12H, LA PLAYLIST DEL 24 FEBBRAIO
12H è una playlist con i pezzi più interessanti usciti negli ultimi giorni, perché ci sono sempre nuove e belle canzoni da ascoltare
di Carlotta Sisti
A volte non ci sono molte di vie di fuga dalla realtà oltre ai meme e al gossip. E per vie di fuga intendo tutto ciò che non appartiene ad ambiti, giustamente o ingiustamente, illegali. Quindi buttala via tu, la presunta crisi dei Totty (non esiste uno ship ufficiale, quindi ecco il meglio che m’è riuscito elaborare), che arriva come nettare prezioso di cui abbeverarci mentre il panico da “siamo quasi usciti dal covi e ora ci tocca la terza guerra mondiale” scorre nelle chat, nelle edizioni straordinarie del Tg1, nelle maratone Mentana.
Qualcuno mormora che l’origine di tutto, di questi due anni terribili che ai primi spiragli di allentamento della morsa pandemica hanno fatto seguire un possibile conflitto mondiale, risale a quando Papa Francesco schiaffeggiò la signora cinese che aveva tentato di placcarlo. E nelle nostre menti fragili e spossate che hanno finito già il carburante, non serve che Putin chiuda i rubinetti, anche questo trova un senso. E allora va benissimo concentrarsi sul senso più largo che può assumere la crisi Totti-Blasy, sforzandoci di elaborare domande e riflessioni, tra cui quella di massimo interesse che non riguarda l’amore, il matrimonio, la famiglia ma “vedi un po’ che quando è lei a tirare la carretta la coppia va in crisi”.
Il Francesco pensionato, soprattutto per il modo mesto con cui a quel fine carriera è arrivato (ci sono documentari identici a serie tv e viceversa su questo, li trovate, come si usa dire, ovunque) ci ha sempre dato tanti pensieri. I «guardalo, com’è triste, manco fa gli spot con gli uccelli parlanti come Del Piero», si sono alternati al livore riversato contro la moglie mondana e in carriera che «manco posta più foto insieme a lui». Fino al bacio televisivo con Hunziker liberamente ispirato all’iconico Madonna-Britney, senza la terza baciante (sua maestà Aguilera) ma soprattutto senza avere un briciolo di quella dirompente.
Nessuna di queste cose ha senso di essere oggetto di dibattito, e se proprio dobbiamo trovare oggetti su cui riversare critiche asprissime, ecco, propongo di concentrarci sul feed di Ilary, che è una bona galattica, ma posta solo foto bruttissime con filtri bruttissimi. Certo, la rottura (Francé, a quel video riparatore fatto al ristorante francamente facciamo fatica a credere) tra i due può tenerci occupati per qualche giorno, ma se non aveste ancora nessuna voglia di tornare a tremare per il casino tra Ucraina e Russia, che circoscrivere a quelle zone è puramente illusorio – sappiamo benissimo di esserci dentro con tutte le scarpe – suggerisco un altro viatico importante, ovvero l’intervista di Francesca Fagnani a Pamela Prati nel programma Belve. Un feuilleton appassionatissimo con dentro un’ampia fetta dei drammi umani. Oppure, ed è soprattutto per questo che siete qui, potete godervi le migliori uscite musicali degli ultimi giorni.
IL RISVEGLIO: ‘SOLO INSIEME’ DI CERI
Partiamo carichi, con una traccia bomba di Ceri, imprescindibile dal video potentissimo che l’accompagna. Solo insieme fa parte di Waxtape: I° Movimento, lavoro lontano dall’abbraccio agrodolce di Solo, fatto di elettronica color pastello e che, ricordo, al primo ascolto mi aveva stretto la gola in una morsa un po’ bella e un po’ dolorosa di malinconia. Waxtape è un viaggio diverso, e lo ha raccontato benissimo Stefano, che so essere, da quando lo intervistai proprio per l’uscita di Solo, una persona piuttosto speciale, che si muove nella scena musicale con poco interesse per il business e con sconfinato amore per il suo aspetto artistico. «Per fare i beat – scrive nel comunicato che accompagna l’uscita di questo suo nuovo lavoro di casa Undamento – campionavo solo da vinili soul o funk pubblicati tra il1970 e il 1979. Quando mi infilavo in quell’universo mi succedeva qualcosa di misterioso. Sapevo che lì dentro ci sarebbe stato un frammento di musica che mi avrebbe condotto in quel luogo misterioso dove il tempo si fa denso e puoi viverlo a pieno, dove i minuti durano millisecondi grandi come montagne. Sapevo che grazie a quel frammento avrei costruito un nuovo beat. È l’estate del 2021. Da tempo fatico a ritrovare quell’attimo misterioso che per tutta la vita mi ha guidato e che mi ha portato sin qui. Un mondo stanco intorno a me appesantisce anche il mio spirito. Poi a cascata: mi capitano delle vecchie cassette rippate e caricate su YouTube di serate nei club degli anni Novanta. La musica è liquida. Non ci sono schieramenti. La ricerca di quella singolare scintilla, quel luogo misterioso dove accade l’intuizione, è un fatto di tutti. Pure di chi non lo coglie. E così quel mondo che non ho mai vissuto, che da adolescente addirittura schifavo, l’ho percepito con occhi diversi. Non è mai stato il mio mondo e non voglio appropriarmene oggi. Tutt’ora ne so davvero poco e un po’ vorrei fermarmi qui. Mi è bastato trovare quello che cercavo.In quei vecchi tapes non si sentono i colpi dei pugni dati in una rissa, non si sente lo schianto di un’auto che esce di strada. Almeno, io non sento quei rumori. Io sento che qualcosa di misterioso succede: il tempo si ferma e va velocissimo nello stesso istante. Sento che questo è lo stesso segreto che si può udire ogni volta che “la musica non è più musica, ma la musica diventa magia”. Come sarà sempre».
