‘ONGOING NARRATIVES’ DI YI HSUAN LAI
Dopo un periodo di cambiamenti logistici ed emotivi che la prosciugano dal punto di vista creativo, l’ispirazione per Yi Hsuan Lai arriva a sorpresa nel 2022, durante una residenza artistica: poggia lo sguardo su alcuni oggetti e materiali per imballaggi abbandonati in un angolo del suo studio, che illuminati dal sole ricordano un corpo umano, e resta folgorata. Nasce così un progetto in continua evoluzione in cui la fotografia ricontestualizza materiali di scarto e usa e getta, dando loro nuove identità e creando un nuovo mondo
di Alessandra Lanza
Come nasce il titolo Ongoing Narratives?
Quando organizzo le sequenze e accosto le fotografie, mi sembra di costruire una frase in paragrafi, formando un linguaggio visivo che presenta l’interconnessione tra materiale, oggetto, corpo e ambiente. Questo processo fa eco al titolo del mio lavoro, esplorando le relazioni tra questi elementi e strutturando una narrazione continua che evolve con ogni nuova creazione.
Quando e come è iniziato il tuo rapporto con la fotografia?
Mio padre aveva una macchina fotografica ma non sapeva come usarla, quindi me l’ha data. Crescendo, non mi è stato permesso perseguire la mia passione per l’arte fino a quando non ho conseguito un MFA in graphic design a Taiwan. Durante gli studi, ho capito di aver sempre avuto un forte interesse per la fotografia rispetto ad altre forme d’arte.
Quando hai scoperto che potevi mescolare diversi media nella tua arte?
Mentre frequentavo un MFA in fotografia alla SVA, ho seguito alcuni corsi nel dipartimento di Belle Arti, in particolare di scultura morbida e performance, che mi hanno aperto alla bellezza di lavorare con materiali tattili e costruire qualcosa a partire dagli scarti. Ho incorporato la lavorazione manuale nella costruzione delle scene, con sculture realizzate in argilla polimerica e costumi per altri miei progetti. Volevo però fare qualcosa di più che lasciare immagini su carta, così ho iniziato a unire mentalità scultorea e pratica fotografica, esplorando modi di combinarle.
Come nasce una tua immagine?
Oggi siamo sommersi dalle immagini. È inevitabile che il nostro lavoro ne sia influenzato, consciamente o inconsciamente. La fotografia è un mezzo sfuggente che sfida la categorizzazione, e con l’avvento degli strumenti generati dall’AI può essere ancora più difficile creare qualcosa di davvero tuo. È il mio legame emotivo con il mondo materiale e il modo in cui il mio corpo interagisce con gli oggetti a guidare la mia fotografia. Questa intuizione mi porta a catturare immagini che rispondono a quelle connessioni sensuali: piuttosto che iniziare con un’immagine chiara e definita nella mia mente, può essere un concetto nebuloso e indefinito. Mentre inizio il processo di creazione della fotografia, il mio corpo viene coinvolto nel processo creativo attra- verso il mio tocco e gli assemblaggi che creo. Il risultato finale è sempre una sorpresa, un’immagine inaspettata che emerge dalla spontaneità e dalla giocosità del processo.
La fotografia è di per sé un mezzo potente?
Lo è sicuramente: è come un veicolo che incarna le informazioni che vuoi trasmettere agli altri, una piattaforma per raggruppare i pensieri, un dispositivo ricostruito, una pratica sociale, un oggetto smarrito, un appunto, un ricordo, una prova che può essere vera o meno, un pezzo per formare un altro pezzo di collage, è sfuggente e versatile ma può anche essere molto ostinata.
YI HSUAN LAI Di Taiwan, lavora a New York. Nel suo processo artistico combina autoritratto in scena, still life, fotografia basata sulla scultura e installazione. Utilizza oggetti trovati per creare opere che parlano delle sue esperienze fisiche e psicologiche
Articolo pubblicato su WU 119 (aprile – maggio 2023)
Tutte le foto nella pagina sono di Yi Hsuan Lai