‘THE NORTHMAN’ E IL BLOCKBUSTER SECONDO ROBERT EGGERS
Atteso al varco dopo il successo di ‘The Witch’ (2015) e ‘The Lighthouse’ (2019), Robert Eggers si cimenta in un territorio nuovo con ‘The Northman’, al cinema dal 21 aprile
di Davide Colli
Il maggior pregio di un’operazione complicata come The Northman, dall’alto dei suoi 90 milioni di budget, risiede nel conservare l’impronta di un autore quale Robert Eggers, che ha da sempre lavorato in produzioni decisamente più contenute. Se già con The Lighthouse c’è stato un sostanzioso upgrade da questo punto di vista, in primis considerando i nomi degli attori coinvolti (Robert Pattinson e Willem Dafoe), questa opera terza di Eggers si presenta sin da subito come una magniloquente tragedia, tanto radicata nella tradizione nordica, quanto mostrando la muscolarità di un film hollywoodiano.
Il film è ambientato nell’Islanda del X secolo ed è la trasposizione cinematogafica della tragedia nordica che ha ispirato Shakespeare con l?Amleto. Il protagonista di The Northman il principe Amleth (Alexander Skarsgård), al quale viene ucciso il padre, Re Aurvandil (Ethan Hawke), in giovane età. Anni dopo, diventato un vichingo, è in cerca della sua vendetta. Completano il cast Nicole Kidman, Anya Taylor-Joy, Willem Dafoe e Björk.
Le ingerenze della grande major che sta dietro al tutto sono evidenti: le sequenze di combattimento, il cui dispendio di risorse è notevole per quantità di elementi coinvolti, sono senza dubbio le meno ispirate, in quanto accingono visibilmente da un immaginario ben consolidato nella mente dello spettatore, senza preoccuparsi troppo di prendere le distanze dalle proprie fonti. Eggers pare molto più attratto dai frangenti più mistici e sovrannaturali del mito raccontato, come le visioni dei personaggi e i rituali ai quali partecipano, più accattivanti e ricercate visivamente, durante le quali il regista si slega dai modelli quali 300 o Valhalla Rising.
Sono queste le (per fortuna non rare) parentesi di The Northman durante le quali Eggers torna ad essere un autore, con una ben riconoscibile cifra stilistica e delle tematiche particolari intorno a cui gira attorno con i capitoli della sua filmografia. Ancora una volta The Northman è un film sulla mostrificazione dell’essere umano, domandandosi se tale metamorfosi sia frutto di avvenimenti traumatici o sia essa insita nella natura dell’uomo.
A cominciare dal principe Amleth, in ogni personaggio prevale a un certo punto un lato bestiale, di puro istinto, e così succede al film stesso. The Northman funziona proprio quando non ha paura di trasporre in immagini i passaggi più truculenti, sudici e degradanti (anche involontariamente comici) della storia originale, dimostrandosi comunque una delle transizioni più spontanee dall’horror indipendente a una tipologia di prodotto indubbiamente più ingombrante.
Nella foto in alto: Alexander Skarsgård è ‘Amleth’ in ‘The Northman’. foto di Aidan Monaghan / © 2021 Focus Features
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