Dua Lipa l’halftime.
E invece, come ben sappiamo, è stato il momento di The Weeknd, che nella vita vera ha quel nome bellissimo che è Abel Makkonen Tesfaye. Prima che cominciate a borbottare, sgombro il campo da fraintendimenti: amo The Weeknd, in tutti i modi, in tutti i laghi, non sto qui a dirvi perché, tanto le ragioni sono le stesse di tre quarti del pianeta o più. L’ho amato di più quando agli MTV Music Awards dello scorso agosto, ha dedicato la sua vittoria a Breonna Taylor, invocando giustizia per il suo omicidio da parte della polizia. Proprio per questo, mi sono domandata, alla fine del suo show, che cosa avrebbe potuto fare meno di così.
Solo l’anno scorso, per dire, Shakira e J-Lo hanno suonato 18 strumenti, si sono cambiate d’abito 14 volte, hanno ballato 34 coreografie, senza mostrare una goccia di sudore sulla fronte. Lady Gaga ha librato in cielo, attaccata a due elastici, piroettando, cantando a testa in giù e via dicendo. Beyoncé ha fatto di una performance un manifesto politico. Rihanna ha steso tutti, rifiutando di esibirsi in solidarietà alle proteste contro il razzismo ed i crimini dei poliziotti americani. Abel ha certamente fatto meglio di quella gigionata molliccia e da dimenticare dei Maroon 5, però, onestamente, non è successo assolutamente nulla in questo halftime che non avessimo già visto: c’è stato il solito labirinto del luna park, con il momento «dove sono, dove sono, dov’è Bugo», c’è stato lui che canta da dio, qualche fuoco d’artificio da pre diciottesimo, dei ballerini che hanno zompettato per il campo, e stop, ciao a tutti, ho un sigaro (si fa per dire) che m’aspetta.
Intanto siamo diventati gialli, frase che prima della pandemia nessuno avrebbe mai potuto interpretare altrimenti se non come qualcosa di estremamente grave per la salute, e ci siamo fiondati nei ristoranti, nei bar, sorridendo vanamente sotto le mascherine, in solidarietà ai gestori che, servendoci otto birre da bere in venti minuti, mormorano che «tanto tra poco ci richiudono». Va così, viviamo di scampoli di normalità, cercando di schivare gli sputazzi altrui, cercando a nostra volta di non sputazzare sui nostri compagni di convivialità, e intanto compriamo di nuovo biglietti per concerti con data “novembre 2021”. Arrivati fin qui, tuttavia, vi svelo che la vera notizia di questa settimana è che è uscita tantissima, ma davvero tantissima musica figa italiana, e quindi ecco che arriva il primo 12H interamente made in Italy, con grande felicità, e un bel bravi tutti, davvero.
IL RISVEGLIO: ‘OBE’ DI MACE, FULL ALBUM, CON MENZIONE SPECIALE A ‘BUONANOTTE’ CON NOYZ NARCOS, FRANCO 126 E SIDE BABY Abbiamo già il disco dell’anno, ed è solo inizio febbraio? Io dico che è molto probabile. Lo dice anche Spotify, che ha segnalato Obe come disco più ascoltato al mondo, nella prima settimana dalla sua uscita. Che cosa fa di Obe un’opera così, massi usiamolo sto termine, importante per la musica italiana? Beh, MACE, ovviamente, e tutto ciò che sappiamo far parte di lui: l’indole da viaggiatore vero, di quelli che non fanno la gita turistica, ma che si immergono nelle culture, cambiano, crescono, si aprono, si danno e viceversa si nutrono di ciò che vivono. Mettere insieme una sfilza di nomi che piacciono non è affatto garanzia né di successo né di qualità, anzi è qualcosa che potrebbe benissimo tornarti in faccia come un boomerang. La cosa, invece, che mi colpisce di questo disco che ospita la FSK in feat con Irama e Colapesce con Chiello, è che tutti sono perfettamente a loro agio, perfettamente amalgamati, innamorati, o così pare a chi ascolta, del progetto. La menzione speciale a Buonanotte viene in parte da quel «amare te è facile come odiare le guardie» di Noyz (e le altre poesie d’amore buttatele tutte), ma soprattutto da Franchino, che quando entra dilania il cuore, con quelle che sono tra le sue strofe più potenti di sempre.
LA PAUSA CAFFÈ: ‘PEACOCK’ DI ALTRE DI B E ‘GLORIA’ DI GOLDEN YEARS FEAT. DOLA
La bella storia che sta dietro a questo nuovo pezzo dei bolognesi Altre di B e che anticipa un album che uscirà a breve per Costello’s è che per mettersi al lavoro i regaz hanno affrontato il loro “quarto trasloco” dal 2011 a oggi, per andarsene in campagna, a suonare e registrare in un ex granaio adibito a sala prove. «Stare in campagna – hanno scritto – ci ha insegnato l’importanza delle scelte che si fanno e i loro effetti sul futuro, in agricoltura come nei rapporti. Un’aratura è un foglio candido su cui programmare una nuova rotazione, il giusto taglio di un tralcio di vite elimina quanto di buono è stato fatto in passato ma predispone la produzione degli anni a venire. E così abbiamo messo in musica le decisioni che abbiamo preso in 33 anni di vita, la metà dei quali passati assieme come band. Amori asfissianti, lavori iniziati e lasciati a metà, rapporti familiari ritrovati e amici fedeli. Le abbiamo registrate in campagna, sul nastro del Vacuum Studio di Bruno, poco lontano da Bologna, per conservare quella connessione alla base della scrittura, fra gatti, assenza di rumori, bruma e il ritmo posato dell’esistenza più parca. Dalla campagna alla campagna, dalla natura alla natura. Un’immersione dello spirito al punto di partenza». Golden Years, invece, ha trovato in Dola il paroliere perfetto per il suo beat in salsa motown che fa di Gloria un cuscino soffice nel quale affondare la testa, chiudendo gli occhi, muovendo i piedi a tempo, sognando bar che non chiudano alle sei e notti bianche, ma per ottime ragioni.
