MDW 2025 – GONZALO BASCUÑAN
Dalle dune dell’Atacama al design sostenibile: il cotone riciclato di Gonzalo Bascuñan illumina Alcova
di Carolina Falcetta
Cosa c’entra il deserto dell’Atacama con il design contemporaneo? Molto più di quanto si possa immaginare. È proprio da lì – da quel paesaggio marziano, bruciato dal sole e, ogni sette anni, sorprendentemente in fiore – che parte il racconto di Carding Collectibles, il progetto firmato dallo Studio Gonzalo Bascuñan, presentato durante la Milano Design Week 2025 negli spazi di Alcova.Milano.
A prima vista, si tratta di una collezione di arredi e lampade scultoree. Ma a guardare meglio, si intuisce che dietro c’è qualcosa di più profondo: un discorso visivo e materico che parla di crisi ambientale, consumo e rigenerazione che una riflessione tanto estetica quanto etica che trasforma materiali scartati in oggetti narranti. I pezzi sono realizzati in cotone riciclato – scarti tessili trasformati in oggetti dal forte impatto espressivo – in un’installazione site-specific dove il colore guida lo sguardo e le geometrie creano un equilibrio fragile, quasi meditativo.
Per Gonzalo Bascuñan, designer cileno con base a Milano, l’Atacama non è solo un luogo dell’anima. È anche il simbolo di una contraddizione contemporanea. Ogni anno, circa 39 mila tonnellate di abiti invenduti e non riciclati vengono scaricati nel deserto, trasformando una delle aree più incontaminate del pianeta in una discarica tessile a cielo aperto. «Mi colpiva questo paradosso», racconta il designer. «Un luogo dove nulla cresce, e che però fiorisce – a volte naturalmente, altre per colpa nostra».

Gonzalo Bascuñan e la sua installazione ‘Carding Collectibles’, foto di Piergiorgio Sorgetti
Nasce così Carding Collectibles: un tentativo di riscatto, ma anche di denuncia. Il titolo richiama la cardatura – il processo di lavorazione delle fibre tessili – ma anche l’idea di “collezione” come memoria, come gesto affettivo. Oggetti da conservare, non da consumare.
L’installazione ad Alcova colpisce per l’intensità cromatica. Le superfici, cardate e morbide al tatto, creano texture vibranti, dove la luce si diffonde in modo caldo e atmosferico. I toni si rincorrono, si stratificano, si spingono fino al limite del massimalismo, ma senza mai perdere equilibrio.
La produzione segue principi di sostenibilità rigorosa: il cotone è tinto a mano con tecniche a basso impatto ambientale, le fonti luminose sono LED ad alta efficienza, e tutto è concepito in un’ottica di economia circolare. Ma ciò che colpisce di più è come tutto questo venga tradotto in un linguaggio visivo potente, lontano dalla freddezza spesso associata al “design sostenibile”.
Nella foto in alto: un particolare di ‘Carding Collectibles’ di Gonzalo Bascuñan, foto di Piergiorgio Sorgetti