FACCIAMO UN FIGLIO?
Online si stanno diffondendo siti che aiutano a diventare “cogenitori”, mettendo in contatto persone che vogliono avere un bambino senza per forza essere parte di una coppia e senza condividere lo stesso tetto
di Elisa Zanetti
È l’amore che crea una famiglia, ma non necessariamente quello fra due innamorati che decidono di avere un figlio insieme. Esistono nuove tipologie di famiglie all’interno delle quali il desiderio di essere genitori è stato così forte da portare due perfetti sconosciuti a cercarsi online per realizzare il sogno di dare alla luce un bambino. Si chiamano cogenitori, persone che condividono la genitorialità, ma che non hanno una relazione sentimentale e non vivono sotto lo stesso tetto.
Online sono diversi i siti che permettono a chi non ha trovato l’anima gemella, ma desidera fortemente avere figli, di incontrarsi e condividere questo progetto di vita. «Ho visto molti miei coetanei desiderosi di avere figli e di sposarsi, molte amiche sentivano il ticchettio dell’orologio biologico. Avevano bisogno di possibilità ed erano frustrati dalle relazioni casuali che trovavano con le tradizionali app di appuntamenti, così è nata l’idea di creare Modamily: da allora grazie all’app sono nati oltre 1.000 bambini in tutto il mondo!», spiega Ivan Fatovic, 47 anni oggi, ma 35 quando lancia il suo sito dedicato al coparenting. Modamily funziona come Bumple o Tinder, con la differenza che tutti gli iscritti sono pronti a dare vita a una famiglia o ad aiutare a crearne una. Sì, perché su questi siti non si incontrano solo potenziali cogenitori, ma anche donatori di sperma e madri surrogate. La differenza con le banche del seme? «Le banche del seme sono anonime, non puoi incontrare il donatore e il bambino non sa chi sia il padre almeno fino ai 18 anni. Un donatore conosciuto può essere invece un amico di famiglia, il bambino può costruire un rapporto nel tempo, ma la madre o i genitori mantengono controllo e responsabilità» spiega Fatovic.
La spagnola Copaping.com parla di sé prima di tutto come di una comunità e invita i suoi membri a firmare un accordo per impegnarsi ad agire con rispetto, senza pregiudizi e accettando ogni tipo di diversità. La scelta di intraprendere un cammino come cogenitori è alimentata da un desiderio di condivisione e aiuto reciproco, anche in termini economici e di tempo. Uno studio del 2015 condotto dalla professoressa Susan Golombok, direttrice del Center for Family Research presso l’Università di Cambridge, rivela che ciò che spinge maggiormente a cercare un cogenitore è il desiderio di non essere soli nel percorso educativo del nascituro. Dallo studio emerge inoltre che, inizialmente, la cogenitorialità elettiva era stata principalmente associata alla comunità LGBTQ+ ma, con l’aumento dei siti web dedicati, questa formula è sempre più ricercata anche dagli eterosessuali.
Alla base di queste nuove famiglie troviamo amore, forte desiderio di genitorialità e un buon accordo. Tutti i siti sottolineano l’importanza di definire un piano di cogenitorialità all’interno del quale condividere informazioni quali la gestione pratica dei figli, il tipo di educazione, di alimentazione, di credo religioso… Ciò che conta è stabilire preventivamente tutto ciò che potrebbe poi essere motivo di contrasto. L’assistenza legale si rivela preziosa anche per conoscere le diverse leggi di ogni Paese. Per esempio, in Italia alle coppie omosessuali e ai single non è concesso l’uso della procreazione assistita e gli unici genitori riconosciuti dalla legge sono quelli biologici. Per avere un figlio devono andare all’estero e intra- prendere percorsi costosi oppure trovare altri modi come quelli offerti da portali come Modamily (attiva soprattutto in USA, UK, Canada ed Europa), Copaping. com o Co-genitori.it.
Non solo figli: alcuni siti offrono anche opzioni romantiche per cercare persone interessate a condividere anche una relazione sentimentale. Modamily propone inoltre un servizio di concierge, un “personal matchmaker” che aiuta a trovare la persona perfetta per il proprio obiettivo. Ma quanto costa utilizzare questi portali? «Modamily ha un prezzo simile alla maggior parte delle app di dating, circa 32 dollari al mese. Il concierge è invece più costoso: effettuiamo ricerche di donatori noti per un minimo di 2.000 dollari, mentre le ricerche di cogenitori partono dai 10.000 dollari, i prezzi possono variare a seconda di quanto tempo lavoriamo insieme e cosa include la proposta» spiega Fatovic.
Nel suo libro We Are Family (Scribe, 2020) Golombok tira le somme dei suoi oltre 40 anni di ricerca sottolineando come queste famiglie siano ben equilibrate. Anche la loro percezione sta cambiando: viste come discutibili e minacciose negli anni Settanta, stanno continuando a diffondersi e a farsi conoscere. Sembra che gli accordi di cogenitorialità si rivelino un buono strumento, i figli sono molto amati e per questi bambini la vita con famiglie distinte in parte somiglia a quella di figli di separati. Resta la preoccupazione che i bambini possano essere stigmatizzati, ma queste famiglie, al pari di quelle standard, racchiudono al loro interno tutti gli elementi per funzionare oppure no.
Articolo pubblicato su WU 118 (febbraio -marzo 2023)
Foto in alto: foto di Liza Popova da Unsplash
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