GUIDATI DALL’INCONSCIO
I tarocchi stanno vivendo una fase di rinascita, con sempre più giovani interessati alla lettura degli arcani come mezzo di scoperta del proprio Io più profondo. Sarebbe felice Jung, il quale a inizio Novecento difese la capacità dei tarocchi di stimolare un’auto conoscenza intuitiva
di Marzia Nicolini
Confidare a qualcuno di essere andati a farsi leggere i tarocchi equivale in genere a ricevere un’occhiata sospettosa, seguita da battutine e commenti sprezzanti. Almeno fino a qualche tempo fa. Già, perché nel 2022 la carica degli under 40 sembra avere acquisito ben altro punto di vista riguardo le carte divinatorie, considerate un mezzo privilegiato per capire se stessi e, perché no, cercare risposte per il presente e per il futuro.
Con la mente aperta e nessuna presunzione di ottenere la verità assoluta o di sapere il proprio destino da qui alla fine dei giorni. Secondo la migliore tradizione junghiana (lo psicanalista svizzero li usava spesso durante le sue sedute e ne apprezzava la capacità di innescare riflessioni importanti), oggi i tarocchi vengono intesi da un numero crescente di persone come un momento di introspezione importante e necessario, una sorta di antidoto all’incertezza della pandemia e una risposta intimista al fragore delle notizie di attualità. Come conferma la mole importante di articoli reperibili in rete legati alla parola chiave tarots, Millennials e GenZ stanno introducendo questo tipo di pratica nella propria quotidianità, imparando a leggere da soli le carte o affidandosi a esperti e studiosi. Che – anche qua occorre fare una precisazione preventiva – non sono (o non dovrebbero essere) santoni approfittatori e disonesti, bensì professionisti che si dedicano alla pratica da lungo tempo con coscienza e metodo. Pronti a compiere il vostro viaggio archetipico?
Ad attestare il boom di interesse per il mondo dei tarocchi sono anche e soprattutto le scelte commerciali dei brand, fini fiutatori delle tendenze che si profilano all’orizzonte. Così, il fatto che l’editore tedesco Taschen abbia creato un’intera collezione sui temi del misticismo (Library of Esoterica), il cui primo volume titola Tarot, parla chiaro, confermando che è il momento giusto per proporre libri sul tema. «Indagare sui tarocchi», si legge nell’introduzione del volume con illustrazioni da collezione, «equivale a indagare su noi stessi, ricordarci dell’universalità della nostra ricerca di senso, scopo e connessione con il divino. Questa tradizione vecchia di sei secoli racconta non solo una storia di cercatori, ma anche il viaggio dell’espressione artistica e i modi di rappresentare la nostra comune condizione umana».
Ne è più che mai convinta Emanuela Mattiuzzi, studiosa di tarocchi e arti divinatorie da oltre tre decenni. «La lettura delle carte viene in genere richiesta da persone desiderose di conoscersi a fondo, indagando gli abissi del proprio inconscio e riflettendo sui simboli usciti durante la seduta. Lo scopo divinatorio, spirituale e di autoanalisi non dovrebbe mai deviare da un pilastro importante della pratica: i tarocchi suggeriscono delle strade e indicano delle verità, ma è sempre e soltanto l’uomo l’artefice della propria vita, colui che nella pratica può scegliere che corso dare al proprio destino. Attenzione, quindi, a chi si pone come predittore del futuro tout court, tradendo di fatto l’intento originale dei tarocchi».
Forse la frase più esplicativa della pratica dei tarocchi l’ha data a inizio Novecento Arthur Edward Waite, mistico ed esoterista newyorkese, autore del saggio La chiave pittorica dei tarocchi: «Le immagini sono come porte che si aprono su camere inaspettate, o come una svolta su una strada aperta con un’ampia prospettiva», scriveva. «Quel che conta è mantenere un approccio equilibrato ai tarocchi, osservando le immagini, riflettendo sulle idee che esprimono, cogliendone il significato profondo. In questo modo i tarocchi vi condurranno lontano», conclude Mattiuzzi.
Un altro termometro dell’interesse dei più giovani per l’universo simbolico dei tarocchi arriva da YouTube. Precisamente, dal canale di Nicholas Ashbaugh (35 milioni di visualizzazioni). Questo youtuber californiano dal modo di fare pacato e l’evidente grande cultura si autodefinisce un “operatore della luce e interprete dei tarocchi” e dal 2013 a oggi è stato capace di costruirsi un vasto seguito sui social, facendosi conoscere (e amare) per i suoi video mensili accuratissimi con lettura dei tarocchi dedicata a ciascuno dei 12 segni dello zodiaco. Ascoltare le sue dettagliate interpretazioni significa ricevere una miriade di spunti di riflessione, tanto che molti dei suoi follower lo definiscono un vero e proprio coach, capace di motivare e guidare. Il tutto, per fortuna, avviene senza indottrinamenti o pretese da guru: si tratta piuttosto di letture ispirazionali, utili per chiunque abbia il desiderio di capirsi e migliorarsi. Non a caso si concludono con una breve meditazione guidata, confermando la volontà di offrire una parentesi di quiete e riflessione.
Nicholas Ashbaugh non è certo il solo “influencer dei tarocchi”, online è pieno di account votati alla lettura dei tarocchi via video. Come sempre, quel che conta è discernere. C’è chi, al pari di Ashbaugh, li associa ai transiti delle stelle, chi si avvicina di più all’interpretazione del poliedrico artista cileno Alejandro Jodorowsky, secondo cui i tarocchi sono sia uno specchio dell’anima, sia uno strumento terapeutico. Quel che sembra abbastanza certo è che non si tratta di un trend volatile. Un recente sondaggio dello Springtide Research Institute ha evidenziato un dato chiave: per moltissimi giovani americani (il riferimento è alla Gen Z) la pratica dei tarocchi sta colmando il vuoto lasciato dalla religione, sempre meno considerata come riferimento spirituale. E dato che da che mondo e mondo l’uomo cerca risposte e ha bisogno di essere guidato, tanto più in tempi ad alto tasso di incertezza come quelli attuali, la soluzione può risiedere in un giro di carte via Zoom. Lasciandosi guidare dal proprio istinto e attualizzando una pratica antichissima di indubbio fascino.
Articolo pubblicato su WU 112 (febbraio – marzo 2022)
Nella foto in alto: i tarocchi disegnati da Ricardo Cavolo
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