PRANZO: ‘EIGER’ DI TERSO
I Tersø sono sempre una certezza, e non nel senso noioso che questo termine può richiamare. No, sono una certezza per la loro chiarezza d’intenti, e cioè quella di fare un’elettronica non fredda, ma anzi, sognante, pulsante, con una buona dose di sensualità e morbidezza, e, al contempo, quei synth che mantengono tutto agitato, scalpitante. Eiger, in più, ha la piacevolezza dei testi visivi e materici che Marta ed Alessandro sanno affrescare, senza inciampi. Il loro nuovo disco, che uscirà per Vulcano e si chiamerà Iperfamiglia sarà, come raccontano loro stessi, fatto di «otto canzoni che raccontano di storie al plurale, di obiettivi che abbiamo raggiunto e di serate che sembravano normali, diventate poi indimenticabili. Una sorta di check-up completo di quello che abbiamo fatto negli ultimi mesi».
APERITIVO: ‘KARMA’ DI ANGELICA
Un giro di basso da paura, una pienezza di sound che trasuda puro godimento e divertimento, l’ironia della penna di Angelica e la sua voce, buona quanto il caffè che tanto ama. C’è ispirazione e libertà, in questo suo secondo album Storie di un appuntamento uscito per Carosello, ma c’è, come ha spiegato la stessa Angelica, anche spazio «per gli errori, per le imperfezioni». C’è un racconto, che non vi sveliamo da bravi team anti spoiler, c’è una vividezza di immagini che fa sentire persino gli odori, del caffè, appunto, delle sigarette che s’è smesso di fumare, di una vasca da bagno piena di schiuma. Angelica ha sempre uno sguardo rivolto al passato, con il suo amore per i magici Sixties, eppure non fa musica vintage, fa musica figa, e quando gira un video, non si riesce a staccarle gli occhi di dosso.
PRIMA DI ANDARE A DORMIRE: ‘TEMPESTA’ DI GIORGIENESS E ‘INUYASHA’ DI MAHMOOD
Con Giorgieness arriva la, doverosa, quota struggimento, che fino a qui avevamo trascurato e che con lei prende tutte le sfumature del caso. Maestra di cazzimma ma anche di romanticismo a tuono, Giorgieness ha fatto uscire oggi per Sound To Be un pezzo che aveva scritto quattro anni fa: «Una notte in cui mi sono svegliata di colpo e ho capito che mi ero chiusa in una gabbia dorata, fatta di bugie che raccontavo a me stessa. Al mio fianco la persona con cui condividevo un pezzo di strada che inevitabilmente doveva dividersi. Non c’era più niente da darsi. Tempesta non parla di lui, parla di me e di tutte le mie componenti, dei momenti di immobilità e di quelli di piena, di questo mare in tempesta che travolge tutto e tutti». La bravura di Giorgia, al netto di una voce che mi crea sempre una certa dose di dipendenza, sta nel farti sentire parte del suo racconto, sempre, che sia incazzato al veleno, dolcissimo o un po’ blu, come in questo caso. Su Mahmood credo si sia detto ormai tutto, ma il livello di eleganza che ha raggiunto in questo brano, ed in questo video, sono da sfilza si superlativi, e dato che i superlativi mi piacciono molto, mi fermo qui per non sbrodolare.
BONUS INSONNIA: ‘BERLIN’ DI THOMAS COSTANTIN
Se non riuscite a dormire, allora ballate, che c’è Thomas Costantin a ricordarvi la nightlife vive e combatte insieme a noi. Ora, da bravi, mettete su Berlin, immaginatevi al Plastic, regno di Thomas, o al Q Club, dov’è stato girato il video onirico, lynchiano, notturno, o ovunque vi siate divertiti da piangere nella vita e lasciate andare quella stretta alle spalle che la pandemia ci ha buttato addosso.
Nella foto in alto: Giorgieness
Clicca qui per la playlist di settimana scorsa
La playlist 12H di WU curata da Carlotta la trovate anche su Spotify, qui sotto il player
Dello stesso autore
Carlotta Sisti
INTERVIEWS | 24 Aprile 2024
CLAUDYM – AL CENTO PER CENTO
INTERVIEWS | 7 Marzo 2024
ANY OTHER – SCELGO TUTTO…
INTERVIEWS | 9 Marzo 2023
SANTI FRANCESI – GIOIA FRENETICA
INTERVIEWS | 24 Novembre 2022
MEG – BELLISSIMO MISTERO
INTERVIEWS | 29 Settembre 2022
BIGMAMA – NIENTE TRUCCHI