LA PAUSA CAFFÈ: ‘BACK TO THE RADIO’ DI PORRIDGE RADIO O ‘RIGHT ON TIME’ DEI METRONOMY
La cantante/cantautrice Dana Margolin tiene in ostaggio l’ascoltatore nel momento stesso in cui apre bocca, e la band dietro di lei gioca con la responsabilità che deriva dal supportare una supernova. Dai colpi di basso al suono dello Yamaha, ogni gesto che fanno è semplice e pulito. Margolin soffia attraverso questo ampio spazio con i suoi venti di burrasca, creando un caos il più glorioso possibile. I suoi testi mirano ai sentimenti più grandi e contraddittori, quelli che si intrecciano con i loro opposti: impotenza e invincibilità, rimorso e sfida, esultanza e perdita. La canzone si conclude con un’emozionante chiamata alle armi: “Chiudi tutte le finestre e chiudi tutte le porte ed entra in casa e sdraiati sul pavimento freddo e duro / Rispondi alla radio, pensa ad alta voce in macchina, mi manca tutto ora non valiamo più niente”. È un inno per sentire tutto, tutto in una volta, e non avere idea di cosa fare al riguardo.
Il blues pandemico, per non parlare delle influenze musicali elettroniche, è bello nitido nello specchietto retrovisore di questa Right on Time, che suona avvolta da un vivace coro dei Metronomy. Il gruppo indie inglese sembra essere maturato senza apparire stanco o stantio, e sfoggia senza timori una sicurezza che sa sollevare il morale.
PRANZO: ‘SYLVIE’ DI MR. OIZO & PHRA FEAT. FRAH QUINTALE
Se c’è qualcosa che ci insegna Voilà, disco che vede ai beat Mr. Oizo e Phra al microfono, è che fare le cose per divertirsi, per giocare, per rompere la seriosi che a volte soffoca il mondo della musica e pure chi lo ama e lo ascolta, è una figata. Entrambi non hanno davvero più nulla da dimostrare, e non c’è bisogno che vi elenchi io le ragioni, e questo lavoro a quattro mani, con qualche guest come Frah in Sylvie è il manifesto dell’eccezionale valore dell’ironia, dote di pochi, e capita da ancora meno. Gli stereotipi cantati da Phra in versione rapper, sono una parodia perfetta, che si spera venga intercettata come tale, e in questo inizio 2022 tutto in salita ci meritavamo davvero una bolla salvifica di puro divertissement.
APERITIVO: ’HOME’ DEI TWO SHELL
La musica del duo londinese, dagli esordi del 2019 a oggi, è diventata più colorata, inondata di vertiginosi ritmi garage del Regno Unito, frammenti r&b singhiozzati e sintetizzatori in tonalità major insolitamente vivaci. La melodia di home è uno spasso, si tuffa nella festa senza una preoccupazione al mondo, brandendo la vocale accelerata su accordi frizzanti e un breakbeat scrosciante. Il suono è orgogliosamente non “verniciato”, e c’è qualcosa da cartone animato nel suo mood saltellante, dai colori dei toni fluorescenti all’elaborazione vocale simile a quella dei Chipmunks. Per prendere in prestito una frase dal regista di documentari Errol Morris, «suona veloce, economico e fuori controllo» (nel migliore dei modi!), come un LP di un negozio dell’usato riprodotto su un giradischi Fisher Price.
PRIMA DI ANDARE A DORMIRE: ‘THE BOAT I ROW’ DEI TAME IMPALA
Kevin Parker dei Tame Impala continua a regalarci gemme nascoste da The Slow Rush del 2020, pubblicando una nuova serie di remix e B side del progetto. The Boat I Row è l’ultima chicca del crooner pop psichedelico, dopo il singolo precedente No Choice, e lo vede scavare più a fondo nel suo stile caratteristico: groovy, carismatico ma soprattutto capace di alzare il livello di trepidazione per un loro prossimo live.
BONUS INSONNIA: ‘NO MORE GHOSTS’ DI L I M
Scacciare o combattere, allontanare o guardare negli occhi, ballare per rendere la notte non più il luogo dei fantasmi ma il nostro rifugio di creature del buio, che al buio vogliono gioire e non avere più paura. In tutto Glowing, nuovo disco di L I M (possiamo dirlo, che non ne sbaglia una, pure navigando tra i generi e i mood?) c’è energia, vigore, c’è carica, ci sono capelli sudati sul dance floor, estasi ed eccitazione, corpi lasciati liberi. Su, insonni, alzate il volume.
Nella foto in alto: Mr. Oizo e Phra Crookers
La playlist 12H di WU curata da Carlotta la trovate anche su Spotify, qui sotto il player
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