ZENGXRL – STORIA, CONTESTO E SENTIMENTO
Da un suo dj set non sai mai cosa aspettarti. Spaziando tra mood diversi, e fondendo i generi musicali più disparati – dalla batida al baile funk, passando per l’amapiano e tutto lo spettro dell’elettronica contemporanea – l’unica costante delle sue esibizioni è il flusso di energia ed emozioni che si propaga ogni volta dalla sua console
di Dario Buzzacchi
Cresciuta ai bordi della periferia di Lisbona, e senza mai dimenticare le sue radici angolane – come il campione del Milan Rafa Leão – per la traiettoria artistica di ZenGxrl il 2024 è l’anno della definitiva consacrazione. Dopo essersi esibita al Sonar di Lisbona e al Primavera Sound, quest’estate farà gli onori di casa anche al Mochakk Calling, il nuovo party format del nostro celebre amico brasiliano, che il 6 luglio farà visita alla capitale portoghese. In attesa di vedere ZenGxrl esibirsi quest’estate in giro per l’Europa – sarà anche al Nos Alive Festival l’11 luglio, con gli Arcade Fire, Unknown Mortal Orchestra e Benjamin Clementine – questo è quello che ci ha raccontato.
Nei tuoi set, ti districhi abilmente tra generi musicali molto diversi. Come riesci a trovare una quadra per una fusione armoniosa tra sonorità apparentemente così distanti?
Le mie origini giocano un ruolo importante per quanto riguarda questo aspetto. Sono cresciuta in una famiglia dove ero solita ascoltare rumba congolese, semba angolano o rock portoghese. O anche bossa nova brasiliana: e tutto questo ha influenzato il mio approccio alla musica oggi. Non mi pongo limiti quando si tratta di ascoltare musica e, di conseguenza, quando si tratta di trovare uno storytelling ricorrente o punti di contatto tra canzoni di generi diversi. Faccio la dj nello stesso modo in cui mi vesto: ogni giorno in modo diverso, ma puoi sempre trovare una narrazione comune.
Puoi raccontarci il tuo processo creativo quando prepari un live set? Hai dei rituali o delle abitudini che ti aiutano a entrare nel mood creativo?
L’ispirazione mi può venire da qualsiasi cosa in ogni momento, quindi è difficile trovare un pattern. Non è una cosa che affronto in modo razionale: non ho la garanzia che se faccio X, avrò il risultato desiderato Y. Sicuramente, alcuni dei fattori che mi aiutano a entrare nel giusto mood sono essere in pace con me stessa, e anche un po’ sentire la pressione della scadenza della consegna!
Ho ascoltato diversi tuoi mix e ho “shazammato” – a volte con successo – molte tracce. Ci sveli qualche trucco per scoprire nuova musica? Hai fonti o tecniche preferite per scovare gemme nascoste?
Passo la maggior parte del tempo a casa, quindi andare alla ricerca di nuovi artisti è facile. Di solito inizio ascoltando qualcosa, e puntualmente mi ritrovo con tantissime finestre aperte sul computer. Mi piace anche ascoltare su supporti fisici, ma avere tutta la musica a portata di clic fa la differenza. Detto questo, penso che quando ascolto musica online, dovrei essere più consapevole di come ne fruisco. E anche che dovrei applicare un filtro più rigoroso alla mia selezione, perché online c’è davvero un sacco di roba!
A questo punto te lo dobbiamo chiedere: qual è la tua ultima scoperta – anche più di una, nel caso – di cui sei particolarmente fiera?
Ci sono due scoperte recenti – una è in realtà una riscoperta – che mi piacerebbe condividere. Non sono strettamente legate alla musica in realtà, ma credo che i miei interessi generali contribuiscano a definire chi sono come artista. La prima sono gli anime: prima ne guardavo molti, ma avevo smesso dopo averne visti alcuni che non erano granché. Recentemente invece ho iniziato a guardare Le bizzarre avventure di JoJo e ho cominciato a riapprezzare il genere. Una cosa che mi piace molto degli anime è che di solito la colonna sonora è curata benissimo: puoi trovare musica di assoluta qualità. L’altra scoperta, invece, è il matcha. Prima parlavamo di rituali: ho scoperto che aggiungere il matcha nella mia routine quotidiana migliora le mie performance, e spero in futuro di essere costante nel mantenere questa buona abitudine.
Se potessi scegliere un artista con cui fare un dj set in back-to-back, chi sarebbe?
Piuttosto che fare un b2b con un artista in particolare, ci sono alcuni collettivi, conduttori radiofonici e produttori con cui mi piacerebbe lavorare – o anche solo parlare – per capire meglio i diversi background e le storie dietro la loro musica. Questo completerebbe sicuramente il mio stile e il mio approccio a certi generi, poiché una parte rilevante della musica è storia, contesto e sentimento.
Ultimamente ti sei esibita su tanti palchi importanti: quali sono alcuni degli highlight più memorabili delle tue performance live finora?
Mi piace avere la gente intorno a me mentre suono: quindi tutti i set a stretto contatto col pubblico mi sono rimasti nel cuore. Suonare al festival Sónar, nella mia città, è stato sicuramente uno degli apici della mia carriera, poiché ho sentito che le persone capivano e si interconnettevano alla mia musica più di quanto io stessa mi aspettassi. Un’altra cosa che adoro è poter viaggiare ed esibirmi in compagnia della mia famiglia o dei miei amici.
Come dj e producer donna, quali sfide hai affrontato nella tua carriera? Hai qualche consiglio per altre ragazze che vogliono cimentarsi col deejaying?
Non importa come o cosa fai: fallo e basta. E quando lo fai, dai il massimo di te stessa! Direi che questi sono i due migliori consigli che ho ricevuto, e che vorrei tramandare. Essere un’artista donna comporta sicuramente un’ulteriore sfida: ma di solito la uso come propellente per spingermi ulteriormente oltre i miei limiti.
Prima accennavi a una analogia tra ciò che suoni e come ti vesti, e so che hai lavorato molto nel campo della moda. Come vedi la relazione tra questi due mondi?
Fin da piccola ho seguito sia il mondo della moda che quello della musica e, crescendo, ho capito che mi piaceva curare la mia immagine. Vedo la moda e la musica come qualcosa di colorato, senza regole, sono due tra i modi migliori per esprimere se stessi ogni giorno. Ci sono molti aspetti intercambiabili: posso associare un certo stilista a un sound specifico, o uno strumento a un capo di abbigliamento. Essere in grado di vedere queste connessioni mi fa sentire più completa. Di converso, apprezzo alcuni brand come Carhartt o Diesel, Les Benjamins, GmbH, Misbhv e Dion Lee, che svolgono un ruolo nella scena musicale.
Nella foto in alto: ZenGxrl, foto di Viktoriia Vanina
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