I FILM CHE VEDREMO ALLA BIENNALE DI VENEZIA 81
Il programma della prossima edizione della Mostra d’arte Cinematografica di Venezia dimostra ancora una volta un’attenzione peculiare al cambiamento dei tempi e, di conseguenza, della settima arte.
di Davide Colli
Si è scritto più volte della capacità di Alberto Barbera e del suo comitato di selezione di intercettare tendenze e ricorrenze dell’annata in corso, proponendo sempre una selezione che rifletta gli interessi del contemporaneo. Quest’anno è mancato il cappello introduttivo sulla questione più gravosa e urgente dei mesi precedenti, seppur uno dei progetti più affascinanti di Venezia 81 sia Israel Palestine on Swedish Tv di Göran Olsson, documentario fluviale di oltre tre ore che raccoglie inserti sul conflitto dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta sulla televisione svedese.
La caratteristica più lampante del programma è, infatti, un numero esorbitante di lungometraggi dalla durata importante, arrivando spesso e volentieri a sforare abbondantemente le due ore. A cominciare dal concorso, Queer di Luca Guadagnino (suo secondo film del 2024 dopo Challengers), così come il terzo capitolo della trilogia documentaristica Youth di Wang Bing, superano i 150 minuti. Il vero colosso della competizione però è The Brutalist, terza pellicola (in 70mm) di Brady Corbet (L’Infanzia di un Capo, Vox Lux) con Adrien Brody e Felicity Jones, che arriva a toccare le tre ore e mezza, con tanto di intermission nel mezzo.
Barbera è il primo a scherzare su questi minutaggi esondanti, che altro non fanno che rappresentare la consuetudine odierna di espandere la temporalità del racconto, nel panorama autoriale quanto in quello mainstream (i blockbuster sotto i 120 minuti nel 2024 si contano sul palmo di una mano). A evidenziare questa condizione è anche la presenza al Lido di ben quattro miniserie, da Disclaimer di Alfonso Cuaron al tanto atteso M. Il Figlio del Secolo, proiettate nella loro interezza, sottolineando quanto cinema e televisione siano ormai due vasi comunicanti.
Passando alla produzione nostrana, Venezia 81 conta in concorso cinque lungometraggi italiani (meno uno dallo scorso anno), portando sia maestri affermati come Gianni Amelio e il già citato Guadagnino, ma anche giovani registe all’opera seconda come Giulia Louise Steigerwalt e Maura Delpero.
Accanto ad essa trova spazio anche lo sfarzo hollywoodiano, simboleggiato in primis in questa edizione da Joker: Folie a Deux, ma anche dal film d’apertura Beetlejuice Beetlejuice di Tim Burton e Wolfs di quel Tom Watts reduce dalla trilogia di Spiderman con Tom Holland. La parata di star, di conseguenza, sarà molto affollata: George Clooney, Brad Pitt, Angelina Jolie, Joaquin Phoenix, Lady Gaga, Daniel Craig, Jenna Ortega, Nicole Kidman, Julianne Moore, Tilda Swinton e Jude Law sono solo alcuni dei volti attesi sul red carpet.
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