REY GAUTIER – URBAN E OUTDOOR, SEMPRE PIÙ VICINI
di Enrico S. Benincasa
Rey Gautier è il Global Creative Director di Element, brand americano che si appresta a festeggiare il 30esimo di attività e che da sempre è un punto di riferimento per la community skateboard e per gli amanti dell’outdoor. Lo abbiamo incontrato a Milano in occasione del tour promozionale per il lancio della capsule che Element ha sviluppato con Radio Hotel Paris, web radio della capitale parigina, fondata da Jean Charles Leuvrey, con cui è stata sviluppata una capsule legata al mondo outdoor ma perfettamente in linea con i trend urban. Iniziamo proprio da qui la nostra chiacchierata con Rey, che ci dà anche qualche anticipazione sulle novità previste per il 2022, anno delle 30 candeline di Element.
Come vi siete incontrati con JC di Radio Hotel Paris e come è nata questa collaborazione?
È stato tutto semplice: ci siamo incontrati con JC a Parigi per il nostro evento di lancio della Nigel Cabourn Collection. In quella serata, dove ha fatto il dj, abbiamo avuto l’occasione di scambiare qualche parola. Entrambi abbiamo vissuto a Londra per un periodo lungo, abbiamo amici in comune, amiamo e pratichiamo lo skateboarding e il contatto la natura. Sei mesi dopo questo incontro mi è venuta un’idea di collaborare con lui e con Radio Hotel Paris. È una media che sa parlare ai giovani e a chi ama la musica, che non si fossilizza su un genere, la trovo perfetta per cercare di comunicare alle nuove generazioni l’amore per la natura che ispira questa collezione.
Nella capsule si incontrano l’outdoor e l’urban: non si torna più indietro da questa ibridazione?
Vent’anni fa non si usavano le fibre tecniche nei capi per la vita di tutti i giorni, oggi invece è così. Questi materiali hanno un ruolo molto importante, perché il desiderio di tutti è quello di essere sempre essere comodi, asciutti e caldi. I vestiti sono una seconda pelle e i materiali tecnici, in questa visione, sono molto interessanti per sviluppare capi e collezioni. L’ibridazione attuale non nasce però ora, nelle community di skateboard, per esempio, è presente da tempo. E la passione per lo skate e la natura che Element ha sempre dimostrato rende perfettamente coerente il nostro approccio.
Come avete lavorato dal punto di vista operativo?
Ci siamo semplicemente seduti a un tavolo insieme a JC per una settimana, che è stata molto intensa, e abbiamo parlato dei capi che avremmo voluto nel nostro guardaroba, focalizzandoci su quelli che fossero un crossover tra l’outodoor e l’urban. Per quanto riguarda i colori: tutti amiamo una giacca tecnica nera, è un must nei contesti urbani, ma in un concept che comprende l’outdoor devi considerare anche discorsi diversi come la sicurezza. Questo ci ha orientato nella scelta delle tonalità, che comprendono anche varianti di verde e bianco.
Come si pone la capsule Element x Radio Hotel Paris dl punto di vista della sostenibilità?
Abbiamo usato fibre di alta qualità come quelle di Polartec, una palette colori abbastanza conservativa e poche stampe. La qualità dei tessuti è fondamentale per far sì che i capi durino il più possibile e per renderli più resistenti anche al contatto, per esempio, con superfici abrasive.
Il fatto che altri brand avessero scelto Radio Hotel Paris per proporre una limited edition ha orientato in qualche modo la vostra scelta?
Per noi non è stato un elemento da considerare il fatto che Radio Hotel Paris avesse già collaborato con altri brand importanti. È tutto nato da un fattore umano: ci è piaciuto l’approccio di JC e abbiamo deciso di collaborare con lui. Siamo in linea con i valori di Rado Hotel Paris e cerchiamo di essere onesti circa quello che vogliamo proporre, così come fa questa realtà.
Cosa succederà nel prossimo futuro di Element?
Ci sono cose di cui non posso ancora parlare, ma nel 2022 Element entra nel suo 30esimo anno di vita. Non vogliamo tanto voltarci indietro, ma guardare avanti. Ci sono progetti interessanti, come la collaborazione con Pelago, azienda finnica di biciclette, prevista per la spring summer 2022. Abbiamo un atleta in comune, Jaakko Ojanen, è nato tutto da lì. Anche i ragazzi di Pelago sono skateboarder: la community è grande, prima o poi ci incrociamo tutti (ride, NdR).
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