SHUBOSTAR – COSMIC DISCO
La dj e producer coreana continua il suo viaggio “stellare” in questo sottogenere dell’elettronica e si appresta a passare la sua prima estate a Ibiza dove ci farà ballare, ma senza rinunciare alla sua equilibrata routine giornaliera…
di Dario Buzzacchi
«Il movimento della “cosmic disco” ha visto diversi interpreti in varie parti del mondo. Daniele Baldelli ha introdotto il termine e ne è stato il pioniere, mentre Alexander Robotnick ha contribuito con i suoi unici suoni dei synth. In Norvegia, artisti leggendari come Lindstrøm, Todd Terje e Prins Thomas hanno plasmato una disco con elementi cosmici che trasportavano gli ascoltatori nello spazio». A parlare, non è un attempato critico musicale della riviera romagnola, ma una giovane dj e producer coreana: Shubostar, con i suoi set e le sue tracce, prende il testimone degli antichi maestri e dà nuova linfa a questo subgenere dell’elettronica. In attesa di ascoltarla live in giro per club e festival quest’estate – Shubostar sarà a Ibiza e al mitico Docksland Festival a Münster – questo è quello che ci ha raccontato
Iniziamo parlando della tua ultima release, Brave New World, un featuring con Terr. Com’è nato questo progetto a quattro mani?
La nostra collaborazione è stata davvero magica, come un incontro di anime cosmiche. Tutto è iniziato con la condivisione di un mio draft, e da lì l’energia creativa è schizzata alle stelle. La linea vocale ipnotica di Terr, accompagnata dall’infusione di sonorità di basso analogico e da un delicato lavoro di batteria, ha aggiunto diversi layer di profondità ed emozione al brano. La sua voce non ha solo migliorato la canzone; l’ha fatta diventare un viaggio interstellare. In quel momento, sembrava di fluttuare nello spazio, circondata da un suono etereo.
Ci racconti il tuo approccio alla produzione musicale? Hai qualche rituale o tecnica specifica che ti aiuta ad entrare nel mood creativo?
Per me stabilire una routine è stato fondamentale per mantenere un equilibrio nella mia vita. Negli anni, ho diligentemente perfezionato un mio programma quotidiano e un ritmo che funziona bene: ogni mattina comincia con una sessione di meditazione e, nel resto della giornata, alterno il lavoro a un’alimentazione sana e all’attività fisica, che varia dallo yoga alla palestra, passando per il jogging. Meditazione, esercizio e buon cibo sono diventati pilastri imprescindibili per la mia routine, mi danno un senso di stabilità ed equilibrio che sono un ancora nel caos del processo creativo. Coltivare sia la mente sia il corpo è essenziale per una creatività fertile e per il successo a lungo termine come artista.
Sei coreana, ma hai vissuto tanto tempo in Messico dove ti sei esibita più volte. Com’è la scena elettronica da quelle parti? E potresti dare qualche tip ai nostri lettori sui migliori club e festival?
Ho vissuto in Messico per cinque anni ed è stata un esperienza che ha avuto un impatto significativo sulla mia carriera. Lavorare con un’agenzia locale ha segnato l’inizio del mio percorso professionale. La scena musicale messicana ha un posto speciale nel mio cuore, ci sono tantissimi talenti locali incredibili, oltre che festival di assoluto livello e feste indimenticabili. Se ne avete l’occasione, vi consiglio vivamente di provare la vivace nightlife di club come il Sunday Sunday, il MNroy, Funk, il Bar Americas o il Topas Delux. E per quanto riguarda i festival, Bahidora, EDC e Tropico offrono esperienze uniche da non perdere.
So che adori i videogame: ce n’è uno in particolare di cui ti piacerebbe comporre la colonna sonora?
Creare una colonna sonora per un gioco della PlayStation è sempre stato un mio sogno: adoro in particolare Uncharted, una serie di videogame action-adventure. È simile a vivere un viaggio cinematico: si spazia da momenti più tranquilli ad avventure mozzafiato, e ci sono persino scene ambientate dentro a un club! La considero una sfida incredibilmente allettante: la colonna sonora gioca infatti un ruolo cruciale nello stimolare emozioni per l’utente. In futuro spero di produrre musica non solo per i videogame, ma anche per film e documentari. Sono attratta in generale dall’idea di usare la musica per arricchire la narrazione attraverso mezzi e linguaggi diversi.
Ci puoi parlare della tua relazione con la moda e di come si intreccia con la tua carriera musicale?
Per me la moda è una forma d’arte ed è un tutt’uno con ciò che esprimo con la mia musica. Seguo uno stile di vita minimalista, e ogni capo d’abbigliamento lo scelgo con cura affinché duri nel tempo: mi affascina la storia dietro ogni capo, sia esso un indumento tramandato di generazione in generazione, o un pezzo unico trovato in un negozio di seconda mano, o su Goodwill. Per esempio, adoro l’ultima collaborazione di Telekom Electronic Beats x A Better Mistake: è diventata un must nel mio guardaroba, soprattutto quando mi esibisco. Se guardi il mio profilo Instagram, noterai che spesso indosso gli stessi vestiti: cerco di normalizzare questa pratica, dimostrando che è del tutto naturale riutilizzare gli abiti più e più volte.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro e per la prossima estate?
Ho diversi remix pronti per l’uscita: ultimamente li ho inclusi spesso nei miei set e non vedo l’ora di sentire i feedback dei fan quando saranno pubblicati. Ad aprile farò un tour in Asia, approfittando dell’opportunità per fare visita alla mia famiglia, e ho in programma di andare anche in Giappone a sciare. Dopo il tour mi aspetta la mia prima estate a Ibiza: con alcuni amici abbiamo preso una casa proprio di fronte al mare e non vedo l’ora di andare a nuotare ogni giorno!